
CONTRORDINE! TRUMP CAMBIA DI NUOVO IDEA SU PUTIN: DOPO AVERLO ACCUSATO DI “DIRE STRONZATE”, ANNUNCIA LA RIPRESA DELLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (A INIZIARE DALL’INVIO DI UN NUOVO SISTEMA DI DIFESA PATRIOT) DOPO LO STOP DEL PENTAGONO: “PUTIN STA UCCIDENDO TROPPE PERSONE IN UCRAINA” – IL COATTO DELLA CASA BIANCA APRE ANCHE AL DISEGNO DI LEGGE BIPARTISAN PRESENTATO AL SENATO PER IMPORRE NUOVE SANZIONI ALLA RUSSIA: “CI STIAMO PENSANDO CON FORZA” - DAL CREMLINO FANNO SAPERE CHE “LA CONSEGNA DI ARMI PROLUNGA LA GUERRA”, L’EX PRESIDENTE MEDVEDEV TUONA: “TRUMP OSCILLA, NOI DOBBIAMO CONCENTRARCI SULLA VITTORIA IN UCRAINA” – VIDEO
Estratto dell’articolo di Alessandro D’Amato per open.online
Un nuovo sistema di difesa Patriot. Da inviare all’Ucraina. Dopo lo stop del Pentagono delle armi a Kiev. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump fa sul serio con Vladimir Putin. E dopo averlo accusato di dire «stronzate» torna ad avvicinarsi a Volodymyr Zelensky.
Mentre il Pentagono si prende la colpa di aver fermato l’invio qualche giorno fa. E dopo un attacco alla spiaggia cittadina del Kursk Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, risponde: «Fate sapere ai fornitori di armi del regime di Kiev cosa stanno per fare: uccidere i bambini».
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LE MOSSE DI TRUMP
Paolo Mastrolilli per repubblica.it - Estratti
ZELENSKY E TRUMP AL VERTICE NATO DELL'AJA
Contrordine. Le forniture americane di armi all’Ucraina riprendono, per decisione dello stesso presidente Trump, che così smentisce e corregge il Pentagono. E non solo. Il capo della Casa Bianca sta anche «considerando con forza» di dare finalmente via libera alle sanzioni secondarie contro la Russia, per punire Putin che «dice un sacco di stronzate», ma continua a rifiutarsi di prendere seriamente in considerazione la sua proposta per il cessate il fuoco.
Trump resta scettico sulla difesa di Kiev, che non considera una sua guerra, ma piuttosto una responsabilità degli europei. Se però queste decisioni venissero confermate nei fatti, potrebbero segnalare un cambio di linea significativo da parte del presidente, stanco del conflitto e determinato a mettergli fine, anche se ciò dovesse comportare un irrigidimento nei confronti del capo del Cremlino o uno scontro con Mosca.
La settimana scorsa il Pentagono aveva bloccato le forniture militari all’Ucraina, giustificando la decisione con i risultati di una revisione dell’arsenale americano, pericolosamente sguarnito per difendere il Paese in caso di altri conflitti, in particolare con la Cina. Perciò gli Usa avevano fermato le consegne già pronte in Polonia di dozzine di missili intercettori Pac-3 per i sistemi di difesa aerea Patriot; 250 Gmlrs per i sistemi M270 Mlrs e Himars; migliaia proiettili di artiglieria da 155-mm; decine di armi anti carro Stinger, missili terra aria Aim-7 e 100 Hellfire; centinaia di lanciagranate Aim.
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DONALD TRUMP GIOCA A HOCKEY CON PUTIN - IMMAGINE GENERATA DALL IA
Adesso sappiamo che la decisione era stata presa dal direttore politico del Pentagono, Elbridge Colby, da sempre scettico su Kiev e determinato a concentrare le risorse contro la Cina. Il segretario alla Difesa Hegseth l’aveva approvata, pensando che piacesse a Trump, ma senza informare lui o il segretario di Stato Rubio. Quando il capo della Casa Bianca lo ha saputo si è infuriato.
Durante la telefona del 4 luglio con Zelensky gli ha detto che non sapeva nulla di questa mossa, non la condivideva e avrebbe ripreso le forniture. Lunedì sera lo ha ripetuto mentre cenava con Netanyahu, e poco dopo il portavoce del Pentagono Sean Parnell ha pubblicato questo comunicato: «Su indicazione del presidente, il dipartimento alla Difesa sta inviando ulteriori armi difensive all’Ucraina per garantire che possa difendersi, mentre lavoriamo per garantire una pace duratura e la cessazione delle uccisioni».
Lo scontro, o quanto meno il malinteso, è avvenuto. Il capo della Casa Bianca ha corretto il Pentagono, che però insiste nel difendere la consistenza dell’arsenale, perché ad esempio secondo il Guardian le riserve di Patriot sono scese al 25% del totale necessario agli Usa. Trump però intende consegnarne a Kiev almeno una decina, magari chiedendo ad alleati europei come la Germania di contribuire.
Il Cremlino ha reagito dicendo che «la consegna di armi prolunga la guerra» e l’ex presidente Medvdev ha affermato che Trump «oscilla, noi dobbiamo concentrarci sulla vittoria in Ucraina». Il vero punto dunque è il cambiamento di linea, che sembra emergere anche dai commenti fatti ieri dal presidente durante la riunione del gabinetto.
«Se volete la verità - ha commentato Trump - Putin dice un sacco di stronzate. È sempre molto gentile, ma non significa nulla». Quindi ha confermato che le forniture riprenderanno: «Vogliamo dare armi difensive all’Ucraina, perché Putin non sta trattando bene gli esseri umani.
Sta uccidendo troppe persone». La sua irritazione però non si ferma qui. Il presidente sta «studiando molto attentamente» il disegno di legge bipartisan presentato al Senato per imporre nuove sanzioni alla Russia: «Ci stiamo pensando con forza». La legge non farebbe scattare subito le misure secondarie, ma darebbe la facoltà di imporle quando volesse. Un chiaro segnale a Putin e un cambio di strategia potenzialmente decisivo.
STRETTA DI MANO TRA ZELENSKY E TRUMP AL VERTICE NATO DELL'AJA
DONALD TRUMP CON VOLODYMYR ZELENSKY - VERTICE NATO - L'AJA
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