FUOCO AMICO - CORRIERE E REPUBBLICA “SCARICANO” IL GOVERNINO LETTA, I POTERI MORTI (MONTI DOCET) L’HANNO GIA’ FATTO

Salvatore Merlo per "Il Foglio"

Sfogliati i giornaloni, ieri Enrico Letta deve aver messo su uno sguardo perplesso, chissà, forse un piccolo sorriso privato, come quello regalato - e accompagnato con slancio ironico dall'esclamazione: "Grande!" - al Cavalier Silvio Berlusconi nel giorno della sua capriola di bronzo sul voto di fiducia in Senato.

Il Corriere della Sera, quotidiano a lungo carezzevole con le larghe intese, voce pastosa del cosiddetto establishment, salotto milanese e tanta assennatezza, ieri scaricava, spiccio, la grande coalizione con i professori Alesina e Giavazzi. "Lasciate spazio a chi sa fare", editoriale di prima pagina.

Titolo palindromo, certo, ambiguo, non si sa bene se riferito al capitalismo straccione o ai governanti impaludati. Ma forse a entrambi. Il finale di Alesina& Giavazzi aveva infatti il suono sordo e contundente d'una stroncatura per Letta, Angelino Alfano, il loro ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, e tutto il cucuzzaro della grande coalizione, liquidata all'incirca nei termini d'una inservibile melassa.

"Quando vediamo un governo che discute per mesi su come cambiare il nome di un'imposta (l'Imu)", scrivono gli editorialisti-professori, "significa che questa classe politica ha perduto la percezione di quanto grave sia la situazione, e non ha una visione su come invertire la rotta". Boom.

E Repubblica? E Repubblica, che aveva sospeso le martellate sul governo appena il Cavaliere s'era messo in testa di mandare lui a gambe per aria le larghe intese? Dopo alcune settimane di benignità incitata dal calcolo - anche Matteo Renzi s'era scoperto lettiano - ecco il giornale del centrosinistra, banditore unico del pensiero morale, che torna esigente in prima pagina: Massimo Giannini, vicedirettore scrivente, con un'analisi dal titolo "un corruttore come alleato".

Svolgimento: "C'è da chiedersi se non tocchi alla sinistra riformista il dovere di rompere l'alleanza innaturale con l'uomo che ha ucciso il governo Prodi comprando quattro traditori per trenta denari". Ri-boom. Quanto alle inclinazioni personali di Carlo De Benedetti, editore e padrone del gruppo Espresso, ci fossero stati dubbi, quelle le ha rese note ieri il Fatto quotidiano.

Ecco dunque cosa pensa CDB dell'Italia ai tempi delle larghe intese: "La P2 è ancora al potere", nientemeno, dice. "Viviamo nella normalità piduista rappresentata dalle dichiarazioni di due piduisti al potere, Silvio Berlusconi e Fabrizio Cicchitto, che infatti dicono che nulla è cambiato".

Nulla è cambiato, e le larghe intese piduiste a Cdb non piacciono, così anche Giannini, su Repubblica, scrive che sarebbe meglio farla finita coraggiosamente da sinistra (per la precisione l'aggettivo usato, accanto al sostantivo sinistra, è "riformista") "piuttosto che concedere ancora una volta a una destra irresponsabile il diritto di far saltare il tavolo".

Scalfari presidia il napolitanismo E insomma, termometri dei variabili umori dei loro editori e proprietari, il Corriere e la Repubblica forse inquietano il presidente del Consiglio, uomo dal carattere imperturbabile e dai modi felpati, si sa, ma pur sempre uomo politico, dunque attento, fino alla pignoleria, alle oscillazioni del cosiddetto potere economico, finanziario, giornalistico e salottiero.

Ecco, ma se Repubblica vive una condizione a tratti schizofrenica - non vuole rompere con Napolitano, architrave del governo, e a Largo Fochetti ha pur sempre una stanza Eugenio Scalfari che di Napolitano è amico - e dunque se Repubblica vagola cercando una tortuosa via repubblicona alle larghe intese (ma a loro le larghe intese vanno bene solo quando sono un cappio che si stringe attorno al collo del Cavaliere), la bocciatura corrierista precipita invece un po' inattesa su Palazzo Chigi. Ed è un gioco d'ubriacanti intrecci.

Chi sono i giaguari e gli amici dei giaguari? Il Corriere, che fu soprattutto di Giovanni Bazoli, oggi è controllato al 20 per cento dalla Fiat di Marchionne e John Elkann, un'azienda che non fa più blocco di potere - almeno non come un tempo - intorno al cosiddetto establishment: è fuori da Confindustria, non appartiene a quella società concertativa allestita dagli imprenditori alla Emma Marcegaglia, dalle banche asfittiche e in ritirata, dall'acquitrino dei sindacati benecomunisti.

E insomma è comprensibile se in prima pagina Alesina&Giavazzi possano finire con l'alludere, qui e là, all'idea che sia meglio la crisi anziché il pericoloso ripetersi dell'identico e dell'inutile ogni giorno come dentro a uno specchio. "Sono possibili cambiamenti tanto radicali?", si chiedono i due professori, "noi pensiamo di sì... Ma per fare tutto ciò serve un grande sforzo che cominci dalla classe dirigente italiana... Bisogna abbandonare il buonismo". Ed Enrico Letta, il buono, adesso forse si sente un po' solo.

 

LETTA enricol letta DeBenedetti Bazoli Geronzi MASSIMO GIANNINI FERUCCIO DE BORTOLI ANGELINO ALFANO Laura Boldrini e Eugenio Scalfari FRANCESCO GIAVAZZI - DALLA SUA PAGINA FACEBOOK Fabrizio Cicchitto intervistato

Ultimi Dagoreport

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?