LA CASTA DEI RICICLATI - OLTRE ALLA PENSIONE D’ORO ECCO LA SUPER-CONSULENZA PER GLI ETERNI EX DELLA POLITICA - L’EX AMBASCIATORE UMBERTO VATTANI (PADRE DELL’EX CONSOLE FASCIO DI OSAKA) RICICCIA COME “ESPERTO DI DIRITTO COMMERCIALE” - GIUSEPPE COSENTINO, EX DELL´ISTRUZIONE, RICICLATO DAL NUOVO MINISTRO PROFUMO - DI LORETO, CHE GESTIVA I VOLI DI STATO DEL POMPETTA RIABILITATO DA GOLDMONTI - DEL BUFALO, EX DIRIGENTE ALL´ECONOMIA GUIDA L´ORGANISMO INDIPENDENTE CHE DOVREBBE VALUTARE LO STESSO MINISTERO…

Carmelo Lopapa per "la Repubblica"

L´Eldorado dei pensionati si chiama Farnesina. Difficile che un diplomatico, figurarsi un ambasciatore uscito di ruolo, vada ai giardinetti. Ma a far passeggiare i nipotini non ci pensano nemmeno sovrintendenti e dirigenti di prima fascia dei Beni culturali. Per non dire dell´Economia o dell´Istruzione. Per tutti o quasi, una scialuppa di salvataggio sotto forma di poltrona da consulente o consigliere o presidente di una società o un istituto alle dirette dipendenze del dicastero di provenienza.

Poltrona solida e a prova di tempesta: non c´è cambio di governo che tenga, da Prodi a Monti passando per Berlusconi, i boiardi di Stato sono sempre li. E sono ovunque. È l´altra faccia dei costi, stavolta di una burocrazia politicizzata e tentacolare. Costi esorbitanti, per incarichi sempre ricompensati a suon di gettoni o di indennità da migliaia di euro.

Da sommare alla pensione d´oro che per i dirigenti di prima fascia non scende mai sotto i 100 mila euro l´anno. Per tutti loro, presidenze di società pubbliche o istituti con sigle da addetti ai lavori, da Ales a Ispi, passando per la più nota Sviluppo Italia, ruoli da commissari e stuoli di consulenze. Chissà se la cura Monti arriverà anche lì. A giudicare dalle premesse (e dalle ultime conferme), pare di no.

FARNESINA, TRAMPOLINO D´ORO
Se esistesse una lista dei pensionati "riciclati", in testa ci sarebbe l´ex ambasciatore Umberto Vattani. Nato 74 anni fa, padre di Mario - l´ormai ex console di Osaka richiamato dal ministero degli Esteri dopo il video sulle prestazioni «fascio-rock» - viene nominato presidente dell´Istituto del commercio estero appena in quiescenza nel 2009, per approdare poi nel novembre scorso alla presidenza di Sviluppo Italia Sicilia, spa con 84 dipendenti che fa capo alla Regione del governatore Lombardo.

E siccome il tetto fissato dalla giunta per quel genere di incarichi è di «appena» 50 mila euro l´anno - modesto gettone a fronte del curriculum e del prestigio dell´ambasciatore - pochi giorni dopo il conferimento, lo stesso presidente della Regione nomina Vattani anche «esperto di diritto commerciale e societario», per un compenso di 43.900 euro (lordi) l´anno. L´anziano diplomatico presiede al contempo il cda della fondazione Italia-Giappone.

È solo il primo di un lungo elenco. Giovanni Castellaneta, ex ambasciatore tra l´altro a Washington e Teheran, già nel cda di Finmeccanica, dal settembre 2009 è presidente della Sace, controllata del ministero dell´Economia. L´ex ambasciatore a Mosca e Londra ed ex Segretario generale dell´Osce, Giancarlo Aragona, dal 15 novembre scorso è presidente dell´Ispi, l´Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, struttura autonoma che fa capo alla Farnesina ma con tanto di assemblea dei soci. E di gettoni.

