SORRIDETE, FEDELI, LA FINE È VICINA - IL CATTOLICONE DE RITA RECITA IL REQUIEM PER L’INDIVIDUALISMO LIBERTINO DEL BERLUSCONISMO E APRE LE PORTA A UN NUOVO ‘CICLO COMUNITARIO’, CON LA BENEDIZIONE DI SANTA ROMANA CHIESA: “SERVE UN NUOVO SPIRITO MA SE LE ÉLITES FALLISCONO ARRIVA UN POPULISTA” - “IL NUOVO GOVERNO È FIGLIO DI FRANCOFORTE E BRUXELLES. SERVIREBBE UN LEADER CAPACE E SORRIDENTE”…

Mattia Feltri per "La Stampa"

Professore Giuseppe De Rita, la seconda Repubblica e il bipolarismo paiono finiti. C'è un cambio di scenario nella nostra società?

«Sì ma non sono sicuro che la coscienza collettiva lo stia cogliendo. Le contrapposizioni, la rabbia, il rancore e i giudizi morali come abbiamo visto nelle manifestazioni di piazza dell'altra sera, al Quirinale e davanti a Palazzo Chigi - sono ancora predominanti e non fanno capire che il ciclo del berlusconismo si è chiuso».

Lo dà per chiuso?
«Il ciclo del berlusconismo come soggettivismo etico è chiuso. Il ciclo del berlusconismo come tendenza a cavalcare la cultura popolare forse non ancora, anche se l'ultimo messaggio di Berlusconi era così ripetitivo che si aveva l'impressione di un leader incapace di trovare un linguaggio nuovo adeguato ai tempi nuovi».

Che cosa intende per ciclo del soggettivismo etico?
«Intendo la libertà intesa come libertà di essere se stessi. Non è una tendenza recente. Secondo me diventa predominante nei primi Anni Sessanta con don Milani e l'obiezione di coscienza, quando si diffonde il primato del soggetto e della coscienza. L'obbedienza non è più una virtù, dice don Milani. Poi c'è Marco Pannella con le sue battaglie referendarie: questa moglie non mi garba più, la cambio; non mi sento madre, abortisco. Poi anche l'azienda è mia e me la organizzo io. E il lavoro è mio e me lo organizzo io. Le vacanze sono mie. Il tempo è mio. Finché negli Anni Settanta finisce il mito della confessione perché anche il peccato è mio».

Il risultato finale è Berlusconi?
«Sì. Berlusconi non ha inventato niente: ha trovato un'onda alta e se l'è intestata. Ha portato il soggettivismo etico agli estremi, fino alla cultura libertina, alla licenza personale».

Viene in mente quel gran genio di Corrado Guzzanti: nel 2001 recitava il forzitaliano che faceva pipì sul sofà perché aveva vinto Berlusconi e tutto era concesso.
«Non ricordo quello sketch ma mi pare molto centrato. Soltanto che adesso la gente è stanca, si è stufata dell'abuso che Berlusconi ha fatto del soggettivismo etico. Attenzione, è un ciclo durato quasi cinquant'anni, è naturale che sia in via di estinzione».

Ritiene che stia nascendo una società più collettivista?
«È da vedere, non è detto che succederà ma è possibile. Io sono un sostenitore del ciclo comunitario, della società che coglie la sua dimensione. Bisogna vedere che cosa succede adesso».

Cioè?
«Come accennavo, credo sia finito anche il ciclo della cavalcata degli umori popolari. Non vedo nessuno da un certo punto di vista in grado di rimpiazzare Berlusconi. Mi spiego: sta arrivando un governo delle élite, costituito da rettori, prefetti, giuristi. è un governo che avrà la capacità di rappresentare la gente comune? Perché questo governo, dobbiamo dirlo, è figlio delle scelte di Francoforte e di Bruxelles ed è stato legittimato dal Quirinale. Quindi se un governo così non sa capire e non sa parlare alla gente comune, un reazione nazional popolare non sarebbe del tutto folle prevederla».

Insurrezioni di piazza?
«Non mi spingo a tanto, però il popolo italiano in fondo non è un popolo meraviglioso. Berlusconi lo ha reso per quindici anni un popolo sorridente, questo è stato il suo capolavoro. Non lo ha indurito come lo hanno indurito i suoi avversari. Ecco, i più sono rimasti sorridenti, ma il nostro è un popolo che tende a radunarsi nella piazza più stupida. Ci vorrebbe un leader autorevole, capace, sorridente...».

Oh, un Berlusconi senza difetti.
«Beh, il vero problema è se le élite deputate a quel compito sanno fare le élite per qualche anno. Me lo auguro. In fondo in Italia hanno fatto delle cose ottime. Hanno retto il paese dal 1824, l'anno in cui Giacomo Leopardi scrisse il "Discorso sopra lo stato presente del costume degli Italiani", fino all'avvento del fascismo e anzi, al contrario di quello che si pensa anche il fascismo fu elitario: fu una dittatura all'acqua di rose, se paragonata a quelle russe o tedesche o spagnole, perché era un'élite che decideva con mano leggera. Introdusse il welfare dall'alto, ecco un esempio di governo elitario. Credo che le élite sappiano governare e spero che ci riescano, altrimenti c'è il pericolo di scuotere le piazze».

Insisto: lo schema sembra abbastanza classico: crisi della democrazia, tentativo di supplenza delle oligarchie, dittatura.
«Non credo. Sto parlando soltanto di una cultura populista e nazionalista che a naso nel Paese c'è e periodicamente si sfoga, come dicevo prima, nelle piazze più stupide. Il governo che sta nascendo non lo amo, ma bisogna crederci altrimenti salteranno fuori tutti quei sentimenti da vittoria dimezzata, da imposizione calata dall'alto, da orgoglio violato, coi precari arrabbiati, gli industriali arrabbiati, i dipendenti arrabbiati. Se questo governo non ce la fa, non vedo un altro sbocco».

Cioè, si tornerebbe a cavalcare gli umori popolari.
«Esatto. Il ciclo berlusconiano è finito come soggettivismo etico ed è finito come cavalcata dell'umore popolare. Ma se c'è il fallimento delle élite, al posto di Berlusconi, potrebbe spuntare un altro leader capace di instaurare col popolo il medesimo rapporto, un leader che avrebbe nell'orgoglio nazionale e popolare i suoi riferimenti, che condurrebbe gli italiani a reagire all'eterodirezione e a contestare il sistema in quanto tale. Questo è il nuovo scenario che vedo davanti a noi».

 

GIUSEPPE DE RITAMario Monti in conferenza stampapannella

Ultimi Dagoreport

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT