CONFALONIERI FEDELE ALLE FREQUENZE TV GRATIS ATTACCA PASSERA E SOGNA MONTI A MEDIASET: “GLI FAREI FARE IL PRESIDENTE”! - A CORRADINO: “LA SOSPENSIONE DEL BEAUTY CONTEST FRUTTO DI UNA CAMPAGNA DEMAGOGICA. A MEDIASET NON È STATO REGALATO NIENTE. ABBIAMO INVESTITO 1 MLD DI € PERCHÉ LA LEGGE DICE CHE SI PUÒ FARE TRADING DI FREQUENZE” - ANNO DI MAGRA PUBBLICITARIA: “IL MERCATO SOFFRE PER LA CRISI, MA ASPETTIAMO LA FINE DELL’ANNO”…
Ettore Colombo per "il Messaggero"
La sospensione del beauty contest per l'assegnazione delle frequenze del dividendo digitale è «il frutto di una campagna demagogica che poi si riassume in quello che ha detto il ministro Passera. E cioè: se taglio le pensioni alla vecchietta, devo regalare delle frequenze?».
Lo ha detto ieri sera il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, intervenendo a uno degli «Aperitivi con...» che organizza l'associazione generazionale 360 insieme a Vedrò, il think-thank bipartisan fondato da Enrico Letta cui partecipano, tra gli altri, Angelino Alfano e Giulia Bongiorno.
Il presidente di Mediaset, dopo aver elogiato il vicesegretario del Pd «per non aver voluto mai cedere all'antiberlusconismo di maniera», ha subito parlato di frequenze tv.
«A Mediaset non è stato regalato niente perché noi le frequenze le abbiamo comprate», ha esordito. «In altri Paesi hanno già i loro piani. Noi abbiamo investito nelle frequenze un miliardo di euro e in quel miliardo ci sono i quattrini messi per una legge che diceva che si può fare trading di frequenze».
Il presidente di Mediaset ha ricordato come il beauty contest sia stato avviato per ottemperare a una procedura d'infrazione della Ue nel passaggio dalla tv analogia a quella digitale. «Romani ha fatto tutto in connessione con l'Unione europea - ha aggiunto Confalonieri - e tutto questo ha dato luogo al dividendo digitale. Ora mi domando come farà Passera a convincere l'Europa che sono stati rispettati i criteri».
Di certo, secondo il presidente di Mediaset il 2012 sarà un'anno difficile per la raccolta pubblicitaria, causa recessione. «Il mercato - ha spiegato - soffre, per la crisi generale, per i consumi che sono diminuiti a causa dell'incertezza, ma non considero il primo trimestre significativo di tutto l'anno», ha aggiunto.
Per quanto riguarda la chiusura del conto economico di Mediaset, Confalonieri non si è voluto sbilanciare, limitandosi a dire: «Aspettiamo la fine dell'anno». Non è mancata una stoccata per le case-aziende altrui. Il presidente Mediaset è molto scettico che i partiti andranno mai fuori dalla Rai: «Li voglio vedere, chiunque vinca le elezioni, a cacciarli fuori. A me importa che la Rai resti un servizio pubblico. Poi ci siamo noi, in posizione competitiva, a combattere i nuovi mostri, che non hanno regole e non pagano le tasse qui», ha concluso.
Alla fine, anche una battuta sul possibile ruolo di Monti a Mediaset: «Gli farei fare il presidente».




