giuseppe conte genova

“AUTOSTRADE NON AVRÀ ULTERIORI VANTAGGI. AVANTI CON LA REVOCA” – GIUSEPPE CONTE FA IL DURO COI BENETTON SENZA MAI CITARLI: “IL CONCESSIONARIO NON HA NEPPURE SOSTENUTO L’INVESTIMENTO INIZIALE. LE AUTOSTRADE GLIELE HA DATO LO STATO. ABBIAMO UNA CONTROMOSSA. I 500 MILIONI? SOMMA MODESTA. POTREBBERO QUADRUPLICARLA. DI MAIO E SALVINI SONO POLITICAMENTE MOLTO INTELLIGENTI. NON SONO SENSIBILI AI POTENTATI E…”

Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

il crollo del ponte di genova i lavori di soccorsi

Presidente Conte, il governo sembra avere sempre due voci distinte. È accaduto anche su Genova?

«A Genova il governo è stato massicciamente presente. Abbiamo tenuto due consigli dei ministri: abbiamo reagito a questa tragedia in modo assolutamente compatto».

 

Dagli applausi in chiesa ha tratto più conforto o preoccupazione?

«Il sostegno straordinario manifestato dai genovesi è un incitamento a stare loro vicino e a evitare che queste tragedie si ripetano».

 

Voi insistete sulla revoca della concessione senza attendere l' esito dell' inchiesta. Che cosa risponde a chi dice che così mettete fine allo Stato di diritto?

il ponte morandi a genova

«Tra le varie corbellerie dette in questi giorni, questa le supera tutte. Noi abbiamo avviato una "procedura di legge". Chi si è affrettato sui giornali a tutelare le ragioni economiche di Autostrade può stare tranquillo: quest' ultima avrà facoltà, nel corso della procedura, di replicare».

 

E chi parla di Stato di diritto?

«A coloro che invocano lo Stato di diritto dove si celano mere ragioni economiche non rispondo: siamo di fronte a una evidente ipocrisia.

 

A coloro che invece pensano che l' unico obiettivo di una società sia distribuire dividendi ai propri azionisti, rispondo: siete rimasti indietro, una società deve farsi carico di una più complessa "responsabilità sociale"».

 

Ha detto: «Non possiamo attendere i tempi della giustizia penale». Lo ripeterebbe?

GIUSEPPE CONTE A GENOVA

«Certo. Il governo si muoverà sempre nei binari del diritto. Esiste però anche il piano del diritto civile e amministrativo. Ed esiste la "Politica" con la "P" maiuscola.

 

La tutela degli interessi dei cittadini è la nostra massima priorità e ricorreremo a tutti gli strumenti giuridici che l' ordinamento ci pone a disposizione per difenderlo».

 

Quanto costerebbe ai cittadini la revoca? Quale sarebbe la vostra contromossa?

«La contromossa non la anticipo sui giornali, ma questo governo farà in modo che il concessionario non possa trarre ulteriori vantaggi economici, rispetto a quelli già esorbitanti sin qui ricavati dalla convenzione.

funerali per le vittime del crollo del ponte a genova 2

 

Faccio notare che il concessionario non ha neppure sostenuto l' investimento iniziale per costruire le autostrade, gliele ha date lo Stato».

 

È vero che c' è un dossier allo studio per pretendere penali da Autostrade?

«Questo dossier è nella mia borsa e sta viaggiando con me in questi giorni».

In caso di revoca dovrebbe subentrare Anas, ma alcuni analisti sostengono che non abbia una struttura adeguata.

 

Cosa farete una volta ottenuta la revoca? Intendete nazionalizzare la Rete?

«Valuteremo con attenzione la modalità migliore per soddisfare l' interesse pubblico. Va senz' altro trovata un' alternativa a cattive privatizzazioni e a un sistema concessorio mal realizzato».

 

il presidente mattarella sul luogo del crollo del ponte di genova

Cosa pensa dei 500 milioni di euro offerti da Atlantia per le vittime e la ricostruzione del ponte?

«La somma stanziata è ben modesta rispetto agli utili conseguiti negli anni. Potrebbero intanto quadruplicarla o quintuplicarla.

 

Rimane il dato che possiamo accettare queste somme solo quale parziale risarcimento, senza alcun pregiudizio per l' avviata procedura di caducazione della concessione».

 

Se Autostrade non ricostruirà il ponte, chi lo farà in tempi altrettanto brevi?

fratelli benetton

«Abbiamo già avuto offerte di ricostruzione del ponte».

 

Lei è stato consulente legale dell' Aiscat, la potente lobby delle società che gestiscono autostrade e trafori, ed è stato legale anche della A4 Brescia-Padova...

«Queste società si sono rivolte a me quale avvocato, molti anni addietro, per chiedermi assistenza giudiziale per due distinte controversie. Ho accettato questi due incarichi e li ho svolti con la massima professionalità.

