COME T’INSABBIO I BIDONISTI DEL MONTEPASCHI – ALLE PRESE CON LA SUA STORICA BANCA DI RIFERIMENTO, IL PD NASCONDE I NOMI DEI CREDITORI DI SIENA, CON L’OK DEL GOVERNO – IL TENTATIVO DI MEDIAZIONE DI MUCCHETTI – LANZILLOTTA (MOGLIE BASSANINI) CONTRARIA ALLA DIFFUSIONE DELLE LISTE, CHIESTA DA PATUELLI, PRESIDENTE ABI

 

Franco Bechis per Libero Quotidiano

 

padoan montepaschi padoan montepaschi

L' aria che tira nella commissione Finanze del Senato è quella di lasciare stare in pace tutti i bidonisti che hanno rifilato le loro perdite al Monte dei Paschi di Siena, anche se oggi quelle sofferenze finiscono a carico dei contribuenti italiani.

 

Il presidente della commissione, il Pd Mauro Maria Marino, non ha ritenuto inammissibili gli emendamenti presentati da Forza Italia e dal Movimento 5 stelle per rendere pubblica la lista dei grandi debitori della banca senese. Non ha voluto dire di no nel merito, ma molto curialmente nella chiusura del dibattito generale sul decreto bancario si è limitato a segnalare «quale oggetto di una auspicabile riflessione condivisa la materia della pubblicazione dei casi di sofferenza dei crediti, la quale rientra nel tema generale della trasparenza».

MAURO MARIA MARINO PDMAURO MARIA MARINO PD

 

Un linguaggio da vecchio democristiano, più che da esponente di punta del partito di Matteo Renzi. E in democristianese quella frase significa: «ne possiamo parlare se tutti condividono, altrimenti la riflessione continua e non è questo il luogo in cui inserire obblighi di pubblicazione di quella lista». Quasi in sintonia il sottosegretario Pd al ministero dell' Economia, Paolo Baretta, ha dato il giudizio del governo su ogni proposta di modifica del decreto, evitando accuratamente il tema della lista dei grandi debitori. Senza citarla, è sembrato però rimandarla a quello che ha definito «utile apporto che potrà essere definito da una eventuale inchiesta parlamentare».

PIER 
PAOLO 
BARETTA
PIER PAOLO BARETTA

 

Qualcosa di più sulla scarsa simpatia che la maggioranza ha per la trasparenza sui bidonisti del Monte dei Paschi che oggi diventano bidonisti delle tasche degli italiani si è capito durante il mini dibattito che ha portato all' espressione del parere della commissione industria guidata dal Pd Massimo Mucchetti.

 

massimo mucchettimassimo mucchetti

Sulla questione lista quel parere suggerisce alla commissione finanze di valutare «se, al fine di migliorare la trasparenza sul punto dell' intervento pubblico le banche che richiedano tale intervento non debbano rendere nota l' identità dei principali debitori in procedura concorsuale nonché quella dei detentori di debiti incagliati o ristrutturato quando tali debitori siano parti correlate, al fine di fare emergere, in un caso e nell' altro, eventuali connivenze fra le precedenti gestioni e tali debitori, senza aprire controproducenti processi a imprese che abbiano semplicemente commesso errori o incontrato avversità di mercato».

linda lanzillottalinda lanzillotta

 

Il testo è il frutto di una mediazione dello stesso Mucchetti, perché proprio esponenti del Pd si erano messi di traverso alla trasparenza di quella lista. Linda Lanzillotta si è detta perfino «perplessa» sulla richiesta di trasparenza avanzata dallo stesso presidente dell' Abi, Antonio Patuelli. E molti volevano puntare più sui funzionari di banca che hanno chiesto quei crediti «anzichè sanzionare moralmente eventuali fallimenti delle imprese».

 

CARLO DE BENEDETTICARLO DE BENEDETTI

È il ritornello che ha ripetuto anche davanti alle commissioni finanze riunite il ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan, che ha insistito sull' impossibilità di fare di ogni erba un fascio, e la necessità di distinguere fra chi non ha ridato i soldi a Mps perché le cose sono andate male da chi ha rifilato il bidone vero e proprio. Non bisogna nascondersi dietro un dito: in parlamento sono assai di più i difensori dei vari Carlo De Benedetti ed Emma Marcegaglia di quelli che hanno a cuore le tasche dei risparmiatori e dei contribuenti.

emma marcegagliaemma marcegaglia

 

Ha una sua logica il distinguo della mediazione Mucchetti, ed è ovvio che sia più grave avere concesso credito a chi fin dall' inizio non l' avrebbe meritato, e l' ha invece ottenuto grazie a conflitti di interesse, amicizie politiche o interne alla stessa banca. Eppure nella storia di Mps ci sono anche aziende che hanno scaricato le perdite sulla banca e trasferito invece gli utili finchè ci sono stati nelle tasche dei loro azionisti, che non hanno patito nulla per i loro fallimenti manageriali.

 

Magari sono imprese che appartengono a grandi gruppi che continuano a fare grandi utili. Finché avevano scaricato su Mps i loro bidoni, era affare privato fra loro e la banca (anche se in danno dei depositanti). Ma quando è poi lo Stato a doversi fare carico di tutti, è doveroso che anche questi nomi siano resi pubblici, perché il fatto non è più privato.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…