norcia abitanti in piazza

COME CI SI SALVA DAI TERREMOTI IN ITALIA? SOLO SE SI È GIÀ STATI COLPITI DAI TERREMOTI! SOLO GLI ABITANTI DI NORCIA, CHE NEL 1979 SUBÌ UN VIOLENTO SISMA, SONO SOPRAVVISSUTI A QUELLO DI IERI MATTINA - IL GEOLOGO BOSCHI: ''GLI INTERVENTI SI FANNO SOLO DOPO LE TRAGEDIE. E NEL RESTO DEL PAESE SI PROMETTE MOLTO E POI NON SI FA NULLA''

1. RICOSTRUITA «ALLA GIAPPONESE» NORCIA NON PAGA PEGNO DI VITE

Matteo Mion per ''Libero Quotidiano''

norcia abitanti in piazzanorcia abitanti in piazza

 

Il terremoto dell' altra notte ha colpito l' ombelico d' Italia ovvero quel punto della lunga valle segnata dalla via Salaria dove s' intersecano i territori di Lazio, Marche e Umbria. Amatrice, Accumoli, Arquata e Norcia sono posizionate in un fazzoletto di terra caratterizzato da una pericolosa faglia sismica che bordeggia i prospicienti monti della Laga.

 

A fronte delle drammatica ecatombe laziale e marchigiana non possiamo sottacere che Norcia, sebbene epicentro della forte scossa di forza 5.4 scala Richter delle 4.34, non ha riportato vittime. Il sindaco Nicola Alemanno ha dichiarato: «Ci sono stati danni ingenti, ma fortunatamente non alle persone. I danni alle strutture sono notevoli e ci sono stati crolli importanti nelle frazioni, ma gli abitanti sono tutti illesi».

persone in strada a norciapersone in strada a norcia

 

In Umbria, nella memoria dei non più giovani, è riaffiorata l' ansia dei due tragici terremoti: quello del 1997 che devastò Assisi, e l' altro del 1979 che colpì con violenza proprio Norcia. Però, proprio grazie a quel drammatico precedente e alle conseguenti opere di adeguamento edilizio antisismico, oggi i norcini non pagano il tributo sangue che è toccato ai paesi limitrofi.

 

persone in   strada a norciapersone in strada a norcia

La terra ha tremato in modo veemente anche qui e molte persone sono scese in strada in preda alla paura. Nel terremoto del '79 furono 5 i norcini a trovare la morte sotto le macerie, oggi anche la Prefettura di Perugia conferma solo crolli di edifici, smottamenti lungo la strada che porta al Castelluccio e qualche leggero infortunato, ma nessuna vittima da segnalare.

 

Se consideriamo che Pescara del Tronto, completamente mente rasa al suolo, e Norcia sono divise una ventina di chilometri, e l' epicentro, ad Accumoli, dista solo una trentina, gli esiti così diversi stridono non poco.

 

 

2. TERREMOTO, IL GEOLOGO BOSCHI: "IN ITALIA INTERVENTI ANTISISMICI SOLO DOPO TRAGEDIE"

Gaia Scorza Barcellona per 'la Repubblica'

 

amatrice oggiamatrice oggi

"A Norcia, dove dopo il terremoto del 1979 si è proceduto con interventi antisismici sugli edifici, i danni provocati dal sisma di questa notte sono quasi irrilevanti". Tuona così l'ex presidente dell'Ingv, Enzo Boschi qualche ora dopo il sisma che ha colpito il Centro Italia, mentre si contano i morti e si cercano ancora i dispersi in un'area che tocca Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.

 

 I Comuni che si sono sbriciolati, questa volta, sono Amatrice, Arquata del Tronto, Accumoli. La prima violenta scossa alle 3.36 del mattino, di magnitudo 6.1, è sentita molto forte da Rimini fino a Napoli. L'epicentro vicino Accumoli, in provincia di Rieti, a soli 4 chilometri di profondità, un paese equidistante da Amatrice e Norcia.

 

amatrice non esiste piuamatrice non esiste piu

Vittime e danni si contano ora nel Reatino, non così distante dove nel 1997 un altro sisma di intensità non dissimile (la scossa più forte registrata fu di magnitudo momento 6,1, con epicentro in Umbria ad Annifo, Colfiorito, nel Comune di Foligno) e proseguito con uno sciame sismico durato parecchi mesi. Allora, le scosse più potenti lasciarono morte e devastazione: 11 morti, 100 feriti e 80 mila abitazioni ed edifici danneggiati ad Assisi, Colfiorito, Verchiano, Foligno, Sellano, Nocera Umbra, Camerino.

