yossi cohen

IL MOSSAD C’EST MOI - IL NUOVO CAPO DEI SERVIZI SEGRETI ISRAELIANI È YOSSI COHEN, SOPRANNOMINATO “IL MODELLO” - E’ DA 30 ANNI NEL MOSSAD, E’ STATO L’ISPIRATORE DEL SABOTAGGIO DEL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO - NETANYAHU LO HA SCELTO PER LA SUA ‘FEDELTÀ’ ALLA LINEA DEL GOVERNO

Carlo Antonio Biscotto per il “Fatto Quotidiano”

 

YOSSI COHENYOSSI COHEN

Alto, colorito bruno, lineamenti da rubacuori, espressione da duro, soprannominato "Il modello" per il portamento e l' eleganza; 54 anni portati alla grande, maratoneta dilettante, Yossi Cohen, neo direttore del Mossad, sembra uscito dalla penna di Ian Fleming o di John Le Carré. Cohen fa parte dei servizi israeliani da oltre trenta anni e negli ultimi due anni è stato Consigliere del primo ministro per la Sicurezza Nazionale. Cohen è sposato e ha quattro figli, negli anni trascorsi al Mossad ha diretto operazioni di intelligence in moltissimi Paesi e gli è stato conferito il prestigioso Israel Security Prize.

 

Negli anni da consigliere alla Sicurezza ha mantenuto amichevoli contatti con l'Amministrazione Obama, ha stretto una forte amicizia con la moglie di Benjamin Netanyahu e gli sono state attribuite azioni per sabotare il programma nucleare iraniano.

YOSSI COHEN E NETANYAHUYOSSI COHEN E NETANYAHU

 

Con questo curriculum, la nomina di Yossi Cohen a capo degli 007 israeliani non giunge come una sorpresa anche se ha dovuto sconfiggere la concorrenza degli altri due vicedirettori dei servizi. La stampa israeliana l'ha accolta senza riserve sottolineando i grandi meriti e le indubbie capacità di Cohen e paragonandolo immediatamente alle grandi spie della letteratura e del cinema.

 

IL NEMICO DI TEHERAN

Netanyahu ha annunciato la nomina lunedì scorso parlando alla televisione e, nel suo discorso, ha sottolineato che il Mossad deve eccellere in tre campi: la capacità operativa l'intelligence e la diplomazia. "Per questa ragione la mia scelta è caduta su Yossi Cohen un uomo abile in tutti e tre questi campi". La nomina non è filata liscia come l'autorevolezza di Yossi Cohen lasciava supporre.

YOSSI COHEN   YOSSI COHEN

 

L'ufficio del primo ministro aveva fatto sapere che Netanyahu avrebbe parlato alla televisione al 20,15, ma l' annuncio è arrivato con oltre un' ora di ritardo. Secondo alcune fonti televisive il ritardo sarebbe stato causato dalla furibonda reazione di uno degli altri due candidati alla nomina che non avrebbe gradito la decisione del primo ministro. Yossi Cohen succede a Tamir Pardo che non si era rivelato in perfetta sintonia con il primo ministro. Pardo riteneva che il vero pericolo per Israele fosse rappresentato dai palestinesi e non dall' Iran, opinione questa che vedeva contrari sia Netanyahu che Cohen.

 

benjamin netanyahubenjamin netanyahu

Yossi Cohen è nato a Gerusalemme da una famiglia ebrea ortodossa, ma è cresciuto a Katamon non lontano da dove viveva la famiglia Netanyahu. Suo padre ha fatto parte della forza paramilitare di destra Irgun, attiva prima della nascita dello Stato di Israele. Cohen parla perfettamente inglese, arabo e francese e ha amici e contati in tutto il mondo. Ma al nuovo capo del Mossad servirà molto più dell' innegabile fascino alla James Bond per far fronte con successo a una serie di delicatissimi problemi.

 

Si insedierà al vertice del Mossad all'inizio di gennaio in un momento in cui avrà bisogno di tutte le sue capacità per controllare il rispetto da parte dell' Iran dell' accordo nucleare concluso da pochi mesi e che gli israeliani continuano a guardare con sospetto. Cohen sarà un elemento chiave della politica israeliana volta a impedire che l'Iran diventi la nazione egemone della regione.

 

khameneikhamenei

Il quotidiano Yedioth Ahronoth ha scritto che se è vero che negli ultimi anni, come riferito da più parti, il Mossad ha assassinato scienziati iraniani, intercettato materiali destinati ai siti nucleari e hackerato i computer dei centri di ricerca in Iran, ciò lo si deve in larga misura agli agenti reclutati e addestrati da Yossi Cohen.

 

Il nuovo responsabile del Mossad ha diretto la più importate sezione dei servizi, Tsomet, che è responsabile della gestione delle reti spionistiche all'estero e in seguito è diventato uno dei vicedirettori dell' agenzia. È considerato un tattico brillante, ma i suoi critici sostengono che deve ancora dimostrare capacità strategiche adeguate ad occuparsi degli affari politici regionali. "Cohen è intelligente, affascinante ed è stato un leggendario motivatore di agenti, ma ha una visuale ristretta e talvolta non osa abbastanza", ha scritto Ben Caspit, commentatore del quotidiano Mariv.

iran e atomicairan e atomica

 

"È esattamente il responsabile dei servizi che voleva Netanyahu: un uomo fedele alla linea dei capi, con un barometro sensibilissimo per misurare lo stato d'animo del premier e non troppo avventuroso".

 

L' UOMO GIUSTO PER LA STRATEGIA "SUNNITA"

Da consigliere del premier per la Sicurezza, Cohen è riuscito a mantenere buoni rapporti con l' Amministrazione Obama anche nei momenti in cui le relazioni USA-Israele sono state sottoposte a un notevole stress, in particolare dopo il discorso di Netanyahu dinanzi al Congresso USA interpretato da alcuni come un disperato tentativo di affondare il negoziato nucleare con l'Iran.

 

Ovviamente il primo ministro israeliano si augura che il nuovo capo del Mossad continui ad aiutarlo a tessere la rete di relazioni diplomatiche con tutti i Paesi, compresi gli Stati arabi e islamici.

centrale nuclearecentrale nucleare

 

In altre parole Netanyahu conta su Cohen per incoraggiare gli Stati sunniti moderati a stringere con Israele legami fondati su una visione comune riguardo al pericolo rappresentato dall'Iran e dall'Isis.

 

"Questa diplomazia segreta è tradizionalmente compito del Mossad", spiega Yossi Alphr, ex direttore del Joffee Centre for Strategic Studies ed ex agente del Mossad. "Tutti i Paesi musulmani sunniti che ritengono pericolosi tanto i sunniti militanti quanto gli sciiti, sono potenziali alleati di Israele. E questo è chiaramente uno degli obiettivi strategici di Netanyahu nella regione accantonando per il momento la questione palestinese".

 

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?