“LE PROPOSTE DI ZELENSKY SONO INACCETTABILI, TUTTO IL DONBASS APPARTIENE ALLA RUSSIA” – IL CREMLINO SI IMPUNTA E RIFIUTA L’IPOTESI DI UN VOTO UCRAINO SULLE CONCESSIONI TERRITORIALI: “ZELENSKY VUOLE PRESENTARE PROPOSTE INACCETTABILI. CI POTRÀ ESSERE UN CESSATE IL FUOCO SOLO DOPO IL RITIRO DELLE TRUPPE UCRAINE DAL DONBASS” – KIEV SAREBBE PRONTA AD ACCETTARE UNA ZONA DEMILITARIZZATA NEL DONBASS, MA NELLA PROPOSTA AMERICANA QUELLA ZONA VERREBBE “RICONOSCIUTA A LIVELLO INTERNAZIONALE COME TERRITORIO APPARTENENTE ALLA FEDERAZIONE RUSSA, MA LE FORZE DI PUTIN NON POTREBBERO ENTRARE…” – LA RASSEGNAZIONE DI ZELENSKY: “VOGLIONO CHE L’UCRAINA SI RITIRI DALLA PARTE CHE ANCORA CONTROLLA, DOVE WASHINGTON INTENDE POI CREARE UNA ‘ZONA ECONOMICA LIBERA’. CHI GOVERNERÀ QUESTO TERRITORIO?
CREMLINO, 'REFERENDUM SUL DONBASS? È TERRITORIO RUSSO'
LA POSSIBILE ZONA CUSCINETTO DEMILITARIZZATA IN UCRAINA
(ANSA) - Tutto il Donbass "appartiene alla Russia, secondo la Costituzione". Lo ha affermato il consigliere presidenziale Yuri Ushakov rispondendo così alla proposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di tenere un referendum sul destino del territorio. Lo riferisce l'agenzia Interfax
CREMLINO, 'ZELENSKY VUOLE PRESENTARE PROPOSTE INACCETTABILI'
(ANSA) - L'obiettivo che si prefigge Volodymyr Zelensky con i colloqui in Europa, previsti nel fine settimana e all'inizio della prossima, è fare inserire nel piano americano di pace "proposte inaccettabili" per la Russia. Lo ha detto il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov.
Il consigliere di Vladimir Putin ha ribadito che Mosca non ha ancora visto le proposte che si stanno mettendo a punto tra gli ucraini, gli europei e gli Usa. Ma è "improbabile" che le proposte avanzate da Kiev e dall'Europa "saranno di carattere positivo", ha aggiunto Ushakov, citato dall'agenzia Interfax.
CREMLINO, 'CESSATE IL FUOCO SOLO DOPO IL RITIRO UCRAINO DAL DONBASS'
(ANSA) - In Ucraina ci potrà essere un cessate il fuoco "solo dopo il ritiro delle truppe ucraine" dal Donbass. Lo ha affermato il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, confermando che "questo è uno dei requisiti che gli americani impongono" a Kiev.
"Prima o poi, se non attraverso negoziati, allora con la forza, questo territorio passerà sotto il pieno controllo della Federazione Russa", ha detto Ushakov in un'intervista a Kommersant, ripresa dall'agenzia Interfax.
yuri ushakov jared kushner kirill dmitriev steve witkoff
MEDIA, 'KIEV È PRONTA AD ACCETTARE UNA ZONA DEMILITARIZZATA NEL DONBASS'
(ANSA) - Kiev è pronta ad accettare la creazione di una zona demilitarizzata nel Donbass. Lo scrive Le Monde citando sue fonti. La zona demilitarizzata sarebbe su entrambi i lati della linea di demarcazione. La concessione, scrive Le Monde, è stata approvata dall'Europa.
Il Donbass, regione strategica con un bacino minerario ambito dalla Russia dal 2014, potrebbe essere posta sotto la supervisione delle forze internazionali, in particolare degli Stati Uniti, per prevenire ulteriori aggressioni russe.
ZELENSKY SCOPRE LE CARTE USA: VOGLIONO CHE CEDA IL DONBASS
VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK
Estratto dell’articolo di Mara Gergolet per il “Corriere della Sera”
Mentre i Volenterosi si riuniscono ancora, mentre Mark Rutte, il segretario generale della Nato, arriva a Berlino e dice di prepararsi a una guerra come quella «dei nostri nonni», mentre chiunque conti qualcosa in Europa è impegnato in vorticosi incontri e telefonate — e mentre a Parigi si prepara un altro round di incontri — le parole più chiare e piane le pronuncia da Kiev Volodymyr Zelensky. Che convoca i giornalisti e annuncia: gli americani chiedono di cedere il Donbass.