 

si scava a pescara del trontosi scava a pescara del tronto

Per l'emergenza furono allestite le tendopoli blu della Protezione civile, durate mesi. Poi, i villaggi container montati nelle frazioni montane fecero da casa agli sfollati per anni. Ne abbiamo ancora in mente le immagini restituite dalla televisione. Ma nel 2014 il 97% di quella popolazione evacuata, secondo i dati l'Osservatorio ricostruzione Umbria, risulta avere ritrovato un tetto. Con una spesa di 5,106 miliardi di euro. E quegli interventi di ricostruzione nella tragedia di oggi, secondo gli esperti, avrebbero fatto la differenza.

 

pescara del trontopescara del tronto

"Purtroppo in Italia si costruisce bene, con criteri antisismici, solo dopo un terremoto grave, - dichiara Enzo Boschi - "eppure l'area colpita oggi dal grave sisma è una zona in cui la Terra si sta come 'lacerando', un'area che è nota per essere ad alto rischio sismico". Lo sanno bene gli abitanti di queste zone, allertati ancora una volta per il rischio di sciame sismico che potrebbe ripetersi nelle prossime ore. "Siamo in piena sequenza, ora sono state registrate numerose repliche e continueranno per molti giorni", spiega Alessandro Amato, dirigente di ricerca dell'Ingv, che avverte: "Non è dato sapere se ci saranno altre scosse uguali o più forti".

 

In passato, ci sono stati molti casi di riprese dopo ore, giorni o anche settimane: nel 1997 a Colfiorito vi fu una forte scossa di notte e un'altra poi di entità simile in mattinata. Il terremoto di questa notte - prosegue Amato - ha caratteristiche geologiche simili a quelle del sisma che colpì Colfiorito e L'Aquila, anche se non ha avuto sciame sismico precedente come avvenne in Abruzzo.

 

 pescara del tronto pescara del tronto

"E' la dorsale dell'Appennino sopposta a stiramento dall'Adriatico al Tirreno, - riferisce l'esperto. - La zona della faglia attiva è di 25 chilometri e comprende aree delle province di Perugia, Rieti, Ascoli Piceno arrivando anche in Abruzzo". Non è escluso che si possa attivare un'altra faglia, concude il geologo, ma al momento non si sta osservando.

 

Al di là dell'emergenza e del dovuto monitoraggio, resta la questione politica. "Quando nel 2003 è stata pubblicata la Mappa del rischio sismico in Italia, bisognava intervenire con lavori di prevenzione sugli edifici nelle zone più vulnerabili, - punta ancora il dito Boschi - ma non in tutte le zone è stato fatto. Invece, le maggiori vittime il terremoto le provoca proprio con i crolli di case ed edifici". Un problema concreto, che però risveglia le coscienze solo dopo l'ennesimo tragico bilancio.

 

9be 21 vulcanologo enzo boschi9be 21 vulcanologo enzo boschi

''Bisogna parlare più dei rischi e di prevenzione, per arrivare alla ricostruzione'', sostiene Fabio Tortici, Presidente Fondazione Centro Studi del Consiglio nazionale dei geologi (Cng), tornando a sottolineare che la mappa di pericolosità sismica del nostro Paese esiste ma ''è necessario un continuo aggiornamento e per far ciò in modo più capillare è indispensabile la presenza dei geologi in ogni Comune, con una loro distribuzione accurata sul territorio e non lacunosa come allo stato attuale''. Gli uffici di Messina, per fare solo un esempio, tra i Comuni a più alto rischio sismico, ne contano solo uno.

Terremoto nella notte, morti e feriti nel Lazio e nelle Marche

 

Eppure negli ultimi dieci anni, gli studi di microzonazione sismica, - cioè di suddivisione di un dato territorio in zone omogenee sotto il profilo della risposta a un terremoto di riferimento atteso, tenendo conto delle interazioni tra onde sismiche e condizioni geologiche, topografiche e geotecniche locali - hanno dato i loro risultati. Secondo il Cng, i fabbricati realizzati dopo l’entrata in vigore delle nuove Norme Tecniche sulle Costruzioni (NTC) del 2008, hanno meglio resistito alla scossa di questa notte. Ma si potrebbe fare molto di più, a cominciare dalla formazione.

 

Lo ribadisce il presidente del Cng, Francesco Peduto: ''Noi geologi da anni diciamo che in Italia siamo ben lontani da una cultura di prevenzione. Innanzitutto, sarebbe necessaria una normativa più confacente alla situazione del territorio italiano''. La proposta fattiva riguarda un fascicolo del fabbricato con una classificazione sismica degli edifici. Fondamentale, secondo Peduto, anche un piano del Governo per mettere in sicurezza tutti gli edifici pubblici.

MessinaMessina

 

Quanto ci vorrà ancora perché si prendano le misure necessarie? ''Ne parleremo per giorni e poi ce ne dimenticheremo, questo perché manca una cultura diffusa sui reali rischi di disastri geologici naturali'', conclude con parole amare Tortici. E ricorda che in Italia, in media, si verifica un sisma di magnitudo superiore ai 6,3 ogni 15 anni.

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