papa marchini

CAMPIDOGLIO, STO ARRIVANDO! - ALFIO MARCHINI BACCHETTA IL PAPA SUL GIUBILEO: “LA PROSSIMA VOLTA CI AVVISI, PER FAVORE. COME LEI CI INSEGNA BISOGNA SEMPRE RISPETTARE E GARANTIRE IL FUNZIONAMENTO LAICO DELLE ISTITUZIONI ANCHE NELLA CITTÀ CHE HA L'ONORE DI OSPITARLA"

funerali vittorio casamonica   8funerali vittorio casamonica 8

Simone Canettieri per “Il Messaggero”

 

Alfio Marchini, da romano con la città nel cuore come mostra il simbolo del suo movimento civico, è disgustato per il funerale kolossal dei Casamonica («Tutti devono chiedere scusa: Roma è diventata una barzelletta globale estiva»). Se poi proietta questa vicenda sulla sfida del Giubileo non può che non dirsi preoccupato.

 

alfio marchinialfio marchini

E proprio sull'Anno Santo straordinario, l'ingegnere e consigliere comunale (pronto a ricandidarsi a sindaco) ammette: «C'è stata un'adesione troppo superficiale, si è persa l'occasione per stimolare la riflessione sul difficile rapporto tra una Chiesa sempre più universale e le istituzioni repubblicane che la ospitano». Insomma, servono dei «paletti laici», dice l'imprenditore «da cattolico praticante quale sono».

 

alfio marchini con la figlia amaliaalfio marchini con la figlia amalia

Marchini, di chi è la colpa di questi funerali show?

«Roma è una città dove tutti sanno tutto di tutti. Chi finge stupore sui Casamonica mente sapendo di mentire. E poi, provi lei a fare un corteo per Roma o a mettere un bei cartellone pubblicitario senza nulla osta o farsi una passeggiata per Roma in carrozza o a cavallo. Le tolgono la pelle! Ma dai, basta di insultare l'intelligenza della gente. Chiedessero tutti scusa: dimostrerebbero serietà e dignità».

 

E' stata la resa dello Stato o una sciatteria?

ALFIO MARCHINI ALFIO MARCHINI

«Purtroppo qui ci sono tanti Ponzio Pilato di professione. È il tempo di restituire a Roma lavoro, ordine, sicurezza e dignità. Perché a San Basilio chi spaccia si permette di aggredire i carabinieri? Continua la politica dello struzzo. Serve più coraggio, le istituzioni devono pretendere il rispetto anche dai più forti e non solo da poveri cristi. I diritti e doveri devono essere un unicum».

 

Lorenza Bonaccorsi, parlamentare pd, dice che Marino deve dimettersi e per il "dopo" fa un appello alle forze che vogliono cambiare la città. Lei è disponibile?

«Finalmente qualcuno nel Pd che con coraggio rifiuta la logica dello struzzo o dei giochini di partito. Andare avanti così è miope e suicida e per il futuro serve una proposta politica che vada oltre gli steccati storici oggettivamente corresponsabili del disastro attuale. Non esiste dualismo tra una proposta civica e una politica. E non esistono i salvatori della patria. La buona politica è coraggio civico».

bergoglio evo morales falce e martello crocebergoglio evo morales falce e martello croce

 

Roma è pronta per il Giubileo?

«Reagire al sorprendente annuncio dell'Anno Santo come è stato fatto dicendo "che bello, siamo pronti" è stato un doppio errore. Primo perché non lo eravamo e, ahimè dubito che lo saremo, e secondo perché si è persa l'occasione per stimolare la riflessione sul difficile rapporto tra una Chiesa sempre più universale e le istituzioni repubblicane che la ospitano».

 

Quindi Marino, secondo lei, avrebbe dovuto dire al Papa non possumus

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«No, avrebbe dovuto dirgli: "Padre, Roma e i romani la amano e in amore si perdona tutto, però la prossima volta ci avvisi perché come lei ci insegna bisogna sempre rispettare e garantire il funzionamento laico delle istituzioni anche nella città che ha l'onore di ospitarla"».

 

Vanno messi dei paletti laici?

«Sì, per agevolare il difficile rapporto tra l'universalità crescente della Chiesa e la politica nazionale contingente come è emerso anche nella recente polemica sulla migrazione».

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Vuole rivedere il Concordato?

«Non ho questa presunzione, ma mi chiedo: ad esempio sulle unioni come si deve comportare lo Stato quando da una parte è messo in mora dalla Ue e dall'altro ha precisi doveri nei confronti della Chiesa?».

 

La trincea è stata scavata sulla questione dei migranti.

«Va fatta una riflessione più profonda con un messaggio rivolto a tutto l'occidente distratto e molle rispetto alla guerra di civiltà in atto. Una guerra che non si vince innalzando muri perché non esistono fortezze inespugnabili ma con un rinnovato vigore spirituale. E' questo il filo conduttore nei richiami del Papa».

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Lei ha vissuto in Argentina quale strada sta indicando il Papa?

«Un nuovo livello antropologico che senza negare benessere e progresso scientifico a servizio dei bisogni materiali, rivendichi anche la centralità della spiritualità perché, come è stato già detto, nessuno sulla terra ha altra via di uscita: andare più in alto».

 

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