giuseppe conte andrea orlando goffredo bettini nicola zingaretti

“CONTE? STA OCCUPANDO IL VUOTO LASCIATO DALLA SINISTRA” – BETTINI INCORONA PEPPINIELLO APPULO (QUELLO DEI DECRETI SALVINI E DELL’ENTENTE CORDIALE CON TRUMP E PUTIN) COME PUNTO DI RIFERIMENTO DEI 'SINISTRATI' IN CERCA D'AUTORE: "CONTE È ENTRATO NEL NOSTRO ELETTORATO PERCHÉ LA SINISTRA NON HA FATTO LA SINISTRA. È PUERILE PROTESTARE. LA SCISSIONE PD SI RISCHIA SE SI REPRIME IL CONFRONTO, CHE DA TROPPO TEMPO RIMANDIAMO. BONACCINI E NARDELLA CANDIDATI ALLA SEGRETERIA DEM? GLI AMMINISTRATORI LOCALI SONO LA CARTA IN PIÙ DEL PD MA..."

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

Goffredo Bettini, il suo libro si intitola «A sinistra da capo»: nostalgia del Pci?

CONTE BETTINI

«Non del Pci, anche se è stato un grande partito, fondamentale costruttore della democrazia italiana. Semmai della sinistra. Di quel sentimento insopprimibile e antico, molto più antico del Novecento, che ha spinto le persone a lottare per vivere pienamente e a rifiutare la propria mutilazione esistenziale e spirituale. Questo sentimento è oggi disperso e negato. Sono aumentate le ingiustizie ed è in bilico il destino del mondo.

Ci sarebbero tutte le ragioni per ricostruire il pensiero e l'azione della sinistra; a difesa del dolore e della fatica del vivere. Questa è la priorità, tutto il resto viene dopo».

 

Vuole fare un nuovo partito con Giuseppe Conte? Ne avete parlato al pranzo di compleanno dove ha invitato anche Massimo D'Alema? O vuole spostare il Pd a sinistra, magari rischiando una scissione?

«Non voglio fare alcun partito con Conte. Il leader del M5S gioca la sua partita. Abbiamo insieme ben governato l'Italia. Ora siamo in una fase totalmente diversa. È il momento dell'autonomia del Pd, di un ritorno alle ragioni della nostra esistenza. Occorre scegliere il nostro punto di vista sul mondo di oggi.

 

GIUSEPPE CONTE E GOFFREDO BETTINI ALLA CAMERA ARDENTE DI DAVID SASSOLI

Questo è il senso che do al nostro congresso costituente. Siamo una forza critica che pratica il conflitto democratico, oppure condividiamo una visione "apologetica" della modernità? Stiamo con l'elmetto della Nato o per un'Europa rispettosa delle sue alleanze storiche, ma autonoma e multipolare?

 

Siamo con il salotto buono della borghesia italiana o con il lavoro povero, la precarietà, la disoccupazione, la fatica femminile? Siamo per stroncare l'evasione fiscale e per un fisco progressivo o per risparmiare qualche spicciolo togliendo ai poveretti il reddito di cittadinanza? Naturalmente schematizzo. Ma non si può continuare con una sorta di "mezzadria dell'anima" che ci ha reso incolori. L'esito di questo chiarimento profondo deve essere accettato da tutti. La scissione si rischia se si reprime il confronto, che da troppo tempo rimandiamo».

 

Concorda con Enrico Letta che propone primarie a marzo o è troppo tardi?

«Condivido il percorso. Tardi? Non scherziamo! La destra ha vinto. Dobbiamo da subito fare opposizione in modo fermo e intelligente. Ma per una ricollocazione del Pd ci vuole il tempo necessario. Non credo che il governo Meloni sia destinato a cadere in pochi mesi. A noi spetta agire e pensare, contrastare nell'immediato l'avversario e riaprire una prospettiva strategica».

giuseppe conte goffredo bettini roberto fico e gualtieri alla camera ardente di david sassoli

 

Dicono che il suo candidato sia Andrea Orlando

«I nomi sono tanti e di diverse generazioni. Il Pd ha una classe dirigente di prim' ordine. Va liberata dagli schemi dentro ai quali essa stessa si è imprigionata. Ci vuole pensiero nuovo. Robusto, non improvvisato, meditato e sobrio, umile e ambizioso allo stesso tempo.

