RIVOLUZIONE CUPERLICANA – D’ALEMA PRESENTA IL SUO CANDIDATO ANTI-RENZI ALLA SEGRETERIA PD: L’ENIGMA CUPERLO

Stefano di Michele per "Il Foglio"

Se "Mr. Smith va a Washington" (Frank Capra, 1939), va a raddrizzare torti; se Mr. D'Alema va a New York (Massimo Gaggi, Corsera, 2013), va a spiegare il mondo. "Se volete posso farvi una lezione sul medio oriente: conosco bene tutti i protagonisti, a partire da Morsi" - che, seppure in gattabuia, è fortunatamente orbo di nipoti in transito per la penisola. Se volete.

Sennò, pure se non vuole, una voce dalla Casa Bianca Mr. D'Alema la butta lo stesso: "Gli errori di Obama...". Yes, lui può. I love N.Y. - and me. E' palpitante, la cronaca del Corriere, quando dà conto di un'adunata di "simpatizzanti del Pd" nel "tardo pomeriggio alla Macelleria, ristorante rustico-trendy del Meatpacking District, cuore di Manhattan" - e giusto a uno che ha marinato l'ultima ferale assemblea nazionale del partito può venire in mente di ammassare qualche democratico italiano in trasferta in the States presso un posto chiamato "Macelleria".

Sarà che, come si dice, lontano dagli occhi lontano dal cuore, e appunto rispetto al flagellato Pd "sono iscritto ma sono molto lontano", ma lo stesso - tra la trasvolata oceanica per portare ItalianiEuropei all'Onu e l'imminente vendemmia nel podere in Umbria che ben promette: "Faremo un grande rosso": con spirito più da sommelier che da militante - un paio di considerazioni sui compagni ancora alle prese, politicamente parlando, con una sorta di Tavernello, le avanza.

E a parte la già evocata, sempre possibile partecipazione, il dì che sarà, alle primarie per Palazzo Chigi del collega Nembo Kid, così da far impallidire anche lo sgarzolino fiorentino asfaltatore, è sul futuro candidato alla segreteria che Mr. D'Alema, uscito dalla "Macelleria", smette il rustico-trendy per darsi al vintagenew pop. Il suo sostegno a Gianni Cuperlo, ovviamente, è risaputo e motivato. Pure ben motivato.

Forse, lì tra l'Hudson e l'East River, un po' troppo motivato: "Cuperlo è il personaggio di maggior spessore culturale e il segretario del nostro partito deve essere così: uno davanti al quale la gente tace perché si aspetta di sentire cose che non sa". Ora, non è che in passato la folla stesse muta e senza fiato di fronte a Franceschini (se non, a volte, per un principio di abbiocco) o a Bersani (se non silenziandosi per convincere il giaguaro a uscire dalla savana), e pure il povero Epifani più che fronteggiare iscritti che aspettano di conoscere cose ignote è assordato da iscritti decisi a fargli conoscere il noto disappunto.

Ultimamente tutto fa la gente di fronte al segretario del Pd di qualunque tipo e specie - chiacchiera, legge l'intervista al Papa ("eh, avercelo!"), scarta il Mars, parla male di Letta, consulta l'orario dei treni - tranne starsene zitta e persuasa di apprendere cose che non sa (a parte forse tentare di decifrare/decriptare/ sviscerare lo statuto del partito: il più ostico e fascinoso elaborato letterario dopo l'"Ulisse" di Joyce).

Adesso, caricare di una simile attesa la favella di Cuperlo è insieme generosissima aspettativa e ingeneroso azzardo, che forse supera la possibilità. Certo, strategicamente opporre Rilke a Briatore e Musil a Signorini potrebbe provocare un momentaneo stordimento tra i compagni (magari insieme a un corposo sospiro di sollievo), far così vedere l'uomo di certa qualità, ma che possa nientemeno svelare l'ignoto e rivelare l'incognito a militanti che ultimamente hanno visto cose che neanche al largo dei bastioni di Orione, ecco, appare difficile.

Quasi come auspicare, quale segretario, una sorta di Federico II, "stupor mundi" e stupor democratici. Mr. D'Alema, nella sua amorosa cuperliana dichiarazione stile "sex and the party", ha tenuto a sottolineare che, avendo lasciato causa rottamazione i ruoli attivi, "faccio politica in altro modo perché per me la politica non è un mestiere ma un modo di interpretare la vita". Un po' filosofia, perciò, e un po' poesia. Che Cuperlo bazzica, ma mica pratica. E poi uno così - la cui parola muti e ignari si attendeva - c'è stato già, come Mr. D'Alema con sicura convinzione sa: era il compagno D'Alema, we tell.

 

Reichlin e Cuperlo Gianni Cuperlo Bersani e Cuperlo Pierluigi Bersani MASSIMO DALEMA Guglielmo Epifani

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