CAMERA CON VISTA SU UN BEL GRUZZOLETTO - A MONTECITORIO 104 DIPENDENTI GUADAGNANO PIU' DI RE GIORGIO (CHE SI DEVE ACCONTENTARE DI 238MILA EURO LORDI). NON SONO PARLAMENTARI MA TECNICI, INTERPRETI E CONSIGLIERI. MA LA PACCHIA STA PER FINIRE

Fabrizio De Feo per "il Giornale"

 

il presidente della repubblica giorgio napolitano il presidente della repubblica giorgio napolitano

Eldorado Camera. Non è certo un mistero che il giardino incantato delle sontuose retribuzioni di Montecitorio abbia assunto nell'immaginario comune connotazioni quasi mitologiche. La realtà, però, molto spesso supera la fantasia. E andando a spulciare il quadro delle retribuzioni annue lorde dei dipendenti ci si rende conto che i titoli a effetto e le iperboli giornalistiche descrivono soltanto per difetto i contorni una vera e propria realtà parallela, lontana anni luce dal resto del pubblico impiego. 

 

All'ombra di Montecitorio (e Palazzo Madama) dimora un piccolo esercito di lavoratori che può godere di ricchissimi trattamenti. Dipendenti con le più disparate qualifiche, uniti da un sistema di progressione degli stipendi così impetuoso da suscitare l'invidia di chiunque. Persino del Capo dello Stato. 

 

CAMERA DEI DEPUTATI CAMERA DEI DEPUTATI

Sì, perché alla Camera ci sono ben 104 persone con stipendi superiori a quelli di «Re» Giorgio Napolitano, ovvero oltre i 238mila euro lordi, la soglia fissata come nuovo tetto massimo per le retribuzioni pubbliche. Un numero esorbitante che si compone di: 11 documentaristi-tecnici-ragionieri; 1 interprete-traduttore; 89 consiglieri-parlamentari. E poi naturalmente i due vicesegretari generali e il segretario generale, al vertice della piramide dorata.

 

Se il paragone con il presidente della Repubblica, surclassato dai terzi e quarti livelli di Montecitorio, è il dato più eclatante, appena meno clamoroso ma ugualmente stupefacente è il confronto con le retribuzioni dei tanto bistrattati parlamentari italiani. Basti pensare che i lavoratori di Montecitorio che guadagnano più dei nostri 630 deputati sono ben 522. 

 

GIORGIO NAPOLITANO AL TELEFONO GIORGIO NAPOLITANO AL TELEFONO

Tra questi non solo documentaristi e consiglieri parlamentari - le fasce più elevate - ma anche semplici operatori tecnici, commessi, addetti alla vigilanza, assistenti parlamentari, collaboratori tecnici e segretari parlamentari.In sostanza più di un terzo dei dipendenti della Camera guadagna più dei parlamentari che pure sono lì pro-tempore e sono sottoposti alla prova del voto ogni cinque anni (salvo impreviste interruzioni della legislatura). 

 

I fortunati vincitori del concorso per l'ingresso a Montecitorio, inoltre, possono godere di inesorabili progressioni della loro busta paga. Le responsabilità in capo a quadri e dirigenti non sono paragonabili a quelle di altre figure apicali della Pubblica Amministrazione. Tanto per recuperare un esempio già utilizzato in passato la busta paga dei 174 consiglieri parlamentari ha in media lo stesso peso di quella di un primario ospedaliero, ma a fine carriera supera i 400mila euro lordi l'anno. Sul primario, però, grava la responsabilità di un reparto, i consiglieri svolgono attività di studio, ricerca o assistenza giuridico-legale.

 

camera dei deputaticamera dei deputati

A questo punto dopo mesi di annunci la maggioranza governativa è attesa al varco. Alla luce delle nuove regole governative, la Camera - alla quale bisogna dare atto di aver iniziato un percorso di trasparenza con la pubblicazione dei dati sul suo sito internet, pratica poco frequentate da altre amministrazioni - è chiamata a procedere rapidamente al taglio delle buste paga. 

 

La prima mossa dovrebbe essere l'abbattimento delle «retribuzioni monstre», quelle dei 104 dipendenti oltre la «soglia Napolitano». Poi bisognerà fissare dei tetti, una sorta di «salary cap». Una battaglia complicatissima perché in base alla autodichia parlamentare lo Stato sovrano di Montecitorio dispone di un solido scudo con cui proteggersi dai tagli.

 

Renato Brunetta Renato Brunetta

Forza Italia è pronta a tenere il punto su una battaglia contro i privilegi della Pubblica Amministrazione che il capogruppo Renato Brunetta ha sempre condotto in prima persona. Bisognerà vedere, invece, come si muoverà il Pd chiamato a una sorta di corpo a corpo con una platea di dipendenti che storicamente, nella sua maggioranza, guarda con attenzione a sinistra. 

 

A sferrare l'offensiva sarà Marina Sereni, vicepresidente della Camera con delega al personale. «Siamo al lavoro per intervenire sulle retribuzioni. Fisseremo un tetto per i dirigenti e, proporzionalmente, anche per gli altri livelli». 

 

Marina Sereni Marina Sereni

L'ipotesi è di introdurre almeno tre o quattro soglie che i dipendenti delle varie fasce non potranno superare neanche al culmine della carriera. Un intervento che vorrebbe essere realizzato mettendo d'accordo le dodici sigle sindacali interne. Una «missione impossibile» che secondo alcune previsioni potrebbe rischiare di tramutare l'annunciata «potatura» in una «spuntatina».

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...