casellati

DA REGINETTA DI BELLEZZA ALLA PRESIDENZA DEL SENATO, PASSANDO PER RUBY RUBACAZZI ''NIPOTE DI MUBARAK'': L’IRRESISTIBILE ASCESA DELLA CASELLATI - IL SINDACO DEL SUO PAESE, PALIZZI, IN CALABRIA, RICORDA QUANDO NEL 1971 INDOSSÒ LA FASCIA DI PIÙ BELLA - VIDEO: A ‘OTTO E MEZZO’ NEL 2011, LA BUFALA DEL PRESIDENTE EGIZIANO CHE ‘INCONTRA SILVIO E GLI PARLA DELLA NIPOTE’ - UN CURRICULUM STRONCATO DALLE FEMMINISTE: ‘ESSERE DONNA NON SIGNIFICA ESSERE DALLA PARTE DELLE DONNE’

 

 

QUANDO LA CASELLATI DICEVA: 'SILVIO HA INCONTRATO MUBARAK E GLI HA PARLATO DELLA NIPOTE'

1. QUANDO LA CASELLATI DICEVA: ‘SILVIO HA INCONTRATO MUBARAK E GLI HA PARLATO DELLA NIPOTE’

Da www.huffingtonpost.it

ruby

 

Nel 2011, intervistata da Lilli Gruber su La7 a Otto e mezzo sul caso Ruby, Elisabetta Casellati affermò che il presidente egiziano Mubarak, durante un incontro ufficiale, menzionò la nipote Ruby all'allora premier italiano Silvio Berlusconi. È quanto si legge in un comunicato di Otto e mezzo che, in allegato, diffonde il video con l'estratto dell'intervista dell'allora sottosegretaria alla Giustizia.

 

travaglio casellati

La Casellati - si sente nel video diffuso dalla trasmissione di La7 - disse alla Gruber: "Quando Berlusconi ha incontrato Mubarak prima di questo episodio (quello della famosa telefonata alla questura di Milano per chiedere il rilascio di Ruby, ndr) pare che sia venuto fuori da alcune testimonianze che proprio nell'incontro Mubarak aveva parlato di questa sua nipote, ed era un incontro ufficiale".

 

 

2. SENATO: NEL '71 CASELLATI ELETTA MISS IN PAESE CALABRIA

palizzi

 (ANSA) - Maria Elisabetta Alberti Casellati, neo-presidente del Senato, ha al suo attivo anche un'altra molto meno impegnativa elezione: quella che la portò, in una sera d'estate del 1971, a indossare la fascia di Miss Palizzi, in Calabria. Lo scrive la Gazzetta del Sud che riporta anche una dichiarazione del sindaco del piccolo comune del reggino dove affondano le origini della famiglia del padre della parlamentare, Vincenzo Alberti. Negli anni in cui la prima donna ad essere eletta al più alto scranno di Palazzo Madama trascorreva le vacanze in Calabria, ricorda il sindaco Walter Scerbo, in un noto lido della cittadina si organizzavano feste durante le quali capitava di eleggere la miss della serata. E quella volta toccò a lei.

palizzi nei pressi di reggio calabria

 

Scerbo all'indomani dell'elezione alla presidenza del Senato, a nome dell'amministrazione comunale di Palizzi e di tutta la sua comunità, ha inviato alla presidente del Senato un telegramma di auguri sottolineando che "la terra della Magna Grecia, della quale condividiamo le origini, ha plasmato donne che hanno protetto e difeso l'istituzione fondante della società: la famiglia. Oggi, ancor di più con lei, prosegue il primo cittadino - una donna unificherà una comunità più grande, più solida nei valori ancestrali, di cui è espressione, e proiettata al bene e al progresso dell'Italia".

 

GIANCARLO CASELLI

3. CASELLI: “ALLA GUIDA DEL SENATO CHI HA INSULTATO LA MAGISTRATURA LIBERA”

Estratto dell’articolo di Liana Milella per “la Repubblica”

 

Che giudizio dare di Elisabetta Casellati? «È un fatto, appartiene a quell' area che ha riservato ai magistrati una valanga di sistematici insulti, a partire dalle famigerate invettive "cancro da estirpare", "malati di mente", "antropologicamente diversi dal resto della razza umana"». Gian Carlo Caselli, ex procuratore di Palermo e di Torino, non fa sconti alla neo presidente di palazzo Madama. […]

 

«La definizione di "colpo di stato" applicata a una sentenza emessa in nome del popolo italiano, solo perché sfavorevole all' amato Cavaliere; o partecipare a una manifestazione di piazza davanti al Tribunale di Milano per protestare in schiere organizzate contro un processo a suo carico, quasi si fosse sul set del film di Moretti "Il caimano"; o ancora l' esibizione di un vestito nero, in segno di lutto, nella seduta del Senato che discuteva la decadenza del Cavaliere in applicazione della legge Severino». […]

palizzi

 

 

 

4. CASELLATI, ESSERE DONNA NON SIGNIFICA ESSERE DALLA PARTE DELLE DONNE

Estratto dell’articolo di Maria Concetta Tringali per ‘Micromega

 

La circostanza che per la prima volta nella storia della Repubblica non sia un uomo ad assumere le funzioni di presidente del Senato ha innescato l’inevitabile: la retorica dello storico passo in avanti, compiuto verso la parità e la simmetria.

