big renzi davigo

PIERCAMILLO E IL CAZZONE - ALLA GUIDA DELL’ANM ARRIVA DAVIGO: PER RENZI NON POTEVA ANDARE PEGGIO - DISSE: “NON MI OCCUPO DI POLITICA MA DI POLITICI QUANDO RUBANO”, “NON ESISTONO INNOCENTI MA COLPEVOLI DA SCOPRIRE", "PERCHÉ I RAPPORTI TRA MAGISTRATURA E RENZI MIGLIORINO, CI DEVONO LASCIARE IN PACE”

Fausto Carioti per “Libero Quotidiano

 

Piercamillo DavigoPiercamillo Davigo

I rapporti tra la magistratura e Renzi? Il premier non fa nulla per farsi amare».

Era il gennaio del 2015 e come premessa non pare male. A parlare era l' uomo che per ruolo, carisma, capacità mediatiche e gusto per la battuta perfida (tipo «non hanno smesso di rubare, hanno smesso di vergognarsi») si candida a essere il contraltare di Matteo Renzi per i mesi a venire.

 

Il nome di Piercamillo Davigo è bastato a trasformare l' insediamento del presidente dell' Associazione nazionale magistrati da pratica barbosa d' interesse esclusivo degli addetti ai lavori a evento politico.

 

piercamillo davigopiercamillo davigo

Il 9 aprile il comitato direttivo dell' Anm si riunisce per votare il presidente e gli altri componenti della giunta. Si parte dalle elezioni di un mese fa, dove l' ex «dottor Sottile» di Mani Pulite ha preso poco meno di 1.300 voti con la sua neonata corrente, Autonomia e Indipendenza, incassandone personalmente 1.041 e risultando il candidato più votato di tutti.

 

Così, anche se il personaggio sta alle scatole a tanti suoi colleghi, la presidenza difficilmente riusciranno a negargliela. A costo di recuperare la regola della rotazione, per cui il presidente dura un anno e poi si cambia.

 

I renziani attendono con apprensione: momento peggiore non poteva esserci. E la variegata tribù degli avversari del premier vive giornate di attesa: se non Davigo, chi altri?

L' autore di calembour tipo «non mi occupo di politica, mi occupo di politici solo quando rubano» piomba così al centro delle attenzioni: stai a vedere che l' opposizione a Renzi la fa lui.

 

di pietro colombo davigodi pietro colombo davigo

Di sicuro, intanto, c' è la convinzione che lo sberleffo alle toghe lucane «che non arrivano mai a sentenza», voce dal sen fuggita di Renzi, il Davigo presidente del sindacato dei magistrati gliel' avrebbe ricacciato in gola in tempo reale. Altro che i garbati rilievi del presidente uscente Rodolfo Sabelli e del segretario Maurizio Carbone: ieri è dovuto interveniere il presidente dell' Anm della Basilicata, Salvatore Colella, a dire che il premier ha usato parole «inopportune nei tempi e inconsistenti nei fatti».

 

Davigo è sotto i riflettori da un quarto di secolo e di lui si sa più o meno tutto, anche perché non è tipo che si nasconda. Culturalmente appartiene alla destra giacobina, il che gli consentì di mettere sulla graticola Silvio Berlusconi assieme al resto del pool restando in totale sintonia con le proprie idee.

GHERARDO COLOMBO ANTONIO DI PIETRO PIERCAMILLO DAVIGO jpegGHERARDO COLOMBO ANTONIO DI PIETRO PIERCAMILLO DAVIGO jpeg

 

La grande differenza rispetto a certi suoi colleghi è che la regola dell' intransigenza l' applica pure a se stesso e a tutte le altre toghe. Un anno fa, presentando la propria corrente, ne tracciò il programma, che poi altro non è che il distillato del Davigo-pensiero. Punto primo: «I magistrati non devono essere collaterali né fare politica, mai».

PIER CAMILLO DAVIGO PIER CAMILLO DAVIGO

Anche perché «di solito la fanno male».

 

Sarebbe stato un cinquestelle perfetto, avevano pensato Beppe Grillo e i suoi. Che infatti nel gennaio del 2015 lo volevano alla "Notte dell' onestà" in piazza del Popolo e davano per sicura la sua presenza. Ma pure loro non avevano inquadrato bene il personaggio: fiutata l' aria di collateralismo con i nuovi arrivati, Davigo ringraziò ma marcò visita, limitandosi a registrare un intervento video.

 

TRAVAGLIO PADELLARO DAVIGO TRAVAGLIO PADELLARO DAVIGO

Lasciò l' onore del palco a Fedez, Sabina Guzzanti e consimili, inviando pubblica precisazione: «Vorrei che fosse chiaro che non ho alcuna intenzione di scendere in politica». Membro di punta del pool di Milano, non si è fatto problemi a difendere davanti al Csm l' ex procuratore di Bari, Antonio Laudati, accusato di aver concesso un trattamento di favore a Gianpaolo Tarantini, l' imprenditore che portava le escort a Berlusconi (per la cronaca, Laudati è stato assolto).

 

PIERCAMILLO DAVIGOPIERCAMILLO DAVIGO

È con un tipino simile che dovrà vedersela Renzi. Davigo non lo ama e non fa molto per nasconderlo. Ha creato Autonomia e Indipendenza da una costola di Magistratura Indipendente perché questa continuava a essere influenzata da Cosimo Ferri anche se costui ne aveva lasciato la guida per diventare sottosegretario alla Giustizia.

 

Del patto del Nazareno, che nella versione light Renzi-Verdini tiene in piedi il governo, ha scritto su Micromega che esso rappresenta la «unità d' intenti delle forze politiche nel ridimensionare la Giustizia».

 

E intervistato da Lilli Gruber lo scorso anno spiegò quale approccio si attende dal premier: «Perché i rapporti tra magistratura e Renzi migliorino, ci devono lasciare in pace». Curiosamente, oggi Renzi e i suoi si chiedono se Davigo e gli altri magistrati lasceranno in pace loro.

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...