renzi berlusconi di maio salvini

LA CLASSE OPERAIA VA AI CINQUE STELLE, LE CASALINGHE SONO TUTTE PER BERLUSCONI - TRA LE PERSONE MENO ISTRUITE, IL PD E’ PRIMO - LE DONNE SONO LE PIU’ INDECISE - IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI: IL M5S SALE AL 29,3%, IL PD SCENDE AL 22,7%, MENTRE FORZA ITALIA È IN CRESCITA: 16,9% CONTRO IL 13,7% DELLA LEGA

Nando Pagnoncelli

Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”

 

Il risultato più eclatante delle elezioni europee del 2014 non fu tanto il risultato ottenuto dal Pd (40,8% dei voti), quanto l' eccezionale trasversalità del voto: il partito di Renzi si affermò in 105 province su 110 e tra tutti i segmenti sociali con due sole eccezioni, i lavoratori autonomi e gli elettori di età compresa tra 35 e 44 anni (tra i quali il M5S risultò il primo partito).

 

I dem si imposero tra i più giovani come tra gli anziani, tra gli imprenditori come tra i disoccupati, tra i laureati come tra gli analfabeti, tra i cattolici come tra gli atei: l' ultimo voto espresso su scala nazionale, insomma, ancorché segnato da una elevata quota di astenuti (41,3%) fece registrare la trasformazione del Pd in «partito pigliatutti».

 

GRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONI

Oggi lo scenario è profondamente mutato, si sono verificate scissioni e aggregazioni tra partiti e, con la nuova legge elettorale, si sono costituite nuove coalizioni. Così i singoli segmenti sociali presentano una graduatoria e preferenze tra i partiti molto più variegate rispetto a quattro anni fa. Vediamone alcuni. Le donne oggi sono nettamente più indecise e manifestano una maggiore disaffezione rispetto agli uomini (42% contro 27%), sono più inclini a votare per Forza Italia e meno per il M5s.

 

renzi berlusconi

Gli elettori più giovani (18-24 anni) sono spesso oggetto di attenzione da parte dei partiti e dei media: per la maggior parte di loro si tratta delle prime elezioni politiche. Sono poco numerosi (all' incirca l' 8% degli elettori) e, come i loro coetanei europei, non sembrano molto mobilitati (il 37,4% si dichiara indeciso o astensionista); il voto per i due principali partiti (M5S e Pd) è sostanzialmente in linea con la media nazionale e sono più propensi a votare per Liberi e uguali, i partiti minori del centrosinistra e Lega.

 

Tra i 25 e i 54 anni l'astensione scende, i dem ottengono meno voti (tra il 15% e il 18,9%), al contrario dei pentastellati che risultano stabilmente sopra il 30%. Tra gli elettori meno giovani (65 anni e oltre), il segmento più numeroso con il 26,4% del totale, indecisione ed astensione toccano il 39% e i partiti preferiti risultano Pd (36,1%) e FI (19,5%), mentre M5s e Lega raggiungono il valore più basso.

berlusconi salvini meloni

 

Riguardo al livello di istruzione si è tornati alle dinamiche tradizionali: i laureati presentano un tasso di astensione più contenuto, una maggiore propensione per la sinistra e il centrosinistra e un consenso decisamente più contenuto per Forza Italia e Lega. Tra le persone meno istruite (con licenza elementare o nessun titolo di studio), che rappresentano un elettore su quattro, il Pd si attesta al primo posto sfiorando il 30% dei voti validi, confermando la tradizionale «doppia anima» del proprio elettorato, seguito dal M5S (24%) che risulta incalzato da FI (22,7%).

