catalogna esercito

CATA-ROGNA:  BARCELLONA DRITTA VERSO LA SECESSIONE, LUNEDÌ LA DICHIARAZIONE UNILATERALE DI INDIPENDENZA IN PARLAMENTO - MADRID MANDA L' ESERCITO: SOSTEGNO LOGISTICO ALLE FORZE DI POLIZIA  - CHE LA CRISI POSSA PRECIPITARE LO CREDONO ANCHE I MERCATI...

Francesco Olivo per la Stampa

 

CATALOGNA ESERCITO

Basta mettere in fila le novità di giornata, per capire che in Catalogna il baratro è dietro l' angolo: dichiarazione di indipendenza in arrivo, la Borsa che crolla, poliziotti accusati di sedizione, voci di arresti e ora persino i militari in cammino.

 

La guerra istituzionale prende anche una piega personale. Il presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, ha risposto direttamente al re Filippo VI, che martedì aveva attaccato con durezza gli amministratori secessionisti.

 

Il capo del governo catalano ha aspettato 24 ore per replicare, ha spostato il suo intervento alle 21, la stessa ora del sovrano, «per far capire che al re risponde un altro capo di Stato», racconta l' entourage di Puigdemont. «Così no - ha detto il "president" -. Lei ha deluso molti catalani, gente che aspettava un appello al dialogo e alla concordia».

 

Con una certa perfidia, il leader catalano ha ricordato che «il re ha facilitato le decisioni che il governo si prefigge», accusandolo di fatto di essere uno strumento (negli ambienti della Generalitat si usano parole più esplicite) nelle mani di Rajoy. La sfida è stata anche linguistica, a Barcellona molti sono rimasti sorpresi, oltre che dal tono del discorso di Filippo VI, anche dal fatto che il monarca non si sia mai espresso in catalano «una lingua che lei comprende bene», ha ricordato Puigdemont, il quale, al contrario, si è rivolto in castigliano «agli spagnoli che ci hanno mandato messaggi di simpatia in questi giorni».

 

Sciopero Generale in Catalogna

Ma nell' intervento tv del capo della Generalitat è emerso un dato che, a quell' ora della sera, tutti ormai davano per scontato: si tira dritto verso la dichiarazione unilaterale di indipendenza: « Realizzeremo il nostro sogno, non cederemo di un millimetro». La votazione decisiva è stata fissata per lunedì prossimo nel parlamento catalano. Niente sembra poter fermare i propositi secessionisti, nemmeno il parere contrario degli esperti giuridici della Camera di Barcellona. Nella coalizione indipendentista non c' è una visione unanime degli effetti concreti della dichiarazione del parlamento.

 

CATALOGNA GUARDIA CIVIL

 Le colombe spingono per una versione morbida, che preveda uno stop in caso di un' offerta da Madrid (o Bruxelles). Ma il discorso del re, letto qui come un ordine per nuovi interventi del governo spagnolo, ha rafforzato la linea dura, guidata dall' estrema sinistra della Cup, che vuole un pronunciamento con effetto immediato e la messa in moto della legge di transitorietà dalla legalità spagnola a quella giuridica. I propositi di mediazione sono molti, gli ultimi quelli di Pablo Iglesias, leader di Podemos (ha telefonato a Puigdemont e a Rajoy), e del cardinale di Barcellona, ma non fermano la corsa degli indipendentisti.

PUIDGEMONT

 

La scena tanto evocata, i carri armati sulla Diagonal, ancora non si verifica. Ma da Madrid arriva la notizia che il ministero della Difesa ha inviato i primi mezzi militari verso la regione insorta. «Si tratta soltanto di sostegno logistico alle forze di polizia», si precisa prudentemente. Ma l' immagine del territorio assediato si rafforza, con l' esercito in arrivo, di nuovi ingredienti, oltre ai traghetti carichi di agenti ancorati al porto di Barcellona. Piazza Sant Jaume è la piazza del potere di Barcellona: uno di fronte all' altro sorgono il palazzo della Generalitat e quello del Comune e tutti credono che, «è questione di ore», arriverà la Guardia Civil. Mentre Puigdemont scrive con i suoi il discorso che pronuncerà in serata, un elicottero della polizia nazionale sorvola la piazza, sempre più basso: «Sanno tutto del palazzo, controllano chi entra e chi esce», dice un funzionario.

Puigdemont Rajoy

 

Già al mattino i segnali non erano certo di distensione: il capo dei Mossos d' Esquadra Josep Lluis Trapero è accusato di sedizione per aver messo a repentaglio la sicurezza dei poliziotti spagnoli, durante le perquisizioni nelle sedi della Generalitat. L' uomo simbolo dei giorni terribili degli attentati, diventato un mito per gli indipendentisti, rischia una pena di 15 anni e si dovrà presentare domani a Madrid per essere interrogato.

 

Che la crisi possa precipitare lo credono anche adesso anche i mercati. Ieri l' Ibex 35, il listino dei principali titoli spagnoli, ha ceduto il 2,85%, il prezzo più alto lo pagano soprattutto le banche con sede in Catalogna: Sabadell (-5,69%) e Caixabank (-4,96%). I segni del baratro ci sono tutti.

Sciopero Generale in Catalogna Sciopero Generale in Catalogna

 

Sciopero Generale in Catalogna

Ultimi Dagoreport

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?