luigi di maio testuggine romana

COLPI DI TESTUGGINE - DI MAIO SI SENTE ACCERCHIATO E INVOCA LA ''TESTUGGINE ROMANA'' (SCOPIAZZANDO LA DEFINIZIONE SU WIKIPEDIA) COME LA FANTERIA ROMANA IMPENETRABILE: MINACCIA SANZIONI PER I RIBELLI E CONVOCHERÀ UN'ASSEMBLEA DEL M5S. GRILLO GLI CHIEDE CHIARIMENTI…

 

 

DI MAIO SI SENTE SOTTO ATTACCO - VUOLE «LA TESTUGGINE ROMANA»E MINACCIA SANZIONI PER I RIBELLI - IL LEADER CONVOCHERÀ UN' ASSEMBLEA. GRILLO GLI CHIEDE CHIARIMENTI

Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera

 

LUIGI DI MAIO DAVIDE CASALEGGIO

Anticipare le mosse, spegnere sul nascere ogni possibile fronda interna: Luigi Di Maio decide di usare il pugno duro con i parlamentari «ribelli» del Movimento. E lo fa con una tripla mossa: un post su Facebook in cui prende di mira chi si sfila dalla linea, un' assemblea «imminente» dei gruppi parlamentari che suona da processo e sanzioni in vista per i rivoltosi. «Siamo sotto attacco», scrive il capo politico dei Cinque Stelle (il suo intervento viene sostenuto anche da Davide Casaleggio).

 

Poi spiega: «Dobbiamo essere compatti. Molto compatti. Fusi insieme. Come lo era la testuggine romana, una formazione di fanteria dell' esercito romano che era di grande complessità perché richiedeva un importante coordinamento collettivo». Infine arriva la stoccata: «Oggi nel nostro esercito alcuni stanno dando segni di cedimento e visto che tra di noi siamo in famiglia è bene che queste cose ce le diciamo. Questi cedimenti non ce li possiamo permettere».

grillo di maio

 

Gli ultimi giorni all' interno del Movimento sono stati convulsi per Di Maio: tra frizioni sul dl fiscale, attacchi di alcuni parlamentari per l' ok al Tap, ostacoli (sotto forma di emendamenti) al dl Sicurezza, il leader si è sentito sotto assedio e non capito da una parte dei suoi. Non solo. Alcuni, come per Tap e per la nomina dei vertici Consob, hanno tirato per la giacchetta anche il garante, Beppe Grillo, che si è fatto sentire e ha preso informazioni.

 

Non sono servite le rassicurazioni - in questo caso a Carla Ruocco - sul fatto che Di Maio avesse deciso di puntare sulla candidatura di Marcello Minenna per i vertici Consob già qualche giorno fa (e la sua eventuale nomina è e sarà al centro di una trattativa con la Lega nei prossimi giorni). E non sono serviti i tentativi di mediazione portati avanti dai suoi pretoriani sul dl immigrazione: il leader pentastellato ha visto crescere pian piano il fronte dei malumori. La preoccupazione si è trasformata in voglia di reagire.

 

fico di maio

Il confronto con la «testuggine» ci sarà già nei prossimi giorni: un' assemblea che si preannuncia di fuoco. Il post su Facebook è servito da linea di confine: tracciata quella, messe nero su bianco quelle parole, il collegio dei probiviri è di fatto autorizzato a valutare eventuali prese di posizione non in linea con il Movimento. Una minaccia reale, anche se nessuno parla per ora di espulsioni.

 

Anzi, viene ricordato come lo statuto Cinque Stelle all' articolo 11 comma d preveda anche altre possibili sanzioni come il richiamo o la sospensione. Certo, i vertici fanno filtrare anche che un voto contrario sul dl sicurezza verrà considerato come «un tradimento». Dei tre senatori in prima linea sul banco degli imputati (Elena Fattori, Gregorio De Falco e Paola Nugnes) solo per la senatrice laziale sembra quasi sicuro l' avvio di un procedimento. Ma non sono escluse novità, anche a seconda delle reazioni che ci saranno.

 

CARLA RUOCCO - DI BATTISTA - VIRGINIA RAGGI - LUIGI DI MAIO

Intanto per Di Maio - ieri all' inaugurazione dell' Alta velocità per le merci nel Casertano - si apre anche un fronte Tav (oltre a quello sulle nomine Rai) con il Carroccio. Ieri il capo politico M5S ha applaudito la decisione del Consiglio comunale di Torino che ha invocato uno stop alla Tav. Il tweet del leader ha suscitato ira nel Carroccio, ma, nonostante ciò, - parlando con i suoi - a tarda sera il ministro del Lavoro sembra incurante e sibillino ribadisce: «Saremo fedeli al contratto di governo».

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?