mario draghi giorgia meloni giuseppe conte mes

DAGOREPORT - IL LIVORE DELLA DUCETTA RIGURGITATO SU DRAGHI HA ORIGINE DAL FATTO CHE LEI PATISCE IL CARISMA DELL’EX PREMIER. MA QUANDO, IN PIENA ALTERAZIONE EMOTIVA, “FASCIO TUTTO IO!” HA ACCUSATO IL GOVERNO CONTE DI AVER FIRMATO LA RIFORMA DEL MES A GENNAIO 2021, DA “DIMISSIONATO” E “CONTRO IL PARERE DEL PARLAMENTO” E “COL FAVORE DELLE TENEBRE”, MELONI HA PESTATO UN MERDONE GROSSO COSI’. QUESTA DECISIONE ERA STATA PRESA NEI DUE MESI PRECEDENTI, SUPPORTATA ANCHE DA UN VOTO DEL PARLAMENTO, E LA FIRMA ERA SOLO UNA FORMALITÀ. MA ORMAI, CON FAZZOLARI IN MODALITÀ CASALINO, LA “PAROLAIA DI COLLE OPPIO” È BRAVISSIMA A ROVESCIARE LA FRITTATA, TANTO L’OPINIONE PUBBLICA CHE CAZZO SI RICORDA? E VAI CON LA SUPERCAZZOLA PREMATURATA CON SCAPPELLAMENTO A DESTRA (OF COURSE)…

 

 

giorgia meloni alla camera 11

DAGOREPORT

Come mai, quelle che dovevano essere le comunicazioni sul Consiglio europeo di domani (in ballo il “pacchetto Meloni” su Mes e Patto di Stabilità), la premier coatta della Garbatella le ha trasformate in una crisi di nervi ormai prossima a un disturbo mentale? Intanto, quando i senatori del Pd l’hanno sbertucciata irridendola, “Tanto il Mes lo dovete ratificare comunque”, a quel punto non ci ha visto più.

 

Ormai è chiaro che la nevrastenia della poverina non regge né il suo camelontismo in campo europeo né che qualcuno le rinfacci i proclami anti-Mes di quando era seduta tranquillamente all’opposizione e lo liquidava come “anticamera della troika” e “cappio al collo”. Se poi uno ha voglia di elencare tutte le contraddizioni di Meloni, durante la sua ascesa dal 4% dei tombini di via della Scrofa al 27 di Palazzo Chigi, non finirebbe più.

 

GIORGIA MELONI MATEUSZ MORAWIECKI SANTIAGO ABASCAL

L’ultima gag-ata è stato l’invito all’adunata di Atreju, la festa di Fdi, il 17 dicembre, del leader del partito di estrema destra Vox, Santiago Abascal, quel tipino fine che ha dichiarato in un’intervista che “verrà il momento in cui la gente vorrà impiccare per i piedi” il premier socialista spagnolo Pedro Sanchez.

 

Per la verità, la Meloni aveva invitato l’altro suo alleato dell’euro-gruppo dei Conservatori (Ecr), il polacco Mateusz Morawiecki, il quale ha declinato perché ancora non si è ripreso dalla sconfitta elettorale subita dal filo europeo Donald Tusk, legato al Ppe.

 

giorgia meloni sventola il fax di luigi di maio sul mes in senato

Il livore rigurgitato, senza nominarlo, su Mario Draghi, e contemporaneamente facendo pure incazzare Macron e Sholz (“Per alcuni la politica estera è stata semplicemente farsi fotografie con Germania e Francia, anche senza portare a casa niente”), ha origine dal fatto che lei patisce la personalità e il carisma internazionale dell’ex premier – vedi come il governativo ‘’Corriere della Sera’’ sbatte a pagina 15 il ritorno di Draghi, dopo un anno lontano da palazzo Chigi, per la presentazione sull’altare di Sant’Ignazio di Loyola del libro del vice direttore del quotidiano di via Solferino, Aldo Cazzullo.

