CARA DIARIA: FELTRI INFILZA I GRILLINI CHE VOGLIONO TENERSI I RIMBORSI (LA DEMAGOGIA HA LE GAMBE CORTE)

Vittorio Feltri per "Il Giornale"

La demagogia ha le gambe corte, proprio come la bugia con la quale fa rima. Cosicché i grillini, dopo aver impostato la campagna elettorale attaccando la Casta e i privilegi di cui gode, si accorgono di aver sbagliato i calcoli.

Intanto, non è vero che i parlamentari italiani abbiano uno «stipendio» superiore a quello dei loro colleghi dei grandi Paesi europei. Diciamo piuttosto che le buste paga dei nostri rappresentanti politici sono «costruite» diversamente rispetto ad altre, ma il totale netto riservato a chi sta nei palazzi delle varie nazioni Ue è pressoché uguale dappertutto.

Inoltre, i deputati e i senatori del M5S, una volta giunti a Roma hanno scoperto che nella capitale non si vive di sola aria. Serve un letto per dormire, ad esempio, e nessuno te lo dà gratis. Gli alberghi, anche i meno lussuosi, sono cari, minimo 150 euro a notte. Moltiplica la cifra per quattro giorni la settimana, o cinque, e fanno 2400 - 3000 euro al mese. Poi ci sono le spese di cui non si tiene mai conto, ma che pesano: lavanderia e stireria (mica si può andare in aula sozzi come barboni), taxi, autobus, ristorante.

Nelle trattorie trasteverine o del ghetto si mangia bene e a buon mercato, si fa per dire: facciamo 40 euro a pasto? Moltiplicate per quaranta pasti (due al dì per 20 dì), e si arriva a 1600 euro. Vuoi dare ogni tanto una mancia? Volando bassi, 5000 euro e rotti mensili sono già bruciati, esattamente l'importo dell'indennità base prevista per ogni onorevole. Se i grillini intendono onorare la parola, cioè dimezzarsi il compenso, riducendolo a 2500 euro netti, sono fritti. Al 15 di ogni mese saranno costretti a tornarsene a casa con le pive nel sacco. A meno che non sfruttino le cosiddette indennità accessorie: 8440 euro.
Non è tutto. Si presume che gran parte dei pentastellati a Montecitorio e in Senato abbiano residenza e domicilio nei Comuni di provenienza, al nord e al sud, dove probabilmente avranno famiglia da mantenere, affitti o mutui da pagare, bollette della luce e del gas. Oneri ragguardevoli. Con quali soldi affrontarli? Ancora dando fondo alle citate indennità accessorie, altrimenti dette rimborsi.

Tutta roba alla quale gli adepti del santone Beppe avevano promesso di rinunciare onde dimostrare urbi et orbi che la lotta agli sprechi dei politici non si fa con le chiacchiere, bensì con i fatti. Giusto, bello, meraviglioso. Ma impossibile. E demagogico, come si evince dalla contabilità della serva che ci siamo permessi di compilare.

Non sorprende quindi che nel M5S divampi la polemica tra chi (pochi) insiste nel predicare uno stile da monaci, da estendersi obbligatoriamente a qualunque grillino, e chi, invece, realisticamente pretende il necessario per campare. Nella diatriba prevarranno coloro che hanno i piedi per terra, e soccomberanno, prima o poi, i frati minori e minoritari che hanno fatto il voto di povertà, sfidando le esigenze della sopravvivenza.

Ovviamente, queste sono nostre personalissime valutazioni, e non abbiamo la certezza trovino riscontro nei comportamenti del movimento; poiché, tuttavia, sono suffragate dall'aritmetica e dalla conoscenza dei prezzi di mercato, abbiamo l'impressione che i buoni propositi e le illusioni dei grillini siano sul punto di andare affanculo (uso simile linguaggio per rimanere in sintonia con lo slogan preferito dal fondatore e timoniere del M5S).

Il vil denaro farà giustizia: non è Roma che corrompe, ma sono i beoti, quelli che bevevano ogni sciocchezza del capo, che alla fine si romperanno di ubbidire a chi li vuole morti di fame.

 

 

GRILLINI OCCUPANO LA CAMERA APRISCATOLE IN SENATO FOTO TWITTER BEPPE GRILLOQUANTO PRENDONO I GRILLINI IN PARLAMENTO BALLARO GRILLINI IN PARLAMENTO Roberta Lombardi e Vito Crimi jpegRoberto Fico alla Camera jpegcasaleggio E GRILLO

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…