fukuyama

COSA CI ASPETTA DOPO IL VIRUS? LE FOSCHE PREVISIONI DELLO STORICO FRANCIS FUKUYAMA: “NEGLI ANNI A VENIRE, LA PANDEMIA POTREBBE PORTARE AL RELATIVO DECLINO DEGLI STATI UNITI, ALLA CONTINUA EROSIONE DELL'ORDINE LIBERALE INTERNAZIONALE E ALLA RINASCITA DEL FASCISMO IN TUTTO IL MONDO” - IL RISCHIO DI NUOVE GUERRE, LE TENSIONI SOCIALI, L’ATTACCO A TRUMP, LA CRISI DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO, LA FINE DEL NEOLIBERISMO, IL POTERE DELLE BIG TECH, LE NUOVE ONDATE MIGRATORIE…

Articolo di Francis Fukuyama pubblicata da “la Stampa” - Traduzione di Carla Reschia

 

FRANCIS FUKUYAMA

Le gravi crisi hanno conseguenze importanti, di solito impreviste. La Grande Depressione portò l'isolazionismo, il nazionalismo, il fascismo e la Seconda guerra mondiale, ma anche il New Deal, la nascita degli Stati Uniti come superpotenza globale e infine la decolonizzazione. Gli attacchi dell'11 settembre hanno prodotto due interventi americani falliti, l'ascesa dell'Iran e il nuovo radicalismo islamico. La crisi finanziaria del 2008 ha generato il populismo antisistema che ha sostituito leader di tutto il mondo.

 

coronavirus

Gli storici futuri tracceranno gli effetti ugualmente significativi dell'attuale pandemia di coronavirus: la sfida è capirli in anticipo. È già chiaro perché finora alcuni Paesi abbiano fatto meglio di altri nel far fronte alla crisi. Non è una questione di tipo di regime. Alcune democrazie si sono comportate bene, ma altre no, e lo stesso vale per le autocrazie. I fattori determinanti del successo contro la pandemia sono stati capacità dello Stato, fiducia sociale, leadership.

 

distanziamento sociale

I Paesi con un apparato statale competente, un governo di cui i cittadini si fidano e leader efficaci, hanno ottenuto risultati impressionanti, limitando il danno subito. I Paesi con Stati disfunzionali, società polarizzate o cattiva leadership hanno lasciato cittadini ed economie esposti e vulnerabili. Sembra probabile che la crisi Covid-19 si protrarrà per anni, non trimestri. Il virus appare meno mortale di quanto temuto, ma molto contagioso. Non ci sarà un momento in cui i Paesi saranno in grado di dichiarare vinta la malattia; piuttosto, le economie si apriranno lentamente, rallentate dalle successive ondate di infezioni.

 

donald trump

Le speranze per un recupero a forma di V sembrano ottimistiche. Più probabilmente sarà una L con una lunga coda che curva verso l'alto o una serie di W. L'economia mondiale non tornerà presto allo stato pre-Covid. Una crisi prolungata significherà maggiori fallimenti e il disastro per settori come centri commerciali, catene di negozi e viaggi.

 

La concentrazione del mercato nell'economia degli Stati Uniti è in aumento da decenni e la pandemia alimenterà la tendenza. Solo le grandi aziende saranno in grado di superare la tempesta, e a guadagnarne saranno soprattutto i giganti della tecnologia perché le interazioni digitali diventeranno più importanti. Le conseguenze politiche potrebbero essere ancora più significative. Le popolazioni possono essere chiamate ad atti eroici di sacrificio collettivo per un po', non per sempre.

 

xi jinping

Un'epidemia persistente, unita a gravi perdite di posti di lavoro, recessione e onere del debito senza precedenti creeranno tensioni, che si trasformeranno in un contraccolpo politico, ma contro chi non è ancora chiaro. La distribuzione globale del potere continuerà a spostarsi verso Est, perché l'Asia orientale ha gestito meglio la situazione rispetto ad Europa e Stati Uniti. La pandemia ha avuto origine in Cina, inizialmente è stata censurata e si è diffusa, eppure la Cina trarrà beneficio dalla crisi, perché Pechino è stata in grado di riprendere il controllo della situazione e sta passando alla sfida successiva, tornando a far correre l'economia.

 

DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN CORONAVIRUS

Gli Stati Uniti, al contrario, hanno risposto male e hanno visto crollare il loro prestigio. Il Paese ha potenzialmente una grande capacità statale e si è costruito un'impressionante esperienza rispetto alle precedenti crisi epidemiologiche, ma la sua società altamente polarizzata e un leader incompetente hanno impedito allo Stato di funzionare in modo efficace. Il presidente ha alimentato la divisione piuttosto che promuovere l'unità, ha politicizzato la distribuzione degli aiuti, ha addossato ai governatori la responsabilità di prendere decisioni chiave incoraggiando contestazioni contro di loro per aver protetto la salute pubblica e ha attaccato le istituzioni internazionali anziché galvanizzarle.

 

NEOFASCISTI

Anche il mondo può guardare la tv ed è rimasto stupito, con la Cina pronta a rendere chiaro il confronto. Negli anni a venire, la pandemia potrebbe portare al relativo declino degli Stati Uniti, alla continua erosione dell'ordine liberale internazionale e alla rinascita del fascismo in tutto il mondo. Potrebbe anche portare a una rinascita della democrazia liberale, un sistema che ha confuso molte volte gli scettici, mostrando notevoli poteri di resilienza e rinnovamento. Gli elementi di entrambe le visioni emergeranno, in luoghi diversi. Sfortunatamente, a meno che le attuali tendenze non cambino radicalmente, le previsioni generali sono cupe. Crescita del fascismo?

 

NEOFASCISTI

Il nazionalismo, l'isolazionismo, la xenofobia e gli attacchi all'ordine mondiale liberale sono in aumento da anni e questa tendenza sarà solo accelerata dalla pandemia. I governi in Ungheria e nelle Filippine hanno usato la crisi per darsi poteri di emergenza, allontanandosi ancora di più dalla democrazia. Molti altri Paesi, tra cui Cina, El Salvador e Uganda, hanno adottato misure simili.

 

armi nucleari russe 1 1

I divieti alla circolazione delle persone sono apparsi ovunque, anche nel cuore dell'Europa; piuttosto che cooperare costruttivamente per il bene comune, i Paesi si sono rinchiusi, hanno litigato l'uno con l'altro e hanno fatto dei loro rivali politici capri espiatori per i propri fallimenti. L'ascesa del nazionalismo aumenterà la possibilità di conflitti internazionali. I leader possono vedere le guerre con gli stranieri come utili distrazioni politiche interne, oppure possono essere tentati dalla debolezza o dalla preoccupazione dei loro avversari e trarre vantaggio dalla pandemia per destabilizzare gli obiettivi preferiti o creare nuove situazioni di fatto sul campo.

scorie nucleari

 

Tuttavia, data la costante forza stabilizzatrice delle armi nucleari e le sfide comuni che devono affrontare tutti i principali attori, la turbolenza internazionale è meno probabile della turbolenza interna. I Paesi poveri con città affollate e sistemi sanitari pubblici deboli saranno duramente colpiti. Non solo il distanziamento sociale, ma anche la semplice igiene come il lavaggio delle mani sono difficili nei Paesi in cui non si ha accesso all'acqua pulita. E i governi hanno peggiorato le cose, sia di proposito, acuendo le tensioni della comunità e minando la coesione sociale, sia per incompetenza.

 

coronavirus india 4

L'India ha aumentato la sua vulnerabilità dichiarando un improvviso blocco a livello nazionale senza pensare alle conseguenze per le decine di milioni di lavoratori migranti che si affollano in ogni grande città. Molti sono tornati nelle loro case rurali, diffondendo la malattia in tutto il Paese; e, quando il governo ha cambiato idea e ha iniziato a limitare i movimenti, un gran numero di persone si è trovato intrappolato nelle città senza lavoro, riparo o cure. Lo sconvolgimento provocato dai cambiamenti climatici rappresentava già una crisi strisciante nel Sud del mondo.

 

coronavirus india 2

La pandemia ne aggraverà gli effetti, portando i sovraffollati Paesi in via di sviluppo al limite della sussistenza. E la crisi ha infranto le speranze di centinaia di milioni di persone nei Paesi poveri che hanno beneficiato di due decenni di crescita economica sostenuta. L'indignazione popolare aumenterà e il precipitare delle crescenti aspettative dei cittadini è ricetta classica per la rivoluzione. I disperati cercheranno di emigrare, i leader demagogici sfrutteranno la situazione per impadronirsi del potere, i politici corrotti coglieranno l'opportunità per rubare ciò che possono e molti governi cadranno o collasseranno.

 

migranti

Una nuova ondata migratoria dal Sud a Nord incontrerebbe meno simpatie e più resistenze, i migranti potrebbero essere accusati in modo più credibile di portar malattie e caos. Le pandemie passate hanno favorito visioni apocalittiche, culti e nuove religioni cresciute attorno all'estrema ansia. Il fascismo potrebbe essere visto come uno di questi culti, emerso dalla violenza e dagli sconvolgimenti causati dalla Prima guerra mondiale. Le teorie cospiratorie erano solite prosperare in luoghi come il Medio Oriente, dove la gente comune era priva di potere.

vladimir putin

 

Oggi si sono diffuse anche nei Paesi ricchi, grazie in parte a un ambiente mediatico frammentato dai social media, e la sofferenza prolungata fornirà abbondante materiale ai demagoghi populisti. O resilienza della democrazia? Tuttavia, proprio come la Grande Depressione non ha solo prodotto il fascismo, ma ha anche rinvigorito la democrazia liberale, così la pandemia può produrre esiti politici positivi. Spesso è necessario un enorme choc esterno per risvegliare i sistemi politici sclerotici dalla stasi e creare le condizioni per riforme strutturali a lungo attese, e tale modello probabilmente si ripeterà, almeno in alcuni luoghi.

 

putin visita ospedale pazienti covid19 2

La gestione pratica della pandemia favorisce professionalità e competenza, e mette in luce demagogia e incompetenza. Ciò dovrebbe creare un benefico effetto di selezione, premiando governi che fanno bene e penalizzando quelli che fanno male. Il brasiliano Jair Bolsonaro ha tentato di bluffare e ora si trova a fronteggiare un disastro sanitario. Il russo Vladimir Putin ha cercato inizialmente di sminuire la gravità della pandemia, poi ha affermato che la Russia la teneva sotto controllo e dovrà cambiare ancora una volta versione mentre il Covid-19 si diffonde nel Paese.

jair bolsonaro

 

La legittimità di Putin si stava già indebolendo prima della crisi ora potrebbe subire un'ulteriore discesa. Ovunque la pandemia ha fatto luce sulle istituzioni, rivelandone le debolezze. Il divario tra ricchi e poveri, persone e Paesi, è stato accentuato e aumenterà durante la stagnazione. Ma insieme ai problemi, la crisi ha anche rivelato la capacità dei governi di fornire soluzioni, attingendo a risorse collettive. Ciò potrebbe mettere fine alle forme estreme di neoliberismo, ideologia del libero mercato predicata dagli economisti dell'Università di Chicago.

 

jack dorsey

Data l'importanza di un forte intervento statale per rallentare la pandemia, sarà difficile sostenere, come ha fatto il presidente Reagan, che «il governo non è la soluzione al nostro problema; il governo è il problema». Nessuno sarà in grado di sostenere che settore privato e filantropia possano sostituire uno Stato competente durante un'emergenza nazionale. Jack Dorsey, amministratore delegato di Twitter, ha annunciato che contribuirà con un miliardo di dollari agli aiuti per l'epidemia, straordinario atto di beneficenza. Il Congresso Usa ha stanziato 2,3 trilioni di dollari per sostenere aziende e persone colpite dalla pandemia.

 

manifestazione pro democrazia a hong kong

L'antistatalismo può persistere tra i manifestanti contro la quarantena, ma i sondaggi suggeriscono che una grande maggioranza di americani si fida di esperti e medici ufficiali nell'affrontare la crisi. Questo potrebbe aumentare il sostegno agli interventi del governo su altri importanti problemi sociali. La crisi potrebbe stimolare una rinnovata cooperazione internazionale. Mentre i leader nazionali giocano a darsi la colpa a vicenda, scienziati e operatori della sanità pubblica stanno approfondendo le loro reti e connessioni globali. Se la rottura della cooperazione internazionale porta a un disastro e viene giudicata un fallimento, l'era successiva potrebbe vedere un rinnovato impegno a lavorare insieme per promuovere interessi comuni.

 

sassoli merkel

Non perdere le speranze La pandemia è stata uno stress test politico globale. I Paesi con governi legittimi e capaci ne usciranno relativamente bene e potrebbero intraprendere riforme che li rendano ancora più forti e resistenti. I Paesi con scarsa capacità statale o scarsa leadership saranno nei guai, pronti per la stagnazione, se non per l'impoverimento e l'instabilità. Il problema è che il secondo gruppo supera di gran lunga il primo. Per gestire con successo le fasi iniziali della crisi, i Paesi avevano bisogno non solo di stati capaci e di risorse adeguate, ma anche di un grande consenso sociale e di leader competenti in grado di ispirare fiducia.

 

covid corea del sud

Questi requisiti sono stati soddisfatti dalla Corea del Sud e dalla Germania di Angela Merkel. Molti di più sono stati i governi che non ce l'hanno fatta. Un'altra ragione per il pessimismo è che gli scenari positivi presumono un discorso pubblico razionale. Tuttavia, il legame tra competenza tecnocratica e politica pubblica è più debole oggi che in passato, quando le élite detenevano più potere. La democratizzazione dell'autorità stimolata dalla rivoluzione digitale ha appiattito le gerarchie cognitive e il processo decisionale politico è ora guidato da pericolose chiacchiere.

 

donald trump nel video di brad pitt aka fauci

La maggiore variabile è rappresentata dagli Stati Uniti. La singolare sfortuna del Paese è stata di avere al timone il leader più incompetente e divisivo nella sua storia moderna quando la crisi ha colpito e il suo modo di governare non è cambiato sotto pressione. Dopo aver trascorso il mandato in guerra con lo Stato che guida, non è stato in grado di dispiegarlo efficacemente quando la situazione lo richiedeva. Avendo ritenuto che le sue fortune politiche fossero meglio servite dal confronto e dal rancore piuttosto che dall'unità nazionale, ha usato la crisi per alimentare gli scontri e aumentare le divisioni sociali. La cattiva performance americana durante la pandemia ha diverse cause, ma la più significativa è stata un leader nazionale che non è riuscito a guidare il Paese.

 

anthony fauci donald trump

Se a novembre il presidente verrà riconfermato, le possibilità di una più ampia ripresa della democrazia o dell'ordine liberale internazionale diminuiranno. Qualunque sia il risultato elettorale, tuttavia, è probabile che rimanga una profonda polarizzazione. Andare al voto durante una pandemia sarà difficile e i perdenti scontenti saranno incentivati a metterne in dubbio la legittimità.

 

Anche se i democratici riuscissero ad aggiudicarsi la Casa Bianca e entrambi i rami del Congresso, erediterebbero un Paese in ginocchio. Le richieste di agire si scontreranno con montagne di debiti e con un'opposizione viscerale. Le istituzioni nazionali e internazionali saranno vacillanti dopo anni di abusi e ci vorranno anni per ricostruirle, se ancora è possibile. Con la fase più tragica della crisi alle spalle, il mondo sta andando verso un periodo lungo, faticoso e deprimente. Ne uscirà, alcune parti più velocemente di altre. Violente convulsioni globali sono improbabili e la democrazia, il capitalismo e gli Stati Uniti in passato si sono già dimostrati capaci di trasformarsi. Ma dovranno, di nuovo, estrarre il coniglio dal cappello.

 

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