
CONTE, IL SABOTATORE DEL CAMPO LARGO – NELLA “SUA” PUGLIA, PEPPINIELLO APPULO FA IL PREZIOSO: “SERVE UN RINNOVAMENTO, NON UN MAQUILLAGE. DECARO HA TUTTE LE CARTE IN REGOLA PER ASSUMERSI LA RESPONSABILITÀ DEL RINNOVAMENTO, MA NON BASTA UNA PERSONA” – LO STESSO EX SINDACO DI BARI HA MOLTI DUBBI: MICHELE EMILIANO E NICHI VENDOLA, ENTRAMBI PRONTI A CANDIDARSI IN CONSIGLIO REGIONALE, SONO TROPPO INGOMBRANTI, FORSE È MEGLIO RIMANERSENE AL PARLAMENTO EUROPEO…
PUGLIA: CONTE, SERVE RINNOVAMENTO NON MAQUILLAGE
(ANSA) - "Noi eravamo" in squadra "con Emiliano e ne siamo usciti di fronte all'ennesimo scandalo". "Questa premessa ci introduce all'oggi. Se c'è da condividere una responsabilità di governo ci siamo, ma se usciamo da questa situazione non ci potrà che essere un rinnovamento".
Serve "un rinnovamento, non un maquillage". Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte interpellato su un eventuale campo largo in Puglia al Forum in Masseria. A chi gli ha chiesto se Decaro potrebbe guidare il rinnovamento, risponde: "E' una persona che ha tutte le carte in regola per assumersi la responsabilità del rinnovamento ma non basta una persona. Secondo Conte devono esserci le "condizioni per un efficace ed effettivo rinnovamento", bisogna ammettere "che qualche errore di valutazione è stato fatto".
PUGLIA, DECARO TENTENNA : EMILIANO E VENDOLA TROPPO INGOMBRANTI
Estratto dell’articolo di Francesco Strippoli per il “Corriere della Sera”
Il triangolo (politico) no, neppure per idea. Il centrosinistra pugliese è alle prese con un nuovo singolare caso di fibrillazione interna. Per ora sotto traccia, ma pronto a esplodere.
Il caso è questo. Il predestinato candidato presidente della Regione, l’eurodeputato pd Antonio Decaro, non ha ancora sciolto la riserva se accettare l’invito a correre che gli arriva dall’intero schieramento progressista (tranne i silenti 5 Stelle).
Coltiva più di un dubbio, poi si è molto affezionato al ruolo prestigioso che ricopre a Bruxelles di presidente della commissione Ambiente del Parlamento Ue. Inoltre, ed è questo il punto centrale della storia, ha cominciato a mal sopportare due propositi costruiti nei mesi scorsi, uno a ridosso dell’altro.
Il primo è che il governatore uscente, Michele Emiliano, si candidi come consigliere regionale nelle liste del Pd (partito cui non è formalmente iscritto, perché magistrato in aspettativa).
Il secondo riguarda Nichi Vendola, presidente di Sinistra italiana e governatore della Puglia dal 2005 al 2015: proposto anch’egli dagli esponenti pugliesi di Avs come candidato consigliere. Idea nata a rimorchio di quella di Emiliano per sfruttare, nella corsa tra le liste, il rapporto ruvido e competitivo che intercorre tra i due da tempo immemorabile.
MICHELE EMILIANO NICHI VENDOLA
La prospettiva per Decaro è dover fare il governatore con due ex governatori in Consiglio. Una condizione di certo molto singolare. Decaro gode del sostegno (e dell’amicizia) di entrambi.
Ma quella doppia ingombrante presenza lo indispone. Per questo nei giorni scorsi, interloquendo a Bruxelles con vari esponenti del Pd, ha fatto intendere che porterà la questione alla leader Elly Schlein […]. L’interesse di tutti è che Decaro, forte delle 500 mila preferenze incassate alle Europee, possa candidarsi.
[…] Anche Emiliano ha avanzato le proprie istanze alla leader. Vuole correre da parlamentare nel 2027. Nel frattempo, in attesa che trascorrano i due anni, vorrebbe restare in Consiglio regionale. Come si fa se Decaro non vuole?
A Bari si ragiona su una possibile mediazione: che Emiliano non corra ma Decaro, divenuto presidente, lo nomini assessore esterno. Così Emiliano non starebbe in Aula ma in giunta, sotto la vigilanza del presidente. Che nomina e revoca gli assessori.
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antonio decaro e michele emiliano
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