 

Ci vogliono gli intellettuali. Pasolini forniva "rasoiate" sulla realtà italiana; oggi il massimo che si manifesta dal mondo della cultura sono inviti metodologici al rinnovamento. Posso dirlo perché da anni non coltivo ambizioni personali. Ma il rinnovamento senza idee è "nuovismo" senz' anima. Per fortuna tra le nuove generazioni, nei territori, sono cresciuti talenti (penso a centinaia di sindaci) che sono il futuro della sinistra».

 

Lei certifica l'addio del Pd all'agenda Draghi... non salverebbe niente di quell'esperienza?

«C'è tanto da salvare. Dobbiamo essere grati a Draghi per quello che ha fatto per l'Italia. Ma Draghi è stata una risposta transitoria, a tempo, di emergenza in una situazione eccezionale. Qualcuno l'ha voluto trasformare in un modello per il futuro, in una formula politica, in una sospensione illimitata della sovranità dei partiti e del Parlamento.

GOFFREDO BETTINI GIUSEPPE CONTE ARRIVANO ALLA CAMERA ARDENTE DI SASSOLI

Questo ha danneggiato in primis Draghi, anche nella sua legittima aspettativa sulla presidenza della Repubblica. In questo senso l'era di Draghi per me deve essere definitivamente chiusa. Ora il confronto torna ad essere politico, aspramente politico».

 

Non teme che Conte voglia cannibalizzare il Pd?

«Conte è entrato nel nostro elettorato perché la sinistra non ha fatto la sinistra. È puerile protestare perché qualcuno conquista una parte dei nostri consensi. In politica se lasci un vuoto, qualcun altro è destinato a riempirlo».

 

giuseppe conte al compleanno di bettini

E con il Terzo polo che rapporto immagina? Hanno candidato Letizia Moratti in Lombardia

«Anche il Terzo polo gioca la sua partita. Particolarmente indirizzata a condizionare il Pd, a fare confusione al suo interno. Il campo dell'opposizione è frammentato. Andrebbe almeno coordinato meglio in Parlamento; ma non mi illudo su atti di generosità, buonsenso, e unitari.

 

Quindi il Pd, come raccomandava di fare Machiavelli nei momenti di spaesamento e crisi di ogni organismo politico, deve ritornare ai suoi principi fondativi; quelli che lo hanno generato. Navighiamo in bolina, ma se rafforziamo la nostra vela arriverà il sereno».

 

Ritiene possibile un'intesa con il M5S nel Lazio?

«Sarebbe naturale avere un'intesa. Nicola Zingaretti ha governato bene con un'alleanza che ha visto il Pd e il M5S protagonisti con convinzione. Innaturale sarebbe rompere e regalare anche il Lazio alla destra. Se si salva l'alleanza larga, si può vincere e certamente si troverà il candidato migliore e più competitivo».

 

giuseppe conte al compleanno di goffredo bettini

Per la segreteria del Pd si fanno i nomi di Stefano Bonaccini e Dario Nardella: gli amministratori locali sono gli unici dem che ancora vincono, non sarebbe il caso di lasciare la guida del Pd a loro?

«Gli amministratori locali sono la carta in più del Pd. Ma nessuno può pensare di guidare il partito per il ruolo che ricopre, senza cimentarsi sulle scelte di merito e politiche. Ripeto: c'è un tema di pensiero e di nuova lettura del mondo. Su questo si giocherà la segreteria dei democratici».

giuseppe conte claudio mancini roberto gualtieri peppe provenzano giuseppe conte compleanno bettini giuseppe conte al compleanno di bettini giuseppe conte al compleanno di bettini BETTINI CONTE festa bettiniBETTINI CONTE festa bettiniconte gualtieri festa bettinigiuseppe conte alle agora di bettini 2giuseppe conte al compleanno di goffredo bettini 1

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…