massimo d'alema papa francesco

D'ALEMA, DI’ QUALCOSA DI SINISTRA: “FRANCESCO È STATO UN PONTEFICE PROGRESSISTA E IL SUO MESSAGGIO HA DATO CORPO AD ALCUNI DEI VALORI COSTITUTIVI DELLA SINISTRA. BERGOGLIO HA COLTO MEGLIO DI TUTTI GLI ALTRI LEADER OCCIDENTALI UN TEMA DI FONDO: IL CENTRO DEL MONDO NON SIAMO PIÙ NOI. SULLA QUESTIONE DELL’UCRAINA NON HA AVUTO PAURA DI DIRE CHE C’ERA UNA SORTA DI CORRESPONSABILITÀ STORICA DEL MONDO OCCIDENTALE CON LA FRASE SULL’ABBAIARE DELLA NATO ALLA PORTA DELLA RUSSIA" – IL DIALOGO CON LA CINA E IL RACCONTO DELL’UDIENZA PRIVATA: “SE GLI RISULTAI SIMPATICO? QUESTO NON LO SO…”

Tommaso Labate per roma.corriere.it - Estratti

 

 

massimo d'alema

Presidente D’Alema, nel 2018 lei definì papa Francesco «il principale leader della sinistra, nel modo più significativo». Pensa che sia una definizione invecchiata bene?

«Direi di sì, la storia dei sette anni successivi non ha fatto altro che confermare il mio pensiero di allora. Ovviamente la mia era una battuta, anche perché a papa Francesco non avrebbe fatto piacere essere definito un leader “della sinistra” o “di sinistra”. Ma due cose sono certe.

 

CARICATURA DI PAPA FRANCESCO

La prima è che è stato senz’altro un Papa progressista, nel senso più largo del termine; la seconda è che sì, il suo messaggio ha dato corpo ad alcuni dei valori costitutivi della sinistra, che si trovano anche nel Vangelo: giustizia sociale, lotta alla povertà, lotta per la pace».

 

Secondo lei, col mondo occidentale attraversato dal tema della crisi della democrazia, il messaggio progressista di Francesco è destinato a rimanere o a scomparire insieme a lui?

«Senz’altro a rimanere, per un motivo semplicissimo. Vede, papa Francesco ha colto meglio di tutti gli altri leader occidentali un tema di fondo: il centro del mondo non siamo più noi.

 

Per tantissime ragioni, demografiche ed economiche, sarà un’altra la parte del pianeta destinata a essere protagonista dei decenni che verranno; ed è su quella parte del pianeta, su quelle che noi consideriamo “periferie”, che il pontificato di Bergoglio si è concentrato con maggiore attenzione. 

massimo d'alema

 

(...)

 

Pensa che la capacità di Bergoglio di far breccia tra le persone di sinistra sia stata agevolata dalla crisi della sinistra stessa?

«Malgrado su alcune questioni che stanno a cuore alla sinistra papa Bergoglio sia stato rigido, penso per esempio all’aborto, parliamo di un pontefice che ha avuto una capacità senza precedenti di parlare ai laici e ai non credenti. Credo che la differenza, in questo, l’abbia fatta il coraggio. A cominciare da quello delle parole. Papa Francesco ha detto ciò che si sentiva in dovere di dire senza avere paura di sembrare radicale, senza avere paura di apparire divisivo».

papa francesco perde lo zuccotto 2024

 

A che cosa si riferisce in particolare?

«Sulla questione dell’Ucraina, senza che questo assomigliasse mai a una sorta di giustificazione dell’aggressore russo, non ha avuto paura di dire che nella crisi che si è venuta a determinare c’era una sorta di corresponsabilità storica del mondo occidentale».

 

«L’abbaiare della Nato alla porta della Russia», frase pronunciata due anni fa nel corso dell’intervista rilasciata al «Corriere».

massimo d'alema 1

«Questo è un dato incontrovertibile. Eppure, non tutti l’hanno detto come l’ha detto papa Francesco. La stessa cosa vale per il conflitto medio-orientale e per la barbarie che sta subendo la popolazione civile di Gaza: anche qui, Bergoglio non ha avuto paura di pronunciare nessuna delle parole che andavano pronunciate, e con nettezza».

 

papa francesco con sombrero citta del messico, 2016

Pensa che quello stesso coraggio che lei riconosce a Bergoglio sia mancato alla sinistra mondiale?

«Basta guardare al dato più macroscopico e meno dibattuto delle ultime elezioni presidenziali americane. Non è che Trump è ritornato alla Casa Bianca perché a novembre scorso ha dilagato nel voto popolare; al contrario, ha preso più o meno gli stessi voti che aveva preso nel 2020, qualcosa in più di quando era stato sconfitto da Biden.

 

d'alema

A fare la differenza è stato il tracollo del Partito democratico. Che ha lasciato per strada tantissimi voti dei ceti meno abbienti per non avere avuto il coraggio di realizzare quanto aveva promesso, soprattutto in termini di equità e giustizia sociale. E anche per non avere avuto il coraggio di provare a promuovere la pace fuori dai confini americani. Ecco, la lotta per la pace è uno di quei grandi temi che la sinistra non può permettersi di lasciare nelle mani della destra».

 

Vale anche per il dialogo con la Cina?

«Quando Bergoglio venne fatto pontefice, i cinesi erano felicissimi che fosse stato eletto un gesuita. Per ragioni storiche, erano convinti che il dialogo con un gesuita avrebbe potuto abbattere diverse barriere, cosa che effettivamente poi è successa. Papa Francesco teneva tantissimo all’obiettivo di un suo viaggio in Cina; purtroppo, non è riuscito a realizzarlo».

 

papa francesco con un copricapo tradizionale in papua nuova guinea

Ha ricordi personali con papa Francesco?

«Ho ricordi privati, visto che l’ho conosciuto durante un’udienza privata anni fa, poco prima del Covid. Per come la vedo io, i ricordi di un incontro privato devono rimanere privati anche quando uno dei partecipanti all’incontro non c’è più. Anzi, a maggior ragione».

 

Si può chiederle se l’ha trovato simpatico?

«Certo. Posso dirle che mia moglie Linda e io l’avevamo trovato informale nei modi ed estremamente alla mano, con tratti di umanità ed empatia per certi aspetti straordinari, trattandosi di un Pontefice».

 

Lei invece gli era stato simpatico?

«Questo non lo so. E credo che la risposta a questa domanda non l’avremo mai, purtroppo».

 

MASSIMO D'ALEMAmassimo d'alema 3achille occhetto massimo d'alema claudio petruccioli

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)