CANCELLARE LA CANCELLIERI E’ PERICOLOSO - BELPIETRO: “NAPOLITANO L’HA INCOLLATA ALLA POLTRONA NEL TIMORE CHE IL SUO LICENZIAMENTO SI TRASFORMI NEL LICENZIAMENTO DELL’INTERO GOVERNO”

Maurizio Belpietro per "Libero"

Sul caso Cancellieri i magistrati di Torino hanno scelto di non decidere e di lavarsene le mani come dei Ponzi Pilati qualsiasi. L'apertura di un fascicolo senza ipotesi di reato e senza l'iscrizione del Guardasigilli nel registro degli indagati è un modo per prendere tempo, facendo il minimo indispensabile - anzi, forse meno del minimo - di quanto è richiesto per chiarire la vicenda.

Il trasferimento a Roma del fascicolo poi completa l'opera, perché in tal modo non solo la Procura del capoluogo piemontese si chiama fuori, ma addirittura fa in modo che la soluzione del caso in cui è coinvolto il ministro della Giustizia non sia giudiziaria ma politica. Infatti, prima che gli atti vengano inviati da Torino alla Capitale ci vorranno giorni e giorni, e altri ne serviranno ai magistrati incaricati per poter studiare le carte.

Dunque per sapere se, interrogata dai pm, la Cancellieri sia stata esaustiva o reticente e dunque se abbiamo un ministro irreparabilmente compromesso alla guida di via Arenula si dovranno attendere settimane se non mesi. Risultato: se qualcuno sperava di vedere il Guardasigilli presentarsi con la lettera di dimissioni prima che venisse posta ai voti la mozione di sfiducia presentata contro di lei dal Movimento Cinque Stelle ha sbagliato i conti.

Nostra signora dei miracoli (per Ligresti) è intenzionata a rimanere aggrappata alla sedia, anche perché Giorgio Napolitano l'ha incollata alla poltrona nel timore che il suo licenziamento si trasformi nel licenziamento dell'intero governo. Rimpiazzare il ministro della Giustizia potrebbe infatti dare il via a un rimpasto dell'intero esecutivo, un po' perché ci sono molti pretendenti per la casella che potrebbe lasciare libera la Cancellieri, un po' perché, dopo la scissione del Pdl, gli alfaniani hanno quasi più ministeri che parlamentari.

Insomma, a toccare il posto del ministro che sussurrava ai Ligresti si rischia di far venir giù tutto, con le inevitabili conseguenze: cioè che morto un governo non se ne riesca a fare un altro, in quanto la costruzione dell'esecutivo potrebbe intrecciarsi con la distruzione del Pd ad opera di Matteo Renzi, il quale, appena vinte le primarie (successo ormai dato per scontato, visto anche il risultato conseguito nei circoli) avrà come obiettivo principale quello di mandare a casa Letta.

E fin qui i calcoli di Napolitano, del presidente del Consiglio, di Renzi e dei compagni del Pd. Tuttavia, anche se per ragioni di stabilità ci sono molti motivi che inducono a puntellare la ministra di casa Ligresti, per motivi politici è altrettanto difficile giustificare la sua permanenza alla guida di un ministero tanto delicato.

Anzi, il buon senso spingerebbe ad allontanarla il più in fretta possibile, perché comunque vada dal punto di vista giudiziario, la sua immagine e il suo prestigio al vertice della Giustizia sono ormai compromessi per sempre. È vero, nessuno sa dire con precisione che cosa abbia fatto la Cancellieri una volta informata dello stato di salute di Giulia Ligresti.

Lei nega di aver fatto pressioni affinché la figlia dell'amico venisse scarcerata, sta di fatto che la donna è uscita di cella e che per lei, all'improvviso, all'interno dell'amministrazione carceraria c'è stata molta premura e attenzione mentre non risulta altrettanta sollecitudine per altri detenuti. Niente di penalmente rilevante? Sì, però c'è il sospetto che la Guardasigilli non abbia detto tutto ai magistrati: non diciamo che abbia mentito, ma semplicemente che sia stata svagata, anzi forse perfino un po' imprecisa riguardo a una certa telefonata.

La Procura, come detto, non l'ha indagata ma ha spedito gli atti a Roma, passando la patata bollente ai colleghi. Ma che sia indagata oppure no, che rimanga incollata alla poltrona dalle contingenti ragioni di stabilità, comunque la Cancellieri è ormai una ministra dimezzata. Un po' perché a lei tocca per competenza l'esercizio dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati, e se lei stessa è in discussione immaginiamo come potrà discutere di un giudice che abbia commesso un illecito o sia venuto meno ai suoi doveri.

E poi perché, da ora in avanti, il suo caso sarà sempre accostato a quello del Cavaliere, per il quale è stata usata la mano pesante non per nove telefonate (le sei del marito più le tre della signora), ma per una. Come fa un partito che si dichiara democratico e che si dice rispettoso dell'ordinamento, oltre che della morale politica, a votare la decadenza di Berlusconi dal Senato e a bocciare la decadenza del Guardasigilli dal governo?

Come dicevamo il «proscioglimento » da parte della Procura di Torino, lungi dall'assolvere Annamaria Cancellieri, se rinvia la questione giudiziaria lascia aperta quella politica. E qui non c'è escamotage che tenga. Né - come hanno fatto i magistrati - i parlamentari possono fare i Ponzi Pilati.

 

travaglio e belpietro x MAURIZIO BELPIETRO NAPOLITANO E CANCELLIERI NAPOLITANO E CANCELLIERI letta napolitano x LETTA E napolitano

Ultimi Dagoreport

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…