COSE DA COSENTINO - BOSSI SFANCULA IL GIUSTIZIALISMO DI MARONI E DÀ AI LEGHISTI ''LIBERTA' DI COSCIENZA'', VOTATE COME VI PARE PERCHE' DALLE CARTE CHE RIGUARDANO COSENTINO ''NON ESCE NULLA'' - ''SE VA IN CARCERE LUI - SI MALIGNA NEL CENTRODESTRA - DI COSE POTREBBE RACCONTARNE A VOLONTÀ'' - SE DOMANI MONTECITORIO DIRA' 'NO' AL CARCERE, PER L'OPINIONE PUBBLICA DIVENTERA' UN PARLAMENTO CHE DIFENDE QUALCUNO CHE E' ACCUSATO DI REATI MAFIOSI. SE INVECE NIC VARCHERA' LA SOGLIA DI POGGIOREALE, NEL CENTRODESTRA LA FIBRILLAZIONE 'DIVENTERA' NOTEVOLE'…

Anna Laura Bussa per Ansa.it

L'Aula di Montecitorio domani dovra' decidere se far scattare o meno le manette ai polsi del coordinatore campano del Pdl Nicola Cosentino, ma al momento sono pochi quelli che azzardano pronostici. ''Se verra' chiesto il voto segreto - assicura un deputato della Lega - come e' quasi certo che sia, potrebbe succedere di tutto, anche che si salvi...''.

Nel segreto dell'urna, infatti, si assicura nel Pdl, potrebbero scattare 'varie dinamiche' soprattutto tra i parlamentari campani anche di altre forze politiche: e' vero che alcuni berlusconiani potrebbero dire 'si' all'arresto (''magari per ragioni personali''), ma altri (anche in Udc o Pd) potrebbero tentare di 'graziarlo'. ''Se va in carcere lui - si maligna nel centrodestra - di cose potrebbe raccontarne a volonta'..''.

In serata interviene Bossi sostenendo che la Lega votera' a favore dell'arresto ma apre alla ''liberta' di coscienza'' perche' dalle carte che riguardano Cosentino - dice- ''non esce nulla''. Nell'attesa, Francesco Paolo Sisto (Pdl) avverte come il suo partito sia pronto, pur di difendere Cosentino, ad un vero e proprio ''mezzogiorno di fuoco'. Da Berlusconi in giu', infatti, il pressing su leghisti e indecisi in queste ore, per evitare il carcere al coordinatore del Pdl, sarebbe incessante.

'Nic', come lo chiamano i piu' intimi, fa sapere di essere pronto, intanto, anche prima del voto, a fare un passo indietro come coordinatore. Obiettivo: evitare imbarazzo soprattutto al segretario Alfano che da tempo cerca di ridisegnare l'immagine del partito come la forza politica della 'legalita''. Pronto a difendere a 'spada tratta' il collega e' anche Alfonso Papa: il parlamentare del Pdl finito prima dell'estate a Poggioreale e tornato proprio oggi a Montecitorio.

''Domani - spiega ai cronisti - sara' il mio primo vero giorno di ritorno all' attivita' parlamentare e non ho ancora deciso se intervenire o meno in Aula''. ''Trovo molto doloroso pero''' - aggiunge, dopo aver abbracciato e baciato Cosentino, presente in Transatlantico per l'intera giornata - che si cerchi di immolare ancora una volta ''vittime sacrificali al giustizialismo''.

Anche il gruppo dei Liberali assicura, attraverso Luciano Sardelli, di essere pronto a dire 'no' alle manette per Cosentino perche', secondo loro, non ci sarebbero le condizioni per la custodia cautelare in carcere. La circostanza, pero', viene contestata da alcuni 'tecnici della giustizia': i Pm, ricordano, sono 'costretti' a chiedere l'arresto per l'ex sottosegretario visto che c'e' la legge che lo prevede (articolo 275 del codice di procedura penale, 3 comma).

In caso di reati gravissimi, come quelli di mafia, la custodia cautelare in carcere deve scattare per forza. Il leghista Luca Paolini (che in Giunta ha detto si' all'arresto ''solo per seguire l'indicazione del partito'', ma che in Aula si prepara a votare 'secondo coscienza') contesta la decisione dei Pm, sebbene, spulciando gli archivi, emerga come nel maggio del 2009 voto' (nel cosiddetto 'pacchetto sicurezza') affinche' questa stessa norma venisse estesa anche agli immigrati.

Il Pdl, intanto, non si rassegna. ''Speriamo che domani l'Aula ribalti il verdetto della Giunta'', dice il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto. E non si rassegna lo stesso Cosentino. Parlando con alcuni deputati, che in Transatlantico lo abbracciano esprimendogli solidarieta', ribadisce la sua innocenza assicurando che quella ''contro'' di lui e' solo ''una decisione politica''. In realta', e' opinione diffusa alla Camera che, qualsiasi sia l'esito, per Monti questa non sara' una 'bella pagina'.

Se Montecitorio dira' 'no' al carcere, per l'opinione pubblica diventera' un Parlamento 'delegittimato' che difende qualcuno che e' accusato di reati mafiosi. Se invece il coordinatore varchera' la soglia di Poggioreale, nel centrodestra la fibrillazione 'diventera' notevole'. ''Non si aprira' certo una crisi di governo su questo'', assicura Osvaldo Napoli (Pdl), ma senz'altro non rasserenera' il clima politico, gia' teso in vista delle liberalizzazioni promesse dal governo.

 

NICOLA COSENTINOBOSSI E MARONI Maroni Berlusconi Bossi dopo il voto Berlusconi Alfano e Cicchitto appaludono Monti

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