giorgia meloni e marco minniti - atreju 2017

CAMERATA MINNITI? PRESENTE! – L’EX MINISTRO DELL’INTERNO DEL PD, ORMAI TRASFORMATOSI IN UNA TESTA DI MELONE, ADERISCE ALLA LINEA DEL GOVERNO DUCIONI SULLA BANDA DEGLI SPIONI: “È IN CORSO UN'ATTIVITÀ DI SPIONAGGIO, DI SOGGETTI INFEDELI E FORSE DI PRIVATI, CHE METTE IN DISCUSSIONE ALCUNI PILASTRI DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA. USARE INFORMAZIONI RISERVATE PER CAMBIARE L'ANDAMENTO DELLA LOTTA POLITICA COLPISCE I FONDAMENTI DELLA COSTITUZIONE” – POI, COME GIÀ LA DUCETTA E IL CAPO DELL’AGENZIA PER LA CYBERSICUREZZA FRATTASI, MINIMIZZA LA FACILITÀ DI HACKERAGGIO DELLE RETI STATALI ITALIANE: “IL PRIMO PROBLEMA SONO I FUNZIONARI INFEDELI…”

Estratto dell’articolo di Hoara Borselli per “il Giornale”

 

minniti meloni

Marco Minniti, ex ragazzo di Berlinguer, ha una lunghissima carriera politica. È stato ministro dell'Interno e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio in vari governi di centrosinistra. È stato autorità delegata ai servizi segreti. Oggi dirige il centro studi di politica internazionale di Leonardo.

 

Onorevole Minniti, sembra che ci siano vere e proprie minacce di morte contro Giorgia Meloni. Vanno prese sul serio?

«Assolutamente sì. Mai sottovalutare queste minacce […]».

 

Ma i nostri servizi segreti sono efficienti?

«Sì, lo sono. Tecnologicamente non siamo proprio in primissima fila. Lo siamo, invece, per le capacità humint: le relazioni e le conoscenze sul campo.

CARLO FIDANZA - CLAUDIO DESCALZI - EDMONDO CIRIELLI - MARCO MINNITI

 

Vede, Israele è stata colpita a sorpresa, il 7 Ottobre del '23, perché aveva dei servizi potentissimi tecnologicamente ma che avevano perso la passione per le capacità humint. Noi invece siamo l'unico paese occidentale mai colpito dal terrorismo internazionale. Non si tratta del tipo stellone italiano ma di una straordinaria collaborazione tra servizi segreti, forze di polizia, magistratura. Tutto ciò fa dell'Italia un modello».

 

Dossier, intercettazioni abusive, spionaggio. L'Italia è nelle mani di alcuni gruppi di spioni?

marco malerba giuliano schiano giulio cornelli samuele calamucci massimiliano camponovo carmine gallo

«Ci sono molte indagini in corso.  Coordinate dalla Procura nazionale. Il quadro è allarmante. È in corso un'attività di spionaggio, di soggetti infedeli e forse di privati, che mette in discussione alcuni pilastri della nostra democrazia».

 

Quali sono i pilastri che vengono attaccati?

«Usare informazioni riservate per cambiare l'andamento della lotta politica colpisce i fondamenti della Costituzione e della democrazia: la libertà del confronto politico. Poi c’è la libertà nel funzionamento dell’attività economica. E questa attività di spionaggio rischia di demolirla modificando gli andamenti dei mercati con azioni illegali. Sono questi i due pilastri della democrazia: la libertà politica e la libertà del mercato».

 

nunzio samuele calamucci

Quindi allarme democratico?

«Sì».

 

[…] Questi spioni rispondono a se stessi o anche a potenze esterne?

«Lo capiremo meglio completando le indagini. Le indagini devono procedere senza guardare in faccia a nessuno».

 

Qual è il meccanismo di questa attività di spionaggio?

«La bussola è sempre la stessa: controllare la vita degli altri. E quindi esprimere potere sugli altri».

 

[…]  Ma chi sono gli spioni?

«Funzionari infedeli».

marco minniti (2)

 

Anche ditte private?

«Al momento entrambi. Il punto più delicato è comprendere se gli agenzie di investigazioni hanno individuato e quindi utilizzato delle fragilità del nostro sistema di banche dati. Dal gossip si passerebbe alla sicurezza nazionale».

 

Il rischio è che questa nostra fragilità sia utilizzata da forze esterne al nostro paese?

«Questo rischio c'è. Possedere una quantità incredibile di informazioni riservate può essere utilizzato per colpire il nostro paese. Colpire l'economia, la produttività, ma anche il ruolo dell'Italia nel mondo».

 

Ci sono forze interessate a questo?

ENRICO PAZZALI

 

«Sì. Noi viviamo in un mondo senza punti di riferimento che potremmo chiamare Caos-landia. In questo quadro l'idea di potere condizionare su tutti i piani un paese importante come l'Italia fa gola a molti».

 

[…] Che fare?

«Primo problema: gli infedeli. Non basta cercarli per punirli dopo che il reato si è consumato. Si tratta di persone che stanno nel cuore dello Stato. Si muovono con agilità. Non hanno paura. E conoscono dettagliatamente virtù e vizi dello Stato. Devi avere una attività preventiva.

 

Come?

L’hard disk e il pc di Nunzio Samuele Calamucci

«Tre parole: selezione; controllo; rotazione. La selezione del personale deve essere attentissima. E si deve puntare soprattutto sui giovanissimi. Perché è dimostrato che le capacità di comprensione nel campo Cyber è inversamente proporzionale all'età. Il controllo deve essere continuo e a più livelli.

 

Non può essere affidato solo alla magistratura. Se un funzionario fa tremila accessi devo saperlo subito, non fra dieci anni. E la rotazione deve essere rapida, perché limita il potere del singolo».

 

La magistratura che fa?

«La magistratura stavolta ha funzionato. Ha scoperto, è intervenuta, sta indagando».

 

[…] Cosa deve fare la politica?

pietrangelo buttafuoco luciano violante alessandro profumo marco minniti

«Si è discusso sulla possibilità di istituire una commissione parlamentare di inchiesta. Io credo che il Parlamento deve capire cosa è successo, perché solo se lo capisce può costruire le condizioni perché non succeda più. Dunque una approfondita indagine parlamentare è necessaria però».

 

Però?

«La cosa va fatta senza intralciare la magistratura. L'indagine parlamentare la inizierei solo dopo la chiusura delle indagini. Nel frattempo chiamerei in causa il Copasir. […]».

NUNZIO SAMUELE CALAMUCCI CON CARMINE GALLO E I 'RAGAZZI' AL LAVORO AL QUARTIER GENERALE DI EQUALIZESAMUELE CALAMUCCI DAVANTI AL PC CONTA UNA MAZZETTA DI SOLDI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”