ceuta melilla

NON È SOLO TRUMP: I MIGRANTI NON LI VUOLE NESSUNO - A CEUTA E MELILLA, LA SPAGNA CREA IL MURO ANTI-MIGRANTI PIÙ ALTO DI TUTTI - NEI POSSEDIMENTI SPAGNOLI IN NORDAFRICA LE GIÀ IMPONENTI RECINZIONI, DI 8 E 11 CHILOMETRI, VERRANNO PORTATE A QUASI DIECI METRI - È UN PROGETTO DEL GOVERNO DI ESTREMA SINISTRA (PSOE E PODEMOS)

Carlo Nicolato per “Libero quotidiano”

 

ceuta

Fateci caso, ovunque ci sia un muro c'è una nutrita schiera di ipocriti benpensanti che lo contesta e che denuncia la vergogna del governo di turno che lo ha voluto e costruito. Che sia il caso di quello che divide gli Stati Uniti dal Messico, anche se poi non l'ha nemmeno iniziato Trump, che sia quello ungherese di Orban o quello di Netanyahu in Cisgiordania, non cambia, il cattivo ovviamente è di destra.

 

Quando invece i muri sono stati voluti e costruiti da governi di sinistra come per miracolo le polemiche, se ci sono, durano lo spazio di un mattino. È il caso ad esempio di quelli fatti erigere dalla Spagna socialista di Zapatero ai confini delle due enclave africane di Ceuta e Melilla, costruiti con le stesse motivazioni di Trump e Orban, e cioè quelle di non fare entrare gli immigrati clandestini.

 

ceuta

La Spagna socialista ai tempi di Zapatero e quella di oggi di Sanchez, per di più europeista senza macchia in un caso e nell'altro, è un porto franco dove tutto è possibile: possibile tenere in carcere politici che vorrebbero l'indipendenza della Catalogna, possibile costruire muri e perfino raddoppiarli in altezza per renderli invalicabili da chicchesia. sempre più altO La recente decisione di alzare le recinzioni dagli attuali tre ai dieci metri previsti è stata presa per l'appunto dall'attuale governo socio-podemista, nato cioè dall'alleanza tra i socialisti di Sanchez e Podemos, una specie di versione iberica di quello che governa in Italia.

 

MIGRANTI A CEUTA E MELILLA

Le due barriere di Ceuta e Melilla, la prima di 8 chilometri e la seconda di 11, diventano così più alte al mondo, più alte anche di quella di Trump che supera a malapena i nove metri, ma ovviamente la natura di un muro non è una questione di altezza o larghezza, né evidentemente di motivazioni, la questione dipende tutta da chi lo fa erigere. Sanchez lo sa bene e per rendere ancora più politically correct il suo muro ha annunciato, insieme al suo ministro dell'Interno Fernando Grande-Marlaska, che almeno il filo spinato in cima ai reticolati verrà tolto, «dopo che tante persone si sono ferite nel tentativo di scavalcare».

 

IL MURO INTORNO CEUTA

La reale motivazione però è un'altra ed è molto meno etica, e cioè che in tanti casi gli immigrati approfittavano del filo spinato per ferirsi intenzionalmente, obbligando la polizia spagnola a soccorerli portandoli in territorio iberico. ipocrisia iberica Lo dimostra anche il fatto che al posto del filo spinato il governo spagnolo ha optato per una soluzione potenzialmente ancora più dannosa per chi provi ad arrampicarsi, una specie di cilindro d'acciaio del diametro di mezzo metro che renderà impossibile scavalcarlo a chi si avventuri in cima alla recinzione.

 

Se il governo spagnolo si fosse davvero preoccupato dell'incolumità degli immigrati avrebbe dovuto anche pensare che cadere da 10 metri per mancanza di appigli può dimostrarsi addirittura letale, ma evidentemente al socialista Sanchez non interessa se ciò avviene in territorio marocchino. D'altronde l'idea del tubo invalicabile arriva dall'azienda stessa che sta costruendo la nuova recinzione, azienda che si intende di soluzioni drastiche, cioè belliche, in quanto è la stessa che che si è già occupata della barriera anti-missili alta 30 metri all'aeroporto israeliano di Eilat. Per combattere l'immigrazione selvaggia gli spagnoli non hanno mai lesinato sulle maniere forti, arrivando al punto di utilizzare idranti, proiettili di gomma e perfino quelli veri.

 

ceuta migranti

Va comunque sottolineato che almeno quest' anno nelle due enclave in Marocco non si sono presentati particolari problemi anzi, complice il Covid, è stato probabilmente il periodo con meno arrivi da molto tempo a questa parte. Dall'inizio dell'anno a Ceuta sono riusciti a scavalcare le recinzioni 81 persone, con un calo del 75% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre a Melilla ne sono arrivati appena 7, con un calo del 97,7%.

 

ceuta migranti

Gli immigrati arrivati in Spagna hanno percorso altre strade, in particolare quella atlantica (delle Canarie), scelta in massa per evitare i controlli della polizia marocchina diventati più effettivi dopo l'accordo sulla vigilanza delle frontiere con l'Ue, e dopo che la stessa per la bisogna ha versato nelle casse di Muhammad VI la bella somma di 140 milioni di euro. Quella rotta, considerata la più pericolosa, ha visto un aumento addirittura del 454%, con l'arrivo di 3269 immigrati. Dall'inizio dell'anno in Spagna, includendo i sudamericani, sono arrivati 11.460 immigrati, il 38% in meno dello scorso anno.  

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...