 

 

 

CORRIERE DELLA SERA - ARTICOLO SU GIORGIA MELONI CHE CRITICA MARIO DRAGHI

Dall’alto del suo diploma conseguito presso l'istituto per il turismo Amerigo Vespucci di Roma, una scuola sperimentale che conferiva la maturità linguistica, la Ducetta è convintissima di poter tranquillamente uccellare l’ex governatore di Bankitalia ed ex presidente della Bce: se Draghi è un poveraccio che dialoga solo con Francia e Germania, ahò! lei parla con tutti: “Io penso di fare bene il mio mestiere parlando con tutti, anche con l'Ungheria… Io non svendo l’Italia”. Tiè, e porta a casa!

 

Ovviamente, quella famosa immagine scattata il 16 giugno 2022 che vede i tre leader europei che, partiti dalla Polonia, dopo undici ore in treno, raggiungono Kiev per un vertice notturno con Zelensky, non doveva portare a casa alcun risultato politico ma era solo un messaggio di solidarietà verso il popolo ucraino invaso dalle armate russe.

 

mario draghi olaf scholz emmanuel macron 2

Secondo: al momento del passaggio del campanellino, tra le altre cose, Draghi aveva raccomandato alla nuova premier di mantenere saldo il rapporto con Francia e Germania perché senza i due più importanti stati europei non si va lontano. La Camaleonte Giorgia, all’epoca in modalità Draghetta, aveva fatto buon viso a cattivo gioco.

 

Lo aveva rassicurato ma dentro di sé pensava esattamente quello che ha espresso ieri in Parlamento: avete fatto solo un viaggetto turistico.

 

mario draghi giorgia meloni alfredo mantovano

Che l’infelice frase le sia dal sen fuggita lo dimostra quanto si è dovuto sbattere ieri sera con i direttori dei giornali il sottosegretario Alfredo Mantovano per recuperare in qualche modo lo scivolone della sua premier (“Non ho attaccato Draghi bensì il Pd”), ad appena 24 ore dal difficilissimo Consiglio Europeo con i capi di Stato e di Governo dell’Ue.

 

Del resto, un errore simile era capitato, per imperizia politica, allo stesso Draghi, quando se ne uscì definendo senza giri di parole il leader turco Erdogan ”un dittatore” di cui si ha bisogno.

 

giorgia meloni e giovanbattista fazzolari

Ma quando, in piena alterazione emotiva, con gli occhioni spiritati, “Fascio tutto io!” ha accusato il secondo governo Conte di aver firmato la riforma del trattato con cui è stato istituito il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) a gennaio 2021, da “dimissionato” e “contro il parere del Parlamento” e “col favore delle tenebre”, Meloni ha pestato un merdone.

 

Questa decisione era stata presa nei due mesi precedenti, supportata anche da un voto del Parlamento.

 

GIORGIA MELONI - ER MES - MEME BY DAGOSPIA

Quindi non doveva essere approvata né dal consiglio dei ministri né doveva essere votata dalle Camere, la firma era solo una formalità.

 

Ma ormai, con Fazzolari in modalità Rocco Casalino, la Ducetta di Colle Oppio è bravissima a rovesciare la frittata, tanto l’opinione pubblica che cazzo si ricorda e vai con la supercazzola prematurata con scappellamento a destra (of course)..

DRAGHI MELONI

giovanbattista fazzolari giorgia meloni al senato

GIUSEPPE CONTE NON LAVORA CON IL FAVORE DELLE TENEBRE MEME - CONTE E IL FAVORE DELLE TENEBRE giorgia meloni in senato 2GIORGIA MELONI - MEME OLAF SCHOLZ - EMMANUEL MACRON - VOLODYMYR ZELENSKY - MARIO DRAGHI CINICA - MEME BY EMILIANO CARLI GIORGIA MELONI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIAOLAF SCHOLZ EMMANUEL MACRON VOLODYMYR ZELENSKY MARIO DRAGHI KLAUS IOHANNIS MELON DUKS - MEME BY EMILIANO CARLI SULLA PRESENZA DI ELON MUSK AD ATREJUgiorgia meloni con il fax di luigi di maio sul mes in senato giorgia meloni sventola il fax di luigi di maio sul mes in senato giorgia meloni alla camera 3giorgia meloni in senato 1MARIO DRAGHI - GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI giorgia meloni antonio tajani giorgia meloni in senato 4giorgia meloni in senato 3GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI

Ultimi Dagoreport

roberto cerreto

DAGOREPORT – MA GUARDA CHE COINCIDENZA! ROBERTO CERRETO, IL CONSIGLIERE PARLAMENTARE FINITO SOTTO INCHIESTA DISCIPLINARE (ANCORA IN CORSO) CON L’ACCUSA DI ESSERE L’AUTORE DI ANONIME E CALUNNIOSE LETTERE PER BRUCIARE ALTRI PRETENDENTI AL RUOLO DI VICESEGRETARI DELLA CAMERA, DAL 2022 RICOPRE ANCHE IL RUOLO DI CONSIGLIERE DEL CDA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA – BENE: COME MAI IL VISPO CERRETO NON HA MAI MANIFESTATO, O QUANTO MENO INFORMATO, IL RETTORE DELL’ISTITUTO DEL VATICANO, ELENA BECCALLI, DI ESSERE PORTATORE DI INTERESSE SU UNA VICENDA GIUDIZIARIA CHE RIGUARDAVA LA SUA COMPAGNA, CHE HA CREATO QUALCHE IMBARAZZO ALL’UNIVERSITA’ CATTOLICA? AH, SAPERLO…

corte dei conti sergio mattarella giorgia meloni nicola gratteri matteo salvini elly schlein giuseppe conte guido carlino

DAGOREPORT - CHI SONO I VERI OPPOSITORI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI? L'AMMUCCHIATA SCHLEIN-CONTE? I MISSILI DI RENZI, "BAGNATI" PER LE SPACCONATE DEL PASSATO? QUEL SINDACATO DI PENSIONATI DI LANDINI? L’”ODIO E VIOLENZA” DI IMMAGINARI SINISTRELLI? I QUOTIDIANI DE SINISTRA? LA7? - CERTO, UN FATTO CHE DESTABILIZZA LA STATISTA DI COLLE OPPIO È LA VANNACCIZZAZIONE DI MATTEO SALVINI. MA IL VERO OPPOSITORE ALL'AUTORITARISMO DEL GOVERNO MELONI È IL COSIDDETTO DEEP STATE (QUIRINALE, MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, RAGIONERIA GENERALE, MILITARI, ETC) – LO SCONTRO CON GLI APPARATI ADDETTI AL CONTROLLO E ALLA VIGILANZA DEGLI ATTI DELL'ESECUTIVO VA AVANTI DA TRE ANNI: DAI RILIEVI CONTABILI DELLA CORTE DEI CONTI SULLE SPESE DEL PNRR AL PONTE SULLO STRETTO, ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO CHE E' RIUSCITA A COMPATTARE TUTTE LE CORRENTI DELLA MAGISTRATURA - PURTROPPO LA DUCETTA E' NATA ALLA GARBATELLA E NON IN AMERICA, DOVE LA DEMOCRAZIA PERMETTE DI ELEGGERE UN TIRANNO CHE FA FUORI TUTTI COLORO CHE OSANO CONTRADDIRLO...

rafael - palantir

DAGOREPORT - L’ENNESIMA PROVA CHE LA TECNOLOGIA SIA OGGI UN‘ARMA ASSOLUTA SI CHIAMA ‘’RAFAEL ADVANCED DEFENSE’’ - E’ UNA DELLE TRE MAGGIORI AZIENDE ISRAELIANE NEL SETTORE DELLA DIFESA, CHE HA CONTRIBUITO AL SISTEMA DI DIFESA AEREA IRON DOME - GRAZIE AL SUCCESSO DELL’ULTIMA ARMA LASER, IRON BEAM 450, CAPACE DI INTERCETTARE E ABBATTERE DRONI, RAFAEL HA CONQUISTATO I MERCATI DEGLI STATI UNITI, EUROPA, ASIA, MEDIO ORIENTE, AMERICA LATINA E AFRICA - OTTIMI SONO I RAPPORTI CON LA PALANTIR DI PETER THIEL, “ANIMA NERA” DI TRUMP E DELLA TECNO-DESTRA USA, GRAZIE A UN SISTEMA DI INTERCETTAZIONI RAFAEL CHE FA A MENO DI INOCULARE SPYWARE NEL TELEFONINO, SOSTITUENDOLO CON UN LASER - IN CAMBIO DELLA TECNOLOGIA RAFAEL, THIEL AVREBBE PRESO A CUORE IL TRACOLLO ECONOMICO ISRAELIANO, PER GLI ALTISSIMI COSTI DELLA GUERRA A GAZA, RACCOGLIENDO MILIONI DI DOLLARI NEGLI STATI UNITI PER FINANZIARE IL GOVERNO DI NETANYAHU - CHE COMBINA LA RAFAEL NEL PORTO DI RAVENNA - DRONI RAFAEL: COME LA STRAGE DI GAZA DIVENTA UNO SPOT PROMOZIONALE VIDEO

