giuseppe conte

"LE SOIR": ‘’MA CHE CRIMINE HANNO COMMESSO GLI ITALIANI PER FAR SÌ CHE 10 MILA MORTI NON BASTINO PER ATTRARRE UN SOSTEGNO SENZA DIVISIONI DA PARTE DEI LORO PARI EUROPEI?’’ - FOLLI: MA LA POLITICA ITALIANA INVECE DI REPERIRE I 500 MILIARDI REALI CHE SERVONO ENTRO LA FINE DELL'ANNO PER AFFRONTARE IL COLLASSO ECONOMICO, PREFERISCE DISCUTERE NEI TALK E SUI GIORNALI DI QUANDO RIAPRIRE LE FABBRICHE E LE SCUOLE. MA UNA RIAPERTURA PREMATURA, DETTATA DALL'ANSIA, CUI SEGUISSE UN AUMENTO DEI CONTAGI E UNA SECONDA CHIUSURA POTREBBE ESSERE FATALE''

roberto_perotti

Stefano Folli per “la Repubblica”

 

Ma che crimine hanno commesso gli italiani - si domanda un editoriale del quotidiano belga Le Soir - per far sì che 10 mila morti non bastino per attrarre un sostegno senza divisioni da parte dei loro pari europei?». Domanda legittima che ripropone il tema irrisolto della solidarietà dell' Unione al Paese più provato dal virus.

 

PAOLO GENTILONI

Poi c' è la questione del "realismo" su cui ha scritto su queste colonne Roberto Perotti a proposito di "eurobond" e risorse del "fondo salva-Stati". Realismo vuol dire capacità di dire la verità, per quanto scomoda, anziché blandire la popolazione con speranze destinate a essere deluse.

 

Qui bisogna ammettere che il nostro dibattito pubblico è carente; per meglio dire, non è più abituato da anni - salvo poche eccezioni - a confrontarsi con i dati concreti, uscendo dalla bolla di una campagna elettorale permanente.

 

Paolo Gentiloni, commissario europeo, si è subito attirato l' accusa di «traditore» da parte dei sovranisti da tastiera per aver detto a Radio Capital che una «generica mutualizzazione del debito non passerà mai» (ossia l' idea di mettere in comune il debito sovrano dei Paesi europei): infatti il tentativo italiano è semmai quello di legare gli strumenti finanziari di intervento a una serie di progetti specifici legati all' emergenza sanitaria e gli obiettivi da raggiungere.

ursula von der leyen e angela merkel

 

Tuttavia esistono i trattati e le clausole sottoscritte e dunque non sembra per ora che una soluzione condivisa sia in vista.

Almeno a giudicare dall' intransigenza tedesca (e olandese).

Quindi il realismo batte la solidarietà e impone di non attendersi granché dall' Unione.

 

Del resto, quale sia la situazione lo dimostra la scelta dell' ungherese Orbán di farsi conferire i "pieni poteri". A parte le facili battute sull' amico di Orbán, Salvini, che qualche mese fa aspirava anch' egli ai pieni poteri, resta il fatto che l' uomo forte di Budapest non avrebbe preso una simile iniziativa se l' Europa non fosse oggi così debole e a rischio di disgregarsi. Si torna al cuore della questione.

salvini orban

 

La politica italiana tende ancora a illudersi ed esita ad aprire un vero dibattito sul "che fare" se l' Unione alza bandiera bianca. Un intervento massiccio della Bce, dove il fronte dei Paesi favorevoli al soccorso finanziario sembra oggi in maggioranza (e Berlino in minoranza)? Un' emissione di titoli nazionali di tipo "perpetuo" a un tasso interessante per gli investitori, come propone l' ex ministro Tremonti? Il debito andrebbe alle stelle, ma accadrebbe in ogni caso.

luca ricolfi 3

 

Qualunque scelta rompe i vecchi schemi e richiede coraggio e fantasia. Forse richiede anche uno Stato consapevole di sé.

Sul Messaggero il presidente della Fondazione Hume, Luca Ricolfi, ha spiegato, dati alla mano, la tragicommedia delle mascherine mancanti negli ospedali e nei centri di pronto intervento negli stessi giorni in cui il governo spargeva ottimismo e lo stato d' emergenza era già stato proclamato (il primo febbraio). È una storia dettagliata e rivelatrice.

 

giulio tremonti

È il medesimo Stato che dovrebbe gestire il dramma sociale, impedire le rivolte al Sud, reperire i circa 500 miliardi reali che servono entro la fine dell' anno per affrontare il collasso economico. Si preferisce discutere nei talk show e sui giornali di quando riaprire le fabbriche e le scuole. Ma una riapertura prematura, dettata dall' ansia, cui seguisse un aumento dei contagi e una seconda chiusura potrebbe essere fatale.

stefano folli

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLE DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DI AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”