matteo salvini e elisa isoardi

IL “CORRIERE” AVVISA IL PREZZEMOLINO SALVINI CHE PASSA PIU’ TEMPO AI PARTY E AGLI EVENTI CHE AL MINISTERO: “PER DIRLA CON ROBERTO D'AGOSTINO, AVVISO AI NAVIGANTI DEL NUOVO POTERE: ATTENTI AI SALOTTI ROMANI E ALLE FESTE DELLA COSIDDETTA ‘ROMANELLA MONDANA’, PERICOLOSI QUANTO UNA SCOGLIERA ACUMINATA PUÒ ESSERLO DI NOTTE PER GLI YACHT. IL RICHIAMO È FORTE, QUASI IRRESISTIBILE PER I POLITICI CHE SI TROVANO IMPROVVISAMENTE AL CENTRO DI COCCOLE, LUSINGHE E UN GRAN NUMERO DI INVITI…”

Antonio Macaluso per il “Corriere della Sera”

 

SALVINI IN ESTASI

Per dirla con Roberto D' Agostino, avviso ai naviganti del nuovo Potere: attenti ai salotti romani e alle tante feste della cosiddetta «romanella mondana», pericolosi quanto una scogliera acuminata può esserlo di notte per gli yacht. Il richiamo è forte, quasi irresistibile per i politici che si trovano improvvisamente al centro di coccole, lusinghe e un gran numero di inviti a feste, cerimonie, anniversari, cene e inaugurazioni.

Tanti quanti, nella maggior parte dei casi, non ne hanno ricevuti in tutta la loro precedente vita.

matteo salvini mangia un panino

 

Le omeriche sirene che tentavano Ulisse erano dilettanti in confronto agli animatori (e ancor più alle animatrici) dei pomeriggi, serate e notti romane. E sono pochi, pochissimi quelli che - sul lungo periodo - riescono a resistere. Si parte sempre animati da buone intenzioni: appena eletto sindaco di Roma, Gianni Alemanno promise che sarebbe stato un «sindaco operaio» e che a rappresentarlo in giro avrebbe mandato il suo vice, il ben contento Mauro Cutrufo. Niente da fare: passato qualche mese, tavole imbandite e caminetti avevano ingoiato anche l' alfiere della destra sociale.

 

Come tanti altri uomini e donne di una destra che - anni e anni di emarginazione politica - avevano evidentemente reso pieni di voglia di rivincita, di vera fame di potere, di coinvolgimento, di coccole e attenzioni. Partiti dal salotto politico (e televisivo) che per primo li aveva recuperati al cosiddetto arco costituzionale - quello di Berlusconi - non si sono più fermati. Finché la loro plateale voracità ha cominciato a freddare - uno dopo l'altro - anche i più tenaci padroni di casa. E addio salotti.

enrico mentana matteo salvini bruno vespa (3)

 

Roma ammaliante anche per i duri e puri della Lega Nord formato Umberto Bossi.

Calati nel 1992 dal Nord alla volta di quella che il senatùr aveva bollato come «palude romana», hanno cominciato presto ad apprezzarne usi e costumi. Hanno scelto ristoranti di solida tradizione e conti non proprio popolari, abitazioni nei quartieri «giusti» e, via via, non hanno disertato inviti in accoglienti, facoltosi, talvolta nobili salotti.

 

matteo salvini saluta lilli gruber (1)

 

 

Un abbraccio così caloroso da far sbottare - anno 2013 - il corpulento Erminio Boso, detto Obelix: «Io non ne posso più di questa Lega da salotto, dobbiamo tornare a gridare contro Roma, contro l' euro, contro l' Europa, tornare alle grandi battaglie. E andare da soli, la Lega è sempre andata da sola. I nuovi dirigenti sono stati allevati a latte e biscotti. Noi eravamo quelli del panino con la pancetta e il bicchiere bianco di buon mattino davanti ai gazebo: gente sana, gente del Nord».

 

Anche la sinistra - più o meno tutta - una volta stava più nelle piazze, nelle sezioni, in mezzo alla gente. Ma si sa come vanno le cose: governa oggi, amministra domani, tutti ti cercano, tutti di invitano. Anche quelli che una volta non ti si filavano, anzi, che ti combattevano e che erano l' avversario quando non il nemico: gran borghesi, nobili, imprenditori, banchieri, dame e finanzieri.

matteo salvini lilli gruber (3)

 

E' finita come era inevitabile che finisse: la sinistra si è allontanata sempre più dalle sue radici, dalle sue tradizioni, dal suo popolo, dal suo elettorato, soprattutto. Ha preferito - chi platealmente, chi furbescamente - lo champagne al lambrusco come consuetudine.

 

Se il comunista conclamato e mai pentito Fausto Bertinotti ha sempre difeso a viso aperto le sue note frequentazioni salottiere («vado nei salotti come vado nelle piazze o in Parlamento») salvo più di recente pentirsene («non mi sono reso conto che alcuni miei comportamenti potessero essere scambiati per commistione con un ceto somigliante a una casta»), molti sedicenti esponenti della sinistra moderata si stanno ancora chiedendo perché la gente non li vota più. Sbornia post-festa, evidentemente. Fischi, sconfitte e telefoni muti faranno da effetto doccia-caffè (si spera).

lotito salvini

 

E i nuovi arrivati nelle stanze del Potere? I giallo-verdi di lotta e di governo? Le gallerie fotografiche di Umberto Pizzi su Dagospia, i resoconti di chi si occupa della vita mondana romana, le confidenze di chi, finto-riservatamente, tiene a far sapere che è riuscito a far sedere alla propria tavola il tal ministro, indicano che gli abboccamenti sono in aumento.

 

I brindisi natalizi faranno probabilmente da moltiplicatore degli inviti e anche i più duri, anche le anime più semplici arrivate nei Palazzi da storie di popolo, potrebbero piegarsi al richiamo del caviale. Chi potrebbe biasimarli, del resto?

 

SALVINI VIVITE

Quanti, al posto loro, resisterebbero alla tentazione? Nella sua unicità ironica e provocatoria, Marina Ripa di Meana ammise di avere un debole «sia per la mortadella sia per il caviale. È una scelta ardua, ma propendo per il caviale non fosse altro perché occorre contenere il consumo degli insaccati». Poteva permetterselo, come difficilmente un politico - qualsiasi politico - potrebbe fare. Perché sarà pur vero, come diceva Jean-Paul Sartre, che la purezza è un' idea da fachiri, da monaci, ma in un Paese ormai così arrabbiato la tartina sbagliata può distruggere una carriera.

matteo salvini al maurizio costanzo show salvini 31salvini 5salvini brumotti 11matteo salvini elisa isoardi

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...