 

maria elisabetta alberti casellati

Maria Elisabetta Alberti Casellati è oggi la seconda carica dello Stato, quella stessa che, per intenderci, sostituisce il presidente della Repubblica in caso di impedimento o malattia. Accadde nel 1964, per esempio, con Merzagora che fece da supplente a Segni, colpito da trombosi.

 

Sabato scorso, dopo un venerdì di fumate nere, la scelta è caduta su di lei. Scalzato Paolo Romani, superata l’indicazione di Anna Maria Bernini che nella giornata di venerdì aveva fatto temere lo strappo definitivo di Salvini, tutti a brindare alla nomina della Casellati.

 

maria elisabetta alberti casellati

Ma possiamo davvero dirci soddisfatte? Le donne e, tra tutte le donne penso proprio alle femministe, devono salutare con scroscianti applausi il nuovo scenario politico che si è appena delineato? O non è forse più opportuno, prima di festeggiare in maniera acritica, entrare nel merito e domandarsi chi è la persona sul cui nome si sono trovate quelle convergenze necessarie a mettere d’accordo centrodestra, destra e pentastellati?

 

Chiedersi chi sia Maria Elisabetta Alberti Casellati, significa indagare su quale sia la sua storia politica oltre che professionale e umana.

 

Laureata in giurisprudenza e in diritto canonico nella Pontificia Università Lateranense, ricercatrice, avvocata specializzata nelle cause di nullità matrimoniale presso la Sacra Rota. Questo, il profilo professionale. Ma Casellati ha anche una lunga militanza politica. Sostenitrice di Forza Italia dalla primissima ora è, come dire, una fedelissima di Berlusconi.

maria elisabetta alberti casellati

 

Al di fuori però degli slogan o dalle mere classificazioni, andiamo sulle tracce delle decisioni e delle affermazioni rese quando ancora Casellati non era al vertice del Senato. Ad esempio sulla vicenda Ruby. È infatti sui giornali e i tg dell’epoca la marcia compiuta davanti al palazzo del Tribunale di Milano, insieme a un centinaio di altri parlamentari del Popolo delle Libertà. Lo scopo era quello di contestare che si tenesse quel giudizio nei confronti del Cavaliere. Un avvocato in marcia contro la celebrazione di un processo è già un’anomalia o almeno, in un paese normale, dovrebbe esserlo.

 

Poi. Del marzo 2013 è il disegno di legge n. 197. Il documento si intitola Modifica al codice civile in materia di disciplina del patto di convivenza. Dal testo, che nasce dall’iniziativa tra gli altri proprio della senatrice Casellati, viene fuori l’idea mutuata da una sentenza della Consulta, datata 1998. Il principio richiamato è quello secondo cui la convivenza more uxorio «rappresenta l'espressione di una scelta di libertà dalle regole che il legislatore ha sancito in dipendenza dal matrimonio: da ciò deriva che l'estensione automatica di queste regole alla famiglia di fatto potrebbe costituire una violazione dei principi di libera determinazione delle parti».

elisabetta alberti casellati

 

Non può sfuggire come quel progetto si ponga al di fuori dall’idea laica e dei diritti, suggerita dall’Europa, che avrebbe voluto piuttosto il riconoscimento dei matrimoni tra due persone di qualunque genere, nonché quello delle unioni civili, quale alternativa per tutti coloro che avrebbero scelto invece la convivenza. Non è peregrino pensare che se la legge sulle unioni civili che ne seguì non fu il provvedimento che ci si aspettava, ciò in molta parte è dovuto al freno innescato dalle anime più conservatrici, confessionali e cattoliche rappresentate in parlamento ad esempio dalla senatrice Casellati.

 

MARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATI

E nelle sue stesse parole, quelle posizioni si chiariscono del tutto: “La famiglia non è un concetto estensibile. Lo Stato non può equiparare matrimonio e unioni civili, né far crescere un minore in una coppia che non sia famiglia. Le diversità vanno tutelate ma non possono diventare identità, se identità non sono". Il pericolo è incombente e, citando il papa, Casellati dichiara: "Non si può fare confusione. Ogni omologazione sarebbe un'improvvida sovrapposizione e un offuscamento di modelli non sovrapponibili".

 

(…)

 

E questo è quanto, si potrebbe dire. Invece no, c’è dell’altro. Sempre a firma della neopresidente – in direzione ostinata e contraria a quella delle più importanti rivendicazioni dei diritti delle donne – si rintraccia una proposta di legge che mira alla abolizione della 194 e alla cancellazione dal nostro sistema della avversatissima legge sull’aborto. Non mancano poi sue prese di posizione contro la pillola abortiva Ru486, definita “un gravissimo errore, che strizza l’occhio alla cultura della morte”.

IL BACIAMANO ALLA CASELLATIELISABETTA CASELLATI - ANNAMARIA BERNINIelisabetta casellati melania rizzoli annalisa chirico antonello pirosoGALLIANI E CASELLATI

 

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")