fabio fazio carlo nordio - che tempo che fa

“FOSSE PER ME, IL 25 APRILE DOVREBBE DIVENTARE UNA FESTA EUROPEA” – IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, CARLO NORDIO, OSPITE A “CHE TEMPO CHE FA” LANCIA UNA FRECCIATONA A LA RUSSA: “A VOLTE QUANDO SI PARLA IN PUBBLICO INTERVENGONO TENSIONI CHE POSSONO PORTARE AD AFFERMARE COSE NON CONDIVISIBILI” – LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA “GARANTISTA” E IL CASO ARTEM USS: “IL MIO PROCEDIMENTO NON È UN ATTO DI INTIMIDAZIONE..."

 

 

 

1. NORDIO E LA NUOVA GIUSTIZIA "SULLE INTERCETTAZIONI BISOGNA TUTELARE GLI ESTRANEI"

Estratto dell’articolo di Grazia Longo per “La Stampa”

 

carlo nordio a che tempo che fa

«Entro fine maggio verrà presentato al Consiglio dei ministri un primo pacchetto di riforme relative all'uso delle intercettazioni, poi provvederemo alla separazione delle carriere dei magistrati e al Csm».

 

Lo ha annunciato ieri sera il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante la trasmissione di Rai 3 «Che tempo che fa». Ha inoltre precisato che «nonostante le intercettazioni siano molto utili alle indagini, non devono ledere i terzi estranei al processo. Questi non devono essere coinvolti. […] Se Tizio parla con Caio e cita Sempronio quest'ultimo è senza difesa e il suo nome può finire sui giornali senza che possa interloquire. […] Uno degli obiettivi di questa riforma è evitare che i terzi estranei al processo vengano comunque coinvolti con un vulnus terribile per la loro onorabilità e talvolta anche per la loro salute».

 

fabio fazio carlo nordio che tempo che fa

E ancora: «Il primo pacchetto di riforme sarà in senso garantista, che significa enfatizzazione della presunzione di innocenza e certezza della pena una volta che la colpevolezza è stata accertata dal giudice, che non significa necessariamente carcere. In seconda battuta le riforme costituzionali […]».

 

Il Guardasigilli è intervenuto anche in merito alla celebrazione del 25 aprile […] «Se fosse per me […] dovrebbe diventare non solo festa nazionale ma europea […]. La sconfitta del nazifascismo è un elemento che deve unificare le democrazie».

 

GIUSTIZIA LA GRANDE FUGA - IL CASO ARTEM USS BY MACONDO

Nessun imbarazzo per le dichiarazioni di altri esponenti della sua coalizione che non vanno in questa direzione? «Faccio parte di un governo con il quale sono in piena sintonia e ringrazio anche la presidente Meloni per avermi definito l'uomo giusto al posto giusto per quanto riguarda il ministero della Giustizia. Può capitare che alcune affermazioni di altri riflettano un modo di esprimersi che non corrisponde al mio. Ma a volte quando si parla in pubblico intervengono tensioni o emotività che possono portare ad affermare cose non condivisibili».

 

carlo nordio alla camera 4

In merito al caso di Artem Uss, l'uomo d'affari russo evaso il 22 marzo dalla sua lussuosa cascina di Basiglio dove era detenuto ai domiciliari con braccialetto elettronico, all'indomani del primo via libera alla sua estradizione negli Usa Nordio ha confermato quanto sostenuto alla Camera giovedì scorso: «Ho militato nella magistratura per 40 anni e non voglio minare l'autonomia della magistratura. Il mio procedimento disciplinare nei confronti della Corte d'appello di Milano sarà ora valutato dalla procura generale della Cassazione e non è affatto un atto di intimidazione nei confronti dei giudici. È paragonabile all'avviso di garanzia che i pm inviano ai cittadini su cui indagano».

 

giorgia meloni carlo nordio

[…] Da garantista qual è, come valuta gli interventi restrittivi del governo tipo quelli contro i rave party e gli ecologisti o il decreto Cutro? «Che la pena sia inefficace come deterrente risulta da analisi storiche e sociali. Molte volte però la legge penale non ha un significato di deterrenza ma di attenzione politica e il governo è attento a combattere il traffico di esseri umani. Occorre maggiore collaborazione a livello europeo e bisogna aiutare i migranti nelle loro terre d'origine». […]

 

2. I TEMI SUL TAVOLO PRIMO PASSO: RIVEDERE L'ABUSO D'UFFICIO FDI NON VUOLE TENSIONI CON I MAGISTRATI

Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “la Stampa”

 

GIORGIA MELONI - CARLO NORDIO - ILLUSTRAZIONE - IL FATTO QUOTIDIANO

Il primo tassello della riforma della giustizia sarà l'abolizione (sostanziale) dell'abuso d'ufficio, l'incubo di migliaia di sindaci, e la riforma del reato di traffico di influenze. Poi toccherà alle modifiche alla legge Severino, alle norme sulle intercettazioni e, più in là (più lontano possibile), la madre di tutte le riforme: la separazione delle carriere.

 

[…] La riforma della giustizia, lo ripetono tutti a Palazzo Chigi, è uno dei pilastri dell'azione di governo. Ma le incognite sono molte e il timore di riaprire una stagione di scontri con la magistratura ha fatto prevalere la prudenza. Così, il ministro Carlo Nordio procede per gradi, capitolo per capitolo, proprio per evitare un impatto troppo violento. Il criterio sarà quello di affrontare le questioni più urgenti, ma soprattutto meno controverse.

carlo nordio alla camera 1

 

L'abuso d'ufficio ha queste caratteristiche. L'urgenza arriva soprattutto dal momento storico: con il Pnrr l'obiettivo è sollevare i primi cittadini dalla cosiddetta «paura della firma», che può pregiudicare l'esigenza di procedere con massima fretta nella realizzazione dei progetti legati ai fondi europei.

 

[…]  L'altro reato finito nel mirino è «il traffico di influenze», che verrà con tutta probabilità modificato perché considerato troppo esposto a interpretazioni arbitrarie dei giudici. Prima dell'estate si potrebbe poi intervenire sulla Legge Severino, per limitare i casi di incandidabilità e di decadenza dall'incarico ai condannati in via definitiva e non già in primo grado.

GIORGIA MELONI CARLO NORDIO

 

Gli occhi di tutti, però, sono puntati sulla separazione delle carriere, «è un nostro obiettivo», dice a La Stampa il vicepremier Antonio Tajani. Il programma del centrodestra prevede questa riforma, che al momento è in Commissione Affari costituzionali alla Camera. Sisto, davanti alle proteste degli avvocati per la timidezza riformatrice dell'esecutivo, ha risposto: «Il ministero farà la sua proposta entro il 2023». Frasi concordate con Nordio.

 

nordio meloni

Anche in Parlamento, nonostante la pressione di Forza Italia, le cose vanno a rilento e i segnali che FdI ha mandato vanno nella direzione di frenare. La considerazione è più politica che giuridica: per fermare questo progetto parte della magistratura è pronta a fare le barricate. «Questa riforma richiede tempi più lunghi», dice Nordio. Per questioni costituzionali, ma anche di opportunità. 

fabio fazio carlo nordio che tempo che fa CARLO NORDIO STRINGE LA MANO A GIORGIA MELONI DOPO IL GIURAMENTO carlo nordio alla camera 2fabio fazio carlo nordio che tempo che fa

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...