renzi benny tesoretto soldi euro urne elezioni

LA MANCIA DEL BULLETTO – COME CONVINCERE I PARLAMENTARI A VOTARE PRIMA DELL'ESTATE, PERDENDO IL DIRITTO AL VITALIZIO CHE SCATTA IL 15 SETTEMBRE? FACILE, SOSTITUENDOLO CON UNA BELLA BUONUSCITA DA 50MILA EURO, OVVERO LA RESTITUZIONE DEI CONTRIBUTI VERSATI DALL’INIZIO DELLA LEGISLATURA - PER IL M5S E' LA PRIMA PORCATA DEL 2017

Adriano Scianca per ''La Verità''

 

renzi porta a portarenzi porta a porta

Grandi manovre per arrivare alle elezioni anticipate in estate. Le trattative proseguono febbrili: si parlerà della stabilità economica da garantire? Della necessità di non creare un vuoto di potere di fronte all' attacco del terrorismo? Delle esigenze dei terremotati, che hanno bisogno di un governo in grado di decidere? Macché: si parla di contributi. Mica quelli versati dagli italiani, badate bene, ma quelli dei politici.

 

La principale resistenza al ricorso immediato alle urne viene infatti da chi siede in Parlamento per la prima volta (608 su 945 deputati e senatori) e che deve aspettare settembre per maturare il diritto alla pensione minima (si fa per dire). Ovvero quattro anni, sei mesi e un giorno dall' inizio della legislatura. Se non si arriva a quattro anni e mezzo, i parlamentari perdono i contributi. Nel caso specifico, stiamo parlando della data del 15 settembre. Prima di allora, non ci sono santi: le Camere non si sciolgono.

 

matteo renzimatteo renzi

Secondo quanto riportato ieri da Repubblica, i renziani avrebbero un asso nella manica per convincere i più riottosi della necessità di ricorrere alle urne. L'ex premier avrebbe infatti in mente di convincere peones e new entry parlamentari a chiudere anzitempo la legislatura con una contropartita niente male.

 

Una buonuscita da 50.000 euro cash. La novità, continua il quotidiano fondato da Scalfari, passa attraverso l'abrogazione di qualsiasi pensione in favore di deputati e senatori a partire dalla diciottesima legislatura, la prossima: i 950 euro netti mensili da incassare a 65 anni dopo una sola legislatura (1.500 a 60 anni dopo due). E per la legislatura attuale?

matteo renzi parla alla camera vuotamatteo renzi parla alla camera vuota

 

Allo studio sarebbe proprio una norma transitoria, che consenta a chi è in Parlamento per la prima volta di ottenere solo nel 2017 la restituzione - finora preclusa - dei contributi versati dall' inizio della legislatura. Una cifra che, a fine 2016, ammonta a 48.500 euro e che a inizio anno toccherà appunto quota 50.000 euro.

 

In questo modo, anche i più titubanti si convincerebbero a staccare la spina al governo dopo l' approvazione della legge elettorale. Una volta definito il regolamento, si potrebbero sciogliere le Camere in primavera per andare al voto in estate. Il testo della norma sarà depositato in Ufficio di presidenza alla Camera a gennaio. Il contenuto della riforma sarebbe il parto di otto deputati del Pd.

 

RENZI E PADOAN RENZI E PADOAN

La mossa è ben studiata: i grillini, i cui gruppi parlamentari strabordano di neofiti, sarebbero chiamati a votare una norma dai forti contenuti anticasta, dato che si andrebbe a toccare il simbolo delle pensioni dei parlamentari. I quali, tuttavia, avrebbero anche la possibilità di recuperare i loro contributi rimasti in cassa.

 

Il vantaggio senza precedenti - spiega un anonimo parlamentare del Pd, citato da Repubblica - è quello di cancellare per sempre la pensione dei parlamentari a partire dal 2018. Entro 15 giorni dall' entrata in vigore, il deputato avrà diritto di scegliere in quale cassa versare i propri contributi o se aprire un profilo Inps, se proprio è un disoccupato, come in alcuni casi tra i colleghi Cinquestelle.

 

Sul blog di Beppe Grillo, però, l' ipotesi viene definita la prima norma porcata del 2017.

FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE

Renzi, si legge, vuole andare a elezioni il prima possibile con una legge anti M5S, nel vano tentativo di evitare il referendum contro il Jobs act e cercare di capitalizzare il fango gettato in queste settimane contro la giunta Raggi. Con la ricca buonuscita Renzi spera di placare gli appetiti di partito e terminare la breve esperienza del burattino Gentiloni.

 

Insomma, questo governo potrebbe davvero rivelarsi un esecutivo di scopo volto a fare la legge elettorale e poi a salutare tutti. Già, ma quale legge elettorale? I renziani hanno pensato anche a questo, con un' ulteriore strategia machiavellica che passa per il più improbabile degli assi: quello tra i due Matteo, Renzi e Salvini, uniti per il Mattarellum. Sembra che l' ex premier abbia telefonato al leader leghista.

FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE

 

Nessuna larga intesa, ma una piccola sì. L'obiettivo è il voto anticipato. Entrambi vogliono andare alle urne a giugno, tagliando corto con l'esperienza Gentiloni e scongiurando qualsiasi tentazione proporzionalista, che invece sta solleticando Silvio Berlusconi. Se Salvini ha avviato un flirt con Renzi, i rapporti con l'ex Cavaliere sono ai minimi storici. I due si punzecchiano a distanza: il leader di Forza Italia ha apertamente sconfessato il lepenismo e punta a regole elettorali che lascino ampio margine di manovra post-voto per soluzioni di compromesso.

 

Con il voto anticipato all'insegna del Mattarellum, Salvini forzerebbe il centrodestra a ricompattarsi per individuare i candidati comuni nei collegi, e questo gli consentirebbe di concorrere per la leadership della coalizione, mentre con un sistema proporzionale ognuno andrebbe per sé.

 

Gli interessi di bottega, insomma, divergono sempre più e avvicinano il leghista a Renzi. L' ex premier sta preparando la riscossa, che passa per la strana coppia insieme all' altro Matteo per portare a casa il Mattarellum e per la buonuscita con cui ottenere il voto anticipato. In fondo si tratta di parlare al lato più sensibile dei parlamentari: il portafoglio.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…