 

SALVINI DI MAIO CONTE

Ho poi emesso fatture e sono stato regolarmente pagato. Non ho ricevuto favori: ho solo svolto il mio lavoro professionale. Ora però sono chiamato a un compito incomparabilmente più elevato rispetto alla difesa di un singolo cliente: difendo gli interessi di tutti gli italiani nei confronti di Autostrade. Per questo mi sento onorato e motivato».

 

GIUSEPPE CONTE E OLIVIA PALADINO

Gli annunci finora sono stati tanti. In autunno arriverà una stagione di decisioni?

«In soli due mesi abbiamo già assunto significative decisioni, penso ad esempio al Decreto dignità. In autunno ne assumeremo molte altre, che riguarderanno anche riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno: riforma fiscale e misure reddituali di cittadinanza, riforma del codice degli appalti, accelerazione dei processi, anticorruzione, semplificazione normativa e burocratica, razionalizzazione nell' utilizzazione dei finanziamenti, digitalizzazione della P.A.

 

Stiamo lavorando a un piano di ammodernamento delle infrastrutture e per questo ci stiamo dotando di una banca dati centrale che ci offra un costante monitoraggio sullo stato delle nostre infrastrutture e che ci consenta di programmare gli interventi secondo una scala di priorità».

 

Quando si potrà ascoltare una parola chiara sulla Tav?

genova ponte morandi

«Stiamo completando un' approfondita analisi costi-benefici, come è giusto che sia visto che parliamo di soldi dei cittadini. Questo Paese ha bisogno di infrastrutture utili e soprattutto sicure.

 

 Di qui il già citato piano di riammodernamento del nostro sistema infrastrutturale, sollecitando i concessionari a effettuare investimenti realmente adeguati agli utili».

 

La manovra dovrà rappresentare un punto di sintesi tra le esigenze di 5 Stelle e Lega. Secondo lei qual è il punto di caduta tra reddito di cittadinanza e flat tax?

CONTE SALVINI DI MAIO

«Entrambe sono riforme di ampio respiro, che segneranno una svolta nella vita degli italiani. Ed entrambe conserveranno tutto il loro impatto radicale anche se contempleranno meccanismi graduati nella fase di attuazione».

 

Questo continuo parlare di mercati nemici e complotti contro l' Italia non è un alibi per non dire la verità e cioè che abbiamo un debito pubblico elevato e che il risanamento sarà lungo e non indolore?

«Non cerchiamo alibi, lavoriamo con determinazione e convinzione al raggiungimento dei nostri obiettivi politici. Il debito pubblico è sostenibile e in ogni caso si può risanare con gradualità, ponendo attenzione alle ragioni della crescita».

 

GIUSEPPE CONTE

Incontrerà i leader europei per discutere di vincoli?

«Se necessario sarò disponibile a viaggiare tutti i giorni per illustrare le varie riforme strutturali e il piano di investimenti che presenteremo e per attestare la nostra lucida e consapevole determinazione».

 

Anche per ridiscutere i vincoli?

«Andremo per gradi. La prima cosa è far capire all' Europa il significato e la portata delle nostre riforme».

 

ponte morandi spinoza genova

Come riesce a conciliare le due anime del suo governo?

«Di Maio e Salvini sono due persone molto diverse tra di loro ma hanno una nota in comune: sono politicamente molto intelligenti anche perché non agiscono sulla base di umori transeunti o di mere inclinazioni temperamentali.

 

Inoltre non si lasciano condizionare da incrostazioni "relazionali": non sono sensibili a gruppi imprenditoriali, potentati editoriali, consorterie segrete. Ci siamo subito ritrovati su un obiettivo comune: realizzare una politica nuova che segni una cesura rispetto al passato».

 

Il gasdotto Tap si farà?

«Il dossier Tap è ora a Palazzo Chigi. Ho ascoltato con attenzione le istanze dei territori e sto ultimando gli approfondimenti che provengono dai vari stakeholders, dopodiché riunirò i ministri competenti e faremo la sintesi finale».

GIUSEPPE CONTE VERSIONE POLLO - VIGNETTA BENNY

 

Non la disturbano i continui attacchi dei suoi ministri all' Europa?

«L' Europa è un progetto molto complesso che si sta dipanando secondo un percorso non propriamente lineare, che ha conosciuto vari aggiustamenti e ha alternato momenti di grande vitalità a momenti di grande stanca.

 

Anche gli attacchi vanno intelligentemente assunti come stimoli per affrontare le sfide con maggiore risolutezza, nel segno di una maggiore equità. Rimanere sordi a questi stimoli non sarebbe saggio».

 

Lei si è fermato a Genova alcuni giorni.

«È stata un' esperienza molto toccante dal punto di vista umano. Genova è una città fiera e composta, che vive profondamente e dignitosamente questo dolore. Si è però subito rasciugata le lacrime ed è già all' opera per tramutare questa disgrazia in un' occasione di riscatto. Genova è l' Italia».

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO