CIRINO NEL MIRINO - “IL MALE” INTERVISTA A MUSO DURO POMICINO, RINFACCIANDOGLI LE COLPE DELLA PRIMA REPUBBLICA: CORRUZIONE E FINANZIAMENTI ILLECITI - LUI RISPONDE SERAFICO SULLA TANGENTE ENIMONT: “FU UN REGALO PER LA CAMPAGNA ELETTORALE ANDREOTTI. ANCHE PCI, PSI E PRI RICEVEVANO SOLDI - PURE OGGI IL FINANZIAMENTO DELLA POLITICA ANDREBBE FATTO DAI PRIVATI, MA IN MANIERA TRASPARENTE. PECCATO CHE LA POLITICA SIA SCOMPARSA, SCAPPANO TUTTI”…

Gabriele Polo per "IL MALE"

Lei che in politica ne ha viste (e fatte) di tutti i colori che ne pensa di un governo nato fuori dalla politica?
Ma la politica oggi è scomparsa, dileguata. Qui non c'è più nessuno che vuol governare il paese. Scappano tutti.

Scappano? Perché?
Perché non ci sono più le grandi culture di riferimento e i cosiddetti partiti le hanno sostituite con Forze Italie, Asinelli, Querce, Margherite... roba posticcia, confusa. È iniziato tutto nel '92, con Mani pulite..

L'avete prodotta voi Mani Pulite, con la corruzione diventata un metodo di governo..
Non è vero, si sbaglia.

Ah, voi siete innocenti, nonostante le inchieste e le condanne?
La nostra unica colpa - grave, lo ammetto - è di non avere detto chiaro e tondo al paese che la politica ha i suoi costi e deve essere finanziata. Lo abbiamo fatto, ipocritamente, varando la legge sul finanziamento pubblico...

Quella varata - non a caso - dopo lo "scandalo petroli" del 1974?
Si, quella. Ma dicevo ipocritamente perché abbiamo sostenuto una visione pauperistica di stampo catto-comunista della politica. Troppo spartana, mentre non può essere così. Per questo piuttosto che un finanziamento pubblico bisognerebbe liberalizzare e far finanziare la politica dai privati. Come in America.

Ma i privati hanno comunque pagato la politica anche in regime di finanziamento pubblico: illegalmente, con le mazzette...
Certo. Per questo sarebbe meglio affidarsi ai privati. Tutto sarebbe più chiaro e scomparirebbe pure - in automatico - il reato di finanziamento illecito. Finanziare un partito non significa corrompere l'amministrazione della cosa pubblica.

Parla come se lei e la sua vecchia corrente - gli andreottiani - non aveste mai partecipato a scambi tra politica e affari. E le tangenti Enimont cos'erano?
Mai fatto scambi. I soldi Enimont sono arrivati a vicenda conclusa - anche se mi hanno condannato a un anno e otto mesi per finanziamento illecito. Alcuni mesi dopo che Gardini aveva lasciato la società, Arturo Ferruzzi venne da me dicendo che visto che De Benedetti finanziava il Pri, una parte della Dc e del Pci e Berlusconi dava i soldi al Psi, lui voleva finanziare la prossima campagna elettorale del Presidente del Consiglio (Andreotti, ndr). Un regalo.

A proposito di regali, ai vostri tempi ne facevate molti usando la spesa pubblica per garantirvi i voti, gonfiando il debito dello stato. Diventato l'ossessione degli attuali governanti, che sono meno creativi. Come dobbiamo definirli? Grigi? Rigorosi?
Ricordo di aver avuto Mario Monti - a contratto come consulente - nel mio staff di ministro del Bilancio: direi... molto serio. Quanto alla creatività non è come dice lei. Tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 noi avevamo due nemici, l'inflazione e il terrorismo. Per gestire la spesa potevamo aumentare le tasse - la pressione allora era molto più bassa di adesso, al 31% - ma così avremmo provocato l'iradiddio, la rivoluzione, soprattutto al Sud. Il debito pubblico finanziò la conservazione delle istituzioni: erano già messi in pericolo dall'inflazione e dal terrorismo, non potevamo mica rischiare anche la rivolta fiscale. E anche così si è arrivati a Tangentopoli e poi a Silvio Berlusconi.

A lei il Cavaliere all'inizio piaceva. Perché negli ultimi anni gli ha dichiarato guerra?
A me Berlusconi non è mai piaciuto. Poi quando con Tremonti si è messo a fare i "tagli lineari", gli ho dichiarato guerra. Noi abbiamo gonfiato il debito proprio per non tagliare i servizi.

Dica la verità: lei ha sparato sempre più su Berlusconi quando ha cominciato a intravedere la possibilità di una nuova Dc. Quanto le manca la Dc?
Tanto, il mio è un amore vitale, non nostalgico. Ma a me mancano anche i repubblicani, i socialisti, i liberali...

I comunisti no, vero?
Anche i comunisti. Ma quelli si sono sciolti da soli, soprattutto quando scelsero la "via giudiziaria al socialismo". Me lo disse un grande dirigente del Pci, Gerardo Chiaromonte: nel giugno del '92 avvisò me e Altissimo del Pli che il suo partito aveva deciso di puntare sulla magistratura per far cadere il governo e distruggere la Dc e il Psi.

Escludendo Andreotti - se non altro per età - c'è un leader per questa nuova Dc dei suoi sogni?
No e neanche un gruppo dirigente. Non vedo nessuno. Del resto Monti è a palazzo Chigi per questo. Siamo messi male...

Talmente male che a piazza del Gesù, nella vecchia sede della Dc, oggi c'è la redazione del Male. Brutto colpo, vero?
Davvero? (ride a lungo, ndr) Beh per voi la Dc era il male assoluto, così oggi lì c'è il Male in carta e ossa. È la transitorietà della vita. Ma io sono uomo di fede e aspetto un esorcismo che rimetta le cose a posto.

 

PAOLO CIRINO POMICINO Giulio Andreotti - Copyright PizziCARLO DE BENEDETTISILVIO BERLUSCONI

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