 

renzi berlusconi

Anche l' analisi per ceti professionali mostra dati interessanti: tra operai e lavoratori esecutivi il M5S ottiene il consenso più elevato superando il 40%, la Lega vanta un risultato superiore alla media sfiorando il 20%, mentre Pd e sinistra sono in sofferenza. I ceti dirigenti esprimono propensioni al voto abbastanza in linea con la media degli elettori con l' eccezione di Leu e dei partiti minori di centrosinistra (tra cui + Europa di Emma Bonino) che risultano più graditi, mentre il Pd pur confermandosi secondo partito ottiene meno consenso.

 

I cedi medi (impiegati e insegnanti) propendono nettamente per il M5S come pure i lavoratori autonomi (artigiani e commercianti): tra i primi FI è in difficoltà, tra i secondi la Lega ottiene un buon risultato. Tra le casalinghe il M5s è il primo partito, in linea con il dato complessivo, ma si distinguono in positivo Forza Italia (secondo) e Fratelli d' Italia (unico partito con una leader donna).

 

LUIGI DI MAIO DAVIDE CASALEGGIO

Tra i pensionati Pd e FI sono decisamente sopra la media mentre M5s e Lega sotto. Gli studenti privilegiano Pd e Leu, mentre è più contenuto il consenso per FI e quello per Lega e M5S è in linea con la media generale.

 

Infine i cattolici, un elettorato sempre inseguito dalla politica ma, da tempo, assai poco incline a riconoscersi in uno specifico partito: infatti tra coloro che partecipano assiduamente alla messa domenicale il Pd risulta primo partito, seguito dal M5S che precede di qualche decimale FI.

 

La Lega, presso i cattolici praticanti, ha un consenso più contenuto rispetto alla media.

In buona sostanza i partiti tendono ad avere alcuni blocchi sociali di riferimento, le cosiddette costituencies , che esprimono bisogni, priorità, aspettative e valori talora molto diversi.

SARA VIRGULTI LUIGI DI MAIO DAVIDE CASALEGGIO

 

La componente prevalente tra i pentastellati è costituita da coloro che lavorano e appartengono al ceto medio impiegatizio e ai ceti esecutivi; il Pd ha il suo zoccolo duro tra i pensionati; Forza Italia tra le casalinghe e i pensionati (non a caso Berlusconi ha ipotizzato di istituire un ministero per la terza età) mentre, rispetto al passato, ha perso la propria capacità di rappresentanza dei ceti produttivi.

 

La Lega compete con il M5S rappresentando prevalentemente ceti medi e operai. Liberi e uguali ritrova alcune componenti tradizionali della sinistra (pensionati, impiegati e studenti) e, sorprendentemente, gli elettori dei ceti dirigenti sono più numerosi di quelli operai.

Il sondaggio odierno fa registrare piccole variazioni per i singoli partiti rispetto a dieci giorni fa (il M5S sale al 29,3%, il Pd scende al 22,7%, mentre Forza Italia è in crescita: 16,9% contro il 13,7% della Lega).

PIERO GRASSO ALL ASSEMBLEA DI LIBERI E UGUALI

 

Nella fase finale della campagna l' attenzione sarà rivolta prevalentemente all' elettorato più contendibile, rappresentato dall'«area grigia» dell' astensione (21,9%) e dell' indecisione (12,9%) che nell' insieme riguarda oltre un terzo dell' elettorato (34,8%), composto prevalentemente da donne, da elettori meno giovani, poco scolarizzati, casalinghe e pensionati. Poco più della metà di costoro (51,9%) già si astenne nel 2013. Escludendo costoro, tra gli attuali indecisi il segmento più numeroso è di provenienza Pd (15,1%), seguito da centrodestra (12,3%) e M5s (10,3%).

 

Si tratta di elettori che attualmente stanno alla finestra. Una parte (soprattutto i più scolarizzati) appare più disorientata che disillusa e ciò rende la sfida non meno complicata: si tratta di elettori non pregiudizialmente ostili alla politica, ma alla ricerca di proposte convincenti nelle quali identificarsi e di leader credibili a cui fare riferimento. Mancano cinque settimane al voto, il tempo stringe.

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…