Un altro diplomatico in pensione dal 2008 ma in piena attività è Francesco Olivieri, responsabile della sede Washington Dc di Enel. E ancora, Federico Di Roberto, ambasciatore in riposo e consigliere per gli Affari internazionali del governatore della Liguria, Claudio Burlando, Maria Grazia Di Branco, dirigente in pensione (consulente del Cerimoniale agli Esteri) oggi commissario governativo delle Expo internazionali Yeosu (Corea del Sud) e Venlo (Olanda) 2012.

Direttore amministrativo delle medesime Expo, è Salvatore Cervone, ex dirigente generale della Funzione pubblica e ex segretario generale Cnel. Sono solo alcuni tra i tanti. Mentre Rita Di Giovanni, dirigente di prima fascia alla Farnesina, è ora presidente del Cug, il Comitato unico di garanzia dello stesso ministero.

CULTURA SFORNA POLTRONE
Ad accomunare i destini di boiardi e superburocrati è dunque l´impermeabilità ai cambi di governo. Pubblica istruzione e Beni culturali non temono confronti. Maria Grazia Nardiello, in quiescenza da direttore generale per l´Istruzione post secondaria, adesso è a capo della segreteria della nuova sottosegretaria all´Istruzione, Elena Ugolini (estrazione Cl).

Giuseppe Cosentino, un tempo capo dipartimento all´Istruzione, ora è capo della segreteria tecnica del ministro Francesco Profumo. Altro capitolo i Beni culturali, tra sovrintendenze, società parallele, consulenze. Giuseppe Proietti è stato potente segretario generale del ministero, uno dei grand commis del Mibac.

Sotto la gestione Galan, lo scorso anno, diventa presidente di Ales, Arte lavoro e servizi, società in house e braccio operativo del dicastero con i suoi 600 operatori. Luciano Marchetti, un tempo direttore generale dei Beni culturali del Lazio, viene prima chiamato da Bertolaso quale responsabile dei beni culturali dell´Aquila post terremoto. E oggi è commissario per gli interventi urgenti nella Domus Aurea di Roma. Claudio Strinati, ex sovrintendente del polo museale capitolino, è rimasto da consulente nello staff del direttore generale del Mibac Mario Resca.

VOLI E CONCORSI
Più delicati sono i ruoli, più i governi che si succedono preferiscono richiamare dirigenti d´esperienza. E così, anche sotto la gestione Monti, capo del coordinamento operativo dei voli di Stato di Palazzo Chigi resta (pensionato ma consigliere) Raffaele Di Loreto. Come pure al Viminale, l´ex direttore centrale delle Risorse umane della Pubblica sicurezza, Giovanni Cecere Palazzo, in pensione dallo scorso anno, nel novembre 2011 viene chiamato dal capo della Polizia Manganelli alla presidenza di una delle più importanti commissioni esaminatrici di concorsi gestiti dal dicastero.

ECONOMISTI INTRAMONTABILI
Guadagnano tutti tra i 60 e i 100 mila euro lordi extra pensione gli alti burocrati del ministero dell´Economia che non hanno fatto in tempo ad incassare la liquidazione che si sono ritrovati in sella ad un´altra poltrona. Bruno De Leo, dirigente di prima fascia della Ragioneria generale dello Stato è stato chiamato a far parte del collegio dei revisori dei conti del Comune di Roma di Gianni Alemanno.

Giancarlo Giordano già ai vertici del ministero di via XX Settembre è stato designato dallo stesso dicastero nel collegio dei sindaci della Sea aeroporti Milano. Giancarlo Del Bufalo, ex dirigente generale all´Economia, oggi è presidente dell´Oiv l´organismo indipendente di valutazione dello stesso ministero. Da un ministero all´altro, da una società pubblica a un commissariato, niente e nessuno va in pensione, tutto si trasforma.

 

umberto vattani - Copyright PizziMario VattaniCASTELLANETA Giuseppe CosentinoFRANCESCO PROFUMO Claudio Strinati MARIO RESCA

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO