CI MANCAVA SOLO IL METODO BOFFO! A QUANDO LA MACCHINA DEL FANGO? - CANCELLIERI: “NON MI FACCIO INTIMIDIRE DAL METODO BOFFO” - NONNA PINA DOMANI IN PARLAMENTO, MA NON MOLLA A MENO DI ESSERE CACCIATA

Silvia Barocci per "Il Messaggero"

È difficile tenere assieme due sentimenti come la "tranquillità" e il "disgusto". Annamaria Cancellieri passa da uno all'altro, mentre alterna la lettura dei giornali a quella delle carte che oggi porterà con sé a Strasburgo, per convincere la Corte europea dei diritti dell'uomo che l'Italia ce la sta mettendo tutta per risolvere l'emergenza carceri. Ma quello che proprio non le va giù è che «l'onore possa essere infangato: io - dice al Messaggero - non mi faccio intimidire dal metodo Boffo».

Ministro, a cosa si riferisce?
«Un quotidiano mi attribuisce proprietà mai avute e stipendi mai percepiti. Addirittura una villa a Genzano che forse avrà ereditato un'altra Annamaria Cancellieri, ma non io! E tutto questo per cosa? Per alimentare il sospetto di presunti favori che con esistono. O per gettare fango. Ho trascorso la mia vita da funzionario dello Stato. Sono disgustata».

Tanto da gettare la spugna?
«No, assolutamente. Anzi, combatto, querelo e vado avanti. Non mi faccio intimidire. Personalmente sono una roccia. Il metodo Boffo lo abbiamo ben conosciuto in altri tempi. Bisogna reagire».

Resta però un macigno politico gigantesco sulla sua strada. Martedì dovrà spiegare e chiarire in Parlamento. Cosa l'ha più colpita: la solidarietà del Pdl che, però, paragonava la sua telefonata in favore di Giulia Ligresti a quella fatta da Berlusconi per Ruby? Oppure parte del Pd che ha chiesto le sue dimissioni?
«Vede, queste sono entrambe posizioni politiche, posso non condividerle ma ci stanno. Inaccettabili sono il sospetto e le falsità».

Lei ha avuto la solidarietà del premier. Ma se Letta le chiedesse di fare un passo indietro per consentire alla "strana maggioranza" di governo di restare in piedi, lo farebbe?
«Non ho mai brigato per avere posti nella vita. Tutto quello che mi hanno chiesto di fare l'ho fatto con spirito di servizio. Se il mio servizio non va bene, non sono certo attaccata alla poltrona. Sì, se me lo chiedessero lo farei un passo indietro, ma dovranno anche spiegare al Paese il perché di ciò. Non consento che si passi sopra il mio onore».

Riavvolgiamo indietro il nastro. Ha già detto di non essersi pentita di aver telefonato a Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti, subito dopo gli arresti del patron della Fonsai e dei suoi figli. Ma col senno del poi, ripeterebbe quelle stesse parole? Quel «non è giusto»? Quel «qualsiasi cosa io possa fare conta su di me»?
«Quando sei nell'emotività non pesi le parole. Io so benissimo che i telefoni possono essere intercettati. Ma quando ci sono di mezzo certi valori affettivi, quando vuoi dire a una persona che l'abbracci e che ti dispiace del suo dolore, lo fai. Poi ognuno può leggerle come vuole quelle parole. Non posso rinunciare ad essere un essere umano».

Insomma, non sono parole che preludono a una sua interferenza sulla scarcerazione di Giulia Ligresti?
«Se a quelle frasi fosse seguito un mio comportamento scorretto, allora sì. Ma poi non c'è stato nulla, perché il mio interessamento ad una donna anoressica, che rischiava il suicidio, non ha di certo inciso sulla decisione della magistratura, come ha spiegato lo stesso procuratore Caselli. E poi, ricordo che il magistrato che ha valutato quelle intercettazioni non vi ha trovato nulla di penalmente rilevante. Questa è malafede. È accanimento».

Ministro, chi sospetta possa avercela con lei fino a questo punto?
«Non sono sempre piaciuta a tutti, da ministro dell'Interno prima e della Giustizia poi. Qualcuno in passato si è visto sciogliere comuni per mafia, altre persone sono state mandate via perché rubavano o perché hanno fatto strame del denaro pubblico...».

Alcuni, come Pino Pisicchio, sostengono che il vero obiettivo sia mandare a casa il governo Letta e votare col porcellum. Condivide?
«Non lo so, perché non ho elementi per dirlo. Ma, lo ripeto, sul mio onore non si passa».

Domani (oggi per chi legge, ndr) sarà a Strasburgo. Cosa andrà a dire alla Corte europea dei diritti dell'uomo che ci ha dato tempo fino a maggio 2014 per regolarizzare la situazione carceraria, pena multe che potrebbero costare all'Italia 60-70 milioni di euro all'anno?
«Porterò la strategia che abbiamo messo a punto, a 360 gradi. Partirò innanzitutto dal decreto legge che ha ridotto i flussi di ingresso in carcere. Abbiamo poi allo studio un altro provvedimento, non sappiamo ancora se un decreto o un ddl, che presto sarà portato in Consiglio dei ministri».

E cosa prevede?
«Interventi sulla custodia cautelare in carcere, sui tossicodipendenti e sugli extracomunitari».

Intendete intervenire sulla Bossi-Fini?
«Non proprio. Con il ministero dell'Interno stiamo studiando la possibilità di mandare d'ufficio i detenuti stranieri a scontare gli ultimi due anni di pena nel paese natio. A meno che non abbiano famiglie in Italia. Ma oltre ad interventi normativi, come la depenalizzazione dei reati minori, a Strasburgo faremo il punto su importanti novità amministrative. La detenzione aperta, ad esempio».

Di che si tratta?
«Le celle devono essere luoghi dove stare solo otto ore, per dormire, e non più 22 ore come oggi accade al 29% dei detenuti. Ridisegnando gli spazi, rivedendo le attività ricreative e incrementando il ricorso ai lavori socialmente utili, contiamo di arrivare al 79% dei detenuti entro aprile 2014. E poi dicono che mi sono occupata solo di Giulia Ligresti?»

 

Nichi Vendola e Giancarlo Caselli Gian Carlo CaselliNichi Vendola e Giancarlo Caselli Nuccio Peluso AnnaMaria Cancellieri qrn93 salvatore giulia ligrestiNapolitano Maurizio Lupi ed Enrico Letta Ligresti Famigliazt03 famiglia ligresti giulia salvatore jonellaGiulia Paolo Jonella e Salvatore Ligresti

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...