Vogliono, spiega Zelensky, che l’Ucraina si ritiri dalla parte che ancora controlla, dove Washington intende poi creare una «zona economica libera». «Chi governerà questo territorio, che loro chiamano free economic zone o zona smilitarizzata? — chiede retoricamente — Non lo sanno».
attacco russo a ternopil in ucraina
Lui pretende garanzie, perché i russi non si impossessino subito dei nuovi territori.
Ragiona: «Se le truppe di una parte devono ritirarsi e quelle dell’altra restano dove sono, cosa impedirà a queste altre truppe — i russi — di avanzare? O cosa impedirà loro di travestirsi da civili e prendere il controllo di questa zona economica libera? È tutto molto serio. Non è affatto certo che l’Ucraina accetterà, ma se si vuole parlare di compromesso, deve essere un compromesso equo».
Si rifugia nella Costituzione. Ricorda che se l’Ucraina dovesse accettare un simile accordo, sarebbe necessario un referendum, perché solo «il popolo ucraino» può prendere decisioni su eventuali concessioni territoriali. Stretto nell’angolo dagli americani, che sembrano aggiungere un nuovo giro di pressa ogni giorno, a Zelensky non resta che smascherare le loro richieste, per provare a contenerle. […]
L’IPOTESI DI UN’AREA DEMILITARIZZATA, ANZI DUE I TIMORI DI KIEV: CI ESPONE A UN NUOVO ATTACCO
Estratto dell’articolo di Marta Serafini per il “Corriere della Sera”
Fin dall’inizio delle trattative tra Mosca e Kiev mediate da Washington è stata prospettata la possibilità di risolvere il conflitto creando una zona demilitarizzata simile a quella che divide la Corea del Nord e la Corea del Sud da più di 72 anni.
UCRAINA - TERRITORI OCCUPATI E CONTESI
Le prime bozze del piano di Trump in 28 punti includevano una proposta per la creazione di una «zona cuscinetto neutrale e demilitarizzata», dopo il ritiro delle forze ucraine dall’area della provincia di Donetsk. Secondo quanto riportato dai media la zona verrebbe «riconosciuta a livello internazionale come territorio appartenente alla Federazione Russa». Ma «le forze russe non entreranno in questa zona demilitarizzata».
[…] Dietro questa Dmz, come viene chiamata in gergo, ci sarebbe una fascia più profonda in cui sarebbero vietate le armi pesanti. Questa linea sarebbe attentamente monitorata, proprio — scrive ancora il quotidiano statunitense — come quella che divide la Corea del Nord dalla Corea del Sud.
attacco russo a ternopil in ucraina
Il mese scorso, Trump ha inviato Dan Driscoll, segretario dell’esercito americano, a Kiev per assicurarsi l’adesione di Zelensky alla sua proposta di pace e dunque alla creazione di una Dmz. Ma ha trovato un’amministrazione ucraina profondamente inquieta e un gruppo di ambasciatori europei sbalorditi dalle proposte.
Uno di loro, secondo fonti citate dal Financial Times e The Atlantic , ha descritto il briefing come «nauseante». Driscoll ha spiegato che l’amministrazione Trump era pronta a garantire la sicurezza dell’Ucraina come parte dell’accordo, lungo quella che sarebbe stata la «zona demilitarizzata più tecnologicamente avanzata» del mondo. Ma i funzionari ucraini coinvolti nei colloqui sono convinti che l’idea sia ben poco rassicurante. Questa soluzione viene vista da Kiev come una via verso un conflitto congelato, in cui una breve pausa nei combattimenti darebbe a Mosca il tempo di riorganizzarsi prima di lanciare una nuova offensiva.
VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN
[…] La proposta non chiarisce il significato di zona demilitarizzata in termini di estensione chilometrica. Michael Kofman, ricercatore senior del Programma Russia ed Eurasia del Carnegie Endowment for International Peace, sottolinea inoltre come non sia chiaro se la proposta implichi un ritiro completo delle truppe dal Donbass o un ritiro equidistante di entrambe le forze dalla linea.
Altra domanda è cosa significhi «demilitarizzata» nel contesto attuale e come entrambe le parti controlleranno la presenza di gruppi di droni in grado di volare a 20-25 km dietro la linea del fronte alla luce delle condizioni del campo di battaglia dominato da droni, mine e batterie di artiglieria pesante.
Se inoltre dovesse passare il concetto che la Dmz resta sotto controllo dei russi, questa si tradurrebbe in una via per consegnare a Mosca la cintura di fortezze di Donetsk che Kiev non vuole cedere e per la quale le due parti combattono da 11 anni.
STEVE WITKOFF - JARED KUSHNER - VLADIMIR PUTIN - KIRILL DMITRIEV - YURI USHAKOV
yuri ushakov jared kushner kirill dmitriev steve witkoff

