COME INVESTE IL SUO DENARO IL PRESIDENTE DELLA PATONZA? IN QUALI PRODOTTI FINANZIARI? - SBIRCIANDO IL CONTO 1.29, ACCESO NELLA FILIALE DI SEGRATE DI MPS, SALDO CHE SUPERA 160 MILIONI, COMPRA E VENDE TITOLI SICURI: BOT E CCT. E CON I GUADAGNI ALIMENTA IL FONDO PER LE “CENE ELEGANTI” E I “CAPRICCI” DELLE OLGETTINE…

Carlo Bonini e Walter Galbiati per "la Repubblica"

In un Paese, il nostro, che non conosce il "blind trust" nella gestione dei patrimoni personali degli uomini che ricoprono cariche pubbliche, come investe il suo denaro il presidente del Consiglio? In quali prodotti finanziari? E quanto pesa la sua qualità di "cliente privilegiato" con la banca attraverso cui fa operazioni di trading?

La storia di 18 mesi di movimentazioni del conto 1.29 (la "tasca" che alimenta le "cene eleganti" e i capricci delle "bambine"), acceso da Silvio Berlusconi nella filiale di Segrate del "Monte dei Paschi di Siena" - così come ricostruita dalle indagini della Procura di Firenze e del Ros dei carabinieri su Denis Verdini e il "Credito Cooperativo fiorentino" - offre qualche risposta.

L´uomo - si sa - è tra i più ricchi del pianeta. Al gennaio del 2007, la disponibilità liquida sul solo conto del Monte Paschi supera i 160 milioni di euro. E le scelte di investimento del premier mostrano un andamento costante. Berlusconi compra e vende titoli di Stato europei nel giro di un mese. Soprattutto italiani, ma anche tedeschi, greci e irlandesi. E´ un tipo di "trading" che somiglia molto alle cosiddette operazioni di "pronti contro termine".

Che significa prestare nel breve periodo denaro contante alla banca di cui si è clienti in cambio di un interesse piccolo, ma certo nei rendimenti. Salvo notare che, nel caso del premier, la banca in questione è il "Monte dei Paschi di Siena", controllata al 50% da una Fondazione il cui management è eletto dagli Enti locali di Siena, storicamente governati dalla sinistra.

Ma veniamo al dettaglio. Al 2 gennaio 2007, il conto 1.29 presenta un saldo positivo di 161,93 milioni di euro, il fatturato di una media impresa italiana. Berlusconi compra Certificati di credito del Tesoro italiano (Cct) per 58,49 milioni di euro e Buoni del tesoro poliennali (Btp) per altri 46,5 milioni di euro. I rimanenti 50 milioni finiscono in una polizza Vita, guarda caso anche questa del "Monte dei Paschi". Dopo un mese, Berlusconi vende i titoli e sui primi realizza una plusvalenza che è di 130mila euro sui Cct e di 11 mila sui Btp.
Archiviata questa operazione, a febbraio 2007 è la volta dei titoli tedeschi.

Il primo del mese Berlusconi acquista titoli "Seb Ag" per 53,10 milioni di euro e li rivende il 28 febbraio a 53,21 milioni (100mila euro di plusvalenza) e lo stesso fa con dei Ctz: ne compra per 46,89 milioni e li rivende per 47milioni (il guadagno è di 11mila euro). A marzo e ad aprile si torna ai Btp, con plusvalenze di 32 mila euro su un trading da 90 milioni. Mentre a maggio la scelta cade sui nostri Bot e sui titoli del debito sovrano Greco. Il Presidente guadagna 12 mila euro sui titoli di Stato italiani e 7mila euro su quelli ellenici.

«A vendergli e a comprare i titoli probabilmente - spiega un gestore di fondi che chiede l´anonimato - è sempre la stessa banca. L´istituto ha in portafoglio quei titoli e li porta a scadenza. Ma, nel frattempo, li vende e li ricompra dai suoi clienti facendo guadagnare loro una piccola plusvalenza. Così facendo la banca ottiene una liquidità da utilizzare per i propri impieghi a un prezzo inferiore a quello di mercato. E nel frattempo fa felice il cliente cui tiene, soprattutto se è il premier. Perché quel cliente è vero che guadagna poco, ma non rischia nulla».

A giugno 2007, il conto 1.29 non registra operazioni di trading, se non il riscatto dei 50 milioni versati alla polizza Vita del Monte dei Paschi. Soldi che, tornati sul conto corrente, finiscono pari pari nelle casse del Fisco, sotto la voce F24. Per Berlusconi il versamento dell´Irpef è di 49,9 milioni. Il trading torna nel 2008, ma prevalentemente su titoli emessi direttamente dalla Banca. Il 2 gennaio 2008 Berlusconi acquista titoli obbligazionari del Monte dei Paschi per 49,9 milioni.

Il 16 aprile compra 25milioni di titoli irlandesi e li rivende il 16 maggio per 25,07 milioni (plusvalenza di 7mila euro) e il 19 maggio acquista 19,99 milioni di un prodotto di Monte Paschi (Mps leas fact) che vende il 19 giugno a 20,06 (con un guadagno di 7mila euro). Denaro - questo ormai lo sappiamo - che serve a pagare le sue costose «cene eleganti».

 

BERLUSCONI CON FRANCESCA ROMANA IMPIGLIA A VILLA CERTOSAsilvio berlusconi angela sozio foto di piuarcore

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?