UFFICIO SINISTRATI – CUPERLO SPARA GLI ULTIMI BOTTI (‘RENZI COME IL CAV SUL PRESIDENZIALISMO’) MA INCASSA IL SOSTEGNO SOLO DEI PENSIONATI CGIL - MATTEO: “CONTENTI LORO”

Umberto Rosso per "La Repubblica"

Per riguadagnare terreno, martella contro il gran favorito del voto di domenica prossima. Cuperlo alzo zero contro Renzi. «Leggo dichiarazioni del sindaco di Firenze sinceramente un po' a vanvera sulla legge elettorale e sull'elezione del premier». Non entra «nelle sue disquisizioni» ma per il candidato alla segreteria del Pd Renzi «disegna un sistema presidenziale che nasconde dietro l'ipotesi del sindaco d'Italia. A quel disegno dico no».

Perché «già qualcun altro ha provato in questo paese, in questi anni, a costruirsi un sistema simile ». Chiaro il riferimento a Berlusconi. E' la dura risposta al sindaco di Firenze che insiste su una legge elettorale disegnata sul modello di quella in vigore nei Comuni.

E che poi avverte: «O noi, come Pd da fulcro del governo, riusciamo a far sì che Letta riesca a fare le cose che servono agli italiani o alle prossime elezioni Grillo e Berlusconi ci fanno un bel panino e ci portano via». Poi, nel corso di "Porta a porta", annuncia che azzererà i contributi ai gruppi politici regionali: «Le loro indennità costano più di quelle dei deputati, 965 milioni all'anno. Per me, nel 2014 i rimborsi diventano zero».

Però Cuperlo invita a stare attenti «alla demagogia e all'antipolitica che serpeggia: sono il primo a dire che serve ridurre il numero dei parlamentari e bisogna arrivare al monocameralismo. Ma non ci sto all'iconoclastia contro le istituzioni».

Il rush finale delle primarie si gioca dunque con Cuperlo all'attacco, ma anche bersaglio di una polemica per il sostegno che ha ricevuto dallo Spi-Cgil: una lettera ai pensionati del sindacato per invitarli a votare a favore del candidato che viene dai Ds. Lo Spi rivendica l'endorsement, «la lettera è rivolta ai dirigenti del Pd che parteciperanno alle primarie», e si sorprende che ne sia nato un caso, «nessuno scandalo: la scelta della segretaria Carla Cantone era nota da tempo».

Cuperlo si dichiara «onorato» del sostegno dei pensionati della Cgil, Renzi ironizza: «Contenti loro... Io la Cgil in piazza l'ho sempre avuta, e comunque anche lì c'è chi mi vota». Ma riuscirà a "separare" il Pd dalla Cgil? «Il sindacato - è la risposta - fa un altro lavoro». Renzi torna sulla battaglia delle cifre sull'affluenza per domenica prossima. «Se vota meno di un milione e mezzo di persone è una sconfitta, un brutto segnale. Se votano due milioni è un bel risultato». Detto questo, «va bene il calcolo sui voti, ma non vorrei che qualcuno dicesse che hanno votato "solo" un milione e mezzo o due milioni di persone».

Si sente la vittoria in tasca? «No. Chi lo dice vuol fregarmi, vogliono allontanare la gente dalle urne. Decidono i cittadini». Come ripete poi ai simpatizzanti che lo accolgono al Teatro Olimpico di Roma con i cartelli "Tutti con Renzi", «a me - scherza - può bastare il 50 per cento più uno». E continua a giurare di non puntare alla poltrona di Letta («se fosse davvero il mio obiettivo, avrei giocato un'altra partita e non mi sarei candidato a segretario del Pd»).

Pippo Civati invece spara dritto sul governo, visto che «Renzi un giorno lo contesta e l'altro lo appoggia». Il terzo "incomodo" nella corsa alla segreteria perciò dà lo sfratto all'esecutivo, con la seguente tabella di marcia: «Novanta giorni per fare le riforme, poi scioglimento ed elezioni anticipate, in modo di avere un nuovo governo già in sella per il semestre europeo di presidenza italiana». Civati sa che è una scommessa difficile, per cui con lealtà si dice pronto «se perdo le primarie a rispettare la linea del nuovo segretario sul governo».

 

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