LA SERA ANDAVAMO A VILLA WANDA – DAGLI ELENCHI DELLA P2 AL PARCO DEI LINGOTTI, LA SONTUOSA DIMORA DI GELLI AL CENTRO DI UN ALTRO MISTERO

Stefano Zurlo per "Il Giornale"

È la storia che torna a stringersi fra le colonne della cronaca. O, forse, nell'Italia che non chiude mai i conti con il passato, è semplicemente l'ennesima puntata di una vicenda che pareva sepolta e invece è ancora un piccolo mistero italiano.

Pare incredibile, ma alla venerabile età di novantaquattro anni e mezzo il Venerabile Licio Gelli torna a far parlare di sè. Qualcuno dava già per archiviato il Gran Maestro della Loggia P2 e invece eccolo lì, sempre lì, fra i saloni della mitica Villa Wanda a ricevere i militari delle Fiamme gialle che gli notificano una nuova dose di guai. Gelli, la seconda moglie Gabriella, i tre figli, e un nipote sono indagati per sottrazione fraudolenta di imposte e Villa Wanda è sotto sequestro preventivo.

C'è da stropicciarsi gli occhi perché è come se la cronaca avesse bussato di nuovo allo stesso indirizzo, celeberrimo dal 17 ottobre 1981 quando lassù, fra le colline di Arezzo, furono trovati gli elenchi della P2 e lo scandalo scoppiò in modo fragoroso. Trentadue anni dopo la sontuosa dimora è ancora al centro di trame oblique, presunti raggiri, segreti inconfessabili. Davvero stupefacente, come se la storia profonda si fosse messa in movimento venendoci dritta addosso. O come se a Villa Torlonia spuntassero ancora, a distanza di tanto tempo, le carte segrete del Duce.

Ma in Italia niente è fuori tempo massimo. Le indagini si allungano per anni e anni e alla fine passato remoto e presente si congiungono nel segno della penombra. La grande casa, oltre trenta stanze, è uno scrigno di sorprese: prima i maneggi massonici, poi le fioriere che nascondevano i lingotti d'oro, sceneggiatura straordinaria per un film.

Ora l'epilogo di una lunga caccia cominciata addirittura nel '98: in quell'anno salta fuori in Francia un testamento olografo del Venerabile che mette in moto gli investigatori: le carte infatti provano l'esistenza all'estero di importanti disponibilità finanziarie. Gelli, tanto per cambiare, nasconde qualcosa. I suoi veri redditi. Chi dà la caccia alle sue fortune trova un altro indizio assai interessante: la rendicontazione di ingenti spese sostenute a favore dei figli Raffaello, Maria Rosa, Maurizio. L'inseguimento va avanti per quindici anni e si conclude solo oggi.

Secondo i pm, Gelli avrebbe addirittura simulato la vendita della villa: un gioiello adagiato su tre piani, con serra, piscina e parco di tre ettari. Una sfida clamorosa perchè Villa Wanda è una sorta di monumento nazionale del malaffare tricolore.
Possibile che Gelli riservi ancora sorprese? Possibile, possibile, a sentire chi studia lui e i suoi beni. «Mi hanno attribuito di tutto - raccontava al sottoscritto il Venerabile qualche anno fa - tutto tranne la sparizione dell'oro di Dongo, ma solo perchè ero troppo giovane». Adesso Gelli minimizza: «Sono cose vecchie, risolverò tutto».

E però le Fiamme gialle stanno completando i conteggi sui magheggi del clan che farebbe capo al signore della P2. Le imposte evase ammonterebbero a 17 milioni e passa di euro. Così ripartiti: 8,8 milioni per Licio, 7,2 per il figlio Maurizio, 1,1 a Maria Rosa, 500 mila a Raffaello. Gelli deve pagare e allora, per evitare sorprese, si corre ai ripari: ecco dunque il sequestro preventivo dell'edificio. Con permesso accordato all'inquilino di continuare a vivere nella campagna toscana. La saga non si è ancora chiusa. E c'è chi ipotizza nuovi capitoli.

E, chissà, ulteriori ricerche sul bordo di una fiction che non inventa nulla. Dai tempi degli elenchi massonici, il Venerabile è un'icona del male assoluto. Una calamita sempre in azione. Ma anche un target privilegiato della dietrologia all'italiana. E sulla soglia del secolo, Gelli, che ha sviluppato con l'età una straordinaria rassomiglianza con il Renzo Montagnani di «Amici miei», ritorna con il labirinto dei suoi segreti.

 

VILLA WANDA DI LICIO GELLI LICIO GELLI E ANDREOTTI LICIO GELLI LICIO GELLI LICIO GELLI LICIO GELLI LICIO GELLI Licio Gelli x

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