adolfo urso giorgia meloni

LA PELLE DELL’URSO, UNO E TRINO – COME DAGO-ANTICIPATO LA MISSIONE NEGLI STATES DEL PRESIDENTE DEL COPASIR ADOLFO URSO PER ACCREDITARE LA MELONI A WASHINGTON, DIVENTA UN CASOFONTI DEL COPASIR SPIEGANO CHE LA TRASFERTA NON È MAI STATA DELIBERATA - IL PD ATTACCA: "CURAVA GLI INTERESSI DI FRATELLI D’ITALIA” – LA DAGONOTA: LA "DRAGHETTA" NON HA DATO MANDATO A URSO DI VOLARE IN USA PER ILLUSTRARE GLORIE E SPLENDORI DI FRATELLI D’ITALIA…

Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

 

ADOLFO URSO GIORGIA MELONI

Una missione ibrida. Un po' presidente del Copasir, a contatto con i vertici della Commissione intelligence del Senato americano, proprio mentre deflagra il caso del report Usa sui finanziamenti occulti di Mosca. Un po' "ambasciatore" di Giorgia Meloni a Washington, per illustrare il programma di FdI e rassicurare sull'ancoraggio del partito al blocco atlantico. Il viaggio negli Stati Uniti di Adolfo Urso, meloniano e presidente del Copasir, diventa un caso. Il Pd attacca, a partire da Pina Picierno, vice- presidente del Parlamento Ue.

 

Lui glissa, non replica alle polemiche. Fonti del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica spiegano che la trasferta non è mai stata deliberata. Si tratta dunque non di una missione istituzionale, ma di un viaggio a titolo personale. Non risulta infatti alcun impegno di spesa da parte dell'organismo che vigila sui nostri servizi segreti.

 

FRANCO GABRIELLI ADOLFO URSO

Se la trasferta avesse coinvolto il Copasir, d'altronde, come sempre avviene per le missioni all'estero, avrebbero dovuto avere un biglietto per gli States anche i componenti di altre forze politiche, per bilanciare la delegazione. Stavolta no.

 

Lo stesso Urso, appena atterrato, aveva spiegato la natura del viaggio: «Tre giorni di incontri in cui illustreró il programma di Giorgia Meloni in politica estera, difesa e sicurezza ». L'attualità però ne ha alterato l'agenda. Il caso del dossier americano sui fondi russi ha convinto il presidente del Copasir a chiamare dagli Usa il sottosegretario ai servizi, Franco Gabrielli. E a rendere noto il contenuto della telefonata, prima asserendo che non ci sarebbero stati riferimenti a partiti italiani nel documento Usa. Per poi aggiungere: «Per il momento».

 

MELONI ORBAN URSO

Proprio le esternazioni da Washington hanno dato il là alle polemiche in Italia. «Assistiamo a uno spettacolo che lascia basiti - attacca Pina Picierno, vice-presidente dell'Europarlamento - Il presidente del Copasir anziché essere garante del Parlamento va in giro per il mondo a fare il garante del suo partito, FdI, confondendo la missione istituzionale con quella politica ».

 

Tutto il Pd batte sullo stesso chiodo. La capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani e la capogruppo al Senato Simona Malpezzi si chiedono: «Il senatore Urso è negli Stati Uniti come presidente del Copasir e quindi le affermazioni sui fondi russi ai partiti sono state pronunciate in questo ruolo? Oppure è lì per conto di Giorgia Meloni?».

POST DI ADOLFO URSO A WASHINGTON

 

Lia Quartapelle, responsabile Esteri dem, nota «un nervosismo crescente in Fratelli d'Italia: tweet scritti, poi cancellati, poi riscritti, e una visita irrituale in Usa di Urso che si fa garante dell'alleanza. Evidentemente la conversione atlantista di Meloni non convince appieno». Urso, come detto, non replica. Oggi alle 9 riunirà il Copasir. In audizione ci sarà proprio Gabrielli. E il numero uno del Comitato promette: «Solleciterò i miei interlocutori a fornire tutte le informazioni al governo italiano, affinché sia doverosamente informato anche il Parlamento».

Articoli correlati

IL MELONIANO ADOLFO URSO, PRESIDENTE DEL COPASIR, HA CREATO UN MEZZO INCIDENTE DIPLOMATICO...

BIGLIETTO CONSEGNATO DA KURT VOLKER AD ADOLFO URSOadolfo urso in aereoADOLFO URSOFRANCO GABRIELLI ADOLFO URSO

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...