CONTINUANO GLI SCAZZI NEL GOVERNO SULL’INVIO DI ARMI ALL’UCRAINA – IL LEGHISTA BORGHI: “MA SE GLI USA ATTACCASSERO IL VENEZUELA CHE FACCIAMO? MANDIAMO 12 PACCHETTI DI ARMI A MADURO?" – LA REPLICA DEL MINISTRO CROSETTO: “POST COME I TUOI, FATTI IN RUSSIA IN DISSENSO DA PUTIN, NON SAREBBERO POSSIBILI” – IL FILOPUTINIANO SALVINI: “CHIEDIAMO CHIAREZZA SU DOVE STANNO ANDANDO I SOLDI DEGLI ITALIANI. NON VENGANO USATI PER ALIMENTARE I CONTI CORRENTI ALL'ESTERO DEGLI AMICI DI ZELENSKY"
Botta e risposta tra Claudio Borghi, senatore leghista, e Guido Crosetto, ministro della Difesa. L’oggetto della discussione è ancora l’invio di armi all’Ucraina. Crosetto replica su X a Borghi dopo che quest’ultimo aveva scritto in un post: “Ma se per caso gli Usa attaccassero il Venezuela che facciamo? Mandiamo 12 pacchetti di armi a Maduro?".
Il ministro della Difesa scrive: "No, puoi stare tranquillo Claudio, anche perché non hanno mai invaso una nazione per occuparne stabilmente il territorio con la scusa che alcuni parlassero inglese. È solo una tra le tante differenze con la Russia”.
Crosetto aggiunge: “Un'altra è il fatto che post come i tuoi, fatti in Russia in dissenso da Putin, non sarebbero possibili mentre in Usa, come in Italia, sono benvenuti anche quando dicono cose diverse ed anche opposte. Forse, come sostengono alcuni, questo consente alle varie autocrazie di avere più 'efficienza' rispetto alle democrazie ma io mi ostinerò a difendere il diritto di Claudio Borghi, e migliaia di altri che la pensano diversamente da me su tutto, di dire tutto ciò che gli passa in testa, sempre".
Sul tema interviene il senatore del Pd, Filippo Sensi, che chiede subito un chiarimento alla maggioranza di governo: "Non si accettano contributi al ribasso sull'Ucraina, la timidezza, il frastuono e la balbuzie del governo nel sostegno a Kiev nella sua ora più lunga. Subito in Parlamento l'appoggio militare alla resistenza Ucraina contro Putin. Borghi andrà a judo".
Intanto il vicepremier Matteo Salvini torna sulla questione e afferma: "Noi abbiamo sempre sostenuto l'Ucraina con ogni tipo di intervento sociale economico e militare questo è fuori discussione. Le notizie che stanno emergendo in queste settimane sui giornali di tutto il mondo e che provengono da Kiev con dimissioni di ministri e ville all'estero, bagni in oro e giri di prostituzione, conti su banche straniere, ci spingono a capire meglio dove stanno andando i soldi degli italiani.
I soldi degli europei sono usati bene se sono usati per difendere le donne e i bambini, un conto invece è che alimentino i conti correnti all'estero degli amici di Zelensky. Semplicemente chiediamo chiarezza".