elly schlein giorgia meloni marche matteo ricci acquaroli

DAGOREPORT - SOTTO L’ALA DEL MASOCHISMO-HARD, IL PD DI ELLY AFFRONTA DOMENICA L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLE MARCHE - UN VOTO CHE VEDE IL MELONISSIMO FRANCESCO ACQUAROLI CONTRO UN BIG RIFORMISTA DEL PD, MATTEO RICCI, CHE I SONDAGGI DANNO IN SVANTAGGIO DI UNA MANCIATA DI PUNTI - MOLTO DIPENDERÀ DALL’ASTENSIONE, MALATTIA CHE HA CONTAGIATO UNA BELLA MAGGIORANZA DI ELETTORI DI CENTROSINISTRA, CHE NE HANNO PIENE LE SCATOLE DELLE ZUFFE E SCISSIONI E RIVALITÀ DA COMARI DI COLORO CHE DOVREBBERO DAR VITA A UN’ALTERNATIVA SALDA E UNITA ALL’ARMATA BRANCA-MELONI - PERDERE LE MARCHE PER LA DUCETTA SAREBBE UNO SCHIAFFO TALE CHE L'UNICA ''RICOMPENSA" SAREBBE IL CANDIDATO DI FDI ALLA REGIONE VENETO, DOVE LA LISTA DI LUCA ZAIA, CHE ALLE REGIONALI 2020 INCASSÒ IL 42% DEI VOTI, E' DIVENTATA UNA VARIABILE CHE NE' MELONI NE' SALVINI RIESCONO PIÙ A CONTROLLARE...

almasri carlo nordio alfredo mantovano matteo piantedosi

CASO ALMASRI: I MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI HANNO RACCONTATO SOLO MENZOGNE AL PARLAMENTO – NON SERVE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER CAPIRLO, BASTA LEGGERE I LORO INTERVENTI ALLA CAMERA - 5 FEBBRAIO 2025, NORDIO: ‘’IL MANDATO D'ARRESTO DELLA CORTE DELL'AJA NEI CONFRONTI DI ALMASRI ERA NULLO: È ARRIVATO IN LINGUA INGLESE SENZA ESSERE TRADOTTO E CON VARI ALLEGATI IN LINGUA ARABA, CON UNA SERIE DI CRITICITÀ CHE AVREBBERO RESO IMPOSSIBILE L'IMMEDIATA ADESIONE DEL MINISTERO ALLA RICHIESTA ARRIVATA DALLA CORTE D'APPELLO DI ROMA’’ - 7 AGOSTO 2025: IL GOVERNO INGRANA UNA CLAMOROSA MARCIA INDIETRO CHE SMENTISCE NORDIO E PIANTEDOSI, LEGITTIMANDO L'ILLICEITÀ DEI LORO ATTI: '’AGITO A DIFESA DELL'INTERESSE DELLO STATO” - DEL RESTO, SECONDO QUANTO SI LEGGE DALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DEI GIUDICI, "APPARE VEROSIMILE CHE L'EFFETTIVA E INESPRESSA MOTIVAZIONE DEGLI ATTI E DELLE CONDOTTE TENUTE" DA NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO SIANO LEGATE ALLE "PREOCCUPAZIONI PALESATE" DAL DIRETTORE DELL'AISE CARAVELLI SU "POSSIBILI RITORSIONI PER I CITTADINI E GLI INTERESSI ITALIANI IN LIBIA" - IL VOTO DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DELLA CAMERA È PREVISTO PER IL 30 SETTEMBRE…