LO ZOO DELLE LARGHE INTESE: DAL CANE DI D’ALEMA FINO AL PICCOLO DUDÙ: INCIUCIO A 4 ZAMPE

Fabrizio d'Esposito per "Il Fatto Quotidiano"

Oggi Dudù è molto più di un cagnolino. Dudù è tante cose e farebbe riscrivere a Eugenio Scalfari lo storico incipit dell'intervista a Giorgio Napolitano uscita un anno fa, eravamo a luglio, su Repubblica . Le parti in corsivo sono l'aggiornamento in omaggio del Fondatore: "È una calda domenica di estate e l'automobile sta percorrendo il viale di Castel Porziano che porta alla residenza del presidente della Repubblica. Ai fianchi della strada si stagliano gli alti tronchi dei pini marittimi intervallati da querce. Un cinghialotto ci passa davanti e scompare nel folto del bosco.

Dudù, il barboncino bianco di Francesca e Silvio, zampetta intorno a un olmo centenario. È solo, senza guinzaglio. Dudù si avvicina al vetusto arbusto, alza la gambetta e fa pipì. L'erba si bagna. Sembra rugiada. Sulle strisce di prato ai lati del viale saltella qualche merlo e un'upupa, ‘ilare uccello' cammina impettita con la piccola cresta sul capo. Sarà pure ilare, io invece sono preoccupato".

DU DU DU, DA DA DA. Il barboncino bianco della fidanzata di Silvio Berlusconi è l'icona di un inciucio onomatopeico, dal suono futurista. Dudù che scodinzola allegro e felice nello zoo reale ma anche virtuale delle larghe intese. Tutto cominciò un anno fa, appunto. D'estate. Come nell'antica Roma, i due vegliardi, Napolitano e Scalfari, furono gli aruspici , gli indovini che lessero nelle viscere palpitanti del cinghialotto ancora vivo il governo attuale. E le larghe intese sono uno zoo che si ingrandisce sempre di più. Nel Pdl ci sono i falchi e le colombe.

Il Pd ingoia rospi a ripetizione e tra una gabbia e l'altra s'impone il fascino aggressivo della Pitonessa alias Daniela Santanchè. Tanti animali, che strisciano, volano, abbaiano. Dudù è il più bipartisan di tutti. Il barboncino bianco è inciucio ma anche resistenza. Nei giorni dell'attesa e del dolore a Palazzo Grazioli, attesa e dolore per la sentenza del Primo Agosto in Cassazione, Dudù era su un divano con i due Fidanzati. Coccole e angoscia. Dudù ieri giocava nel cortile di Palazzo Grazioli con un pupazzetto di gomma. Un agente della scorta si è abbassato per fare le moine con lui. L'immagine è spietata. Davanti ci sono le sbarre del cancello d'ingresso. Sbarre. Come quelle di un carcere.

Il povero Dudù sembra anticipazione e e metafora del destino di B., fidanzato della sua giovane padroncina. L'agente si intenerisce e fa compagnia a Dudù. Ci vorrebbe un altro cane per alleviare la solitudine del barboncino bianco. Magari un amicone dal pelo nero. Il cane di Massimo D'Alema. Sarebbero perfetti, lui e Dudù. Bianco e nero. Il ritorno della ditta Dalemoni. Nostalgia a quattro zampe.

Le foto di D'Alema che passeggia con il cane e la scorta risalgono all'aprile scorso. Nel Pd erano i giorni tremendi dell'ira e della vergogna per le figuracce sul Quirinale. Elezione del nuovo capo dello Stato. Franchi tiratori contro Marini, soprattutto contro Prodi, padre ulivista. D'Alema uscì di casa all'indomani dei famosi 101 antiprodiani. Non cani. Magari. La carica dei 101 grandi elettori. D'Alema si ritrovò in corsa per il Colle e si diede alla meditazione con cane e scorta. Indossava un impermeabile chiaro. Da una tasca pendeva la spina di un caricabatteria.

L'unione del bianco e del nero è comunque arrivata dopo. Larghe intese. Uno zoo che fa sbiadire le immagini della campagna elettorale di febbraio. A ognuno il suo cane.

Berlusconi (non era Dudù), Bersani e persino Mario Monti, che nonostante la sua posa ingessata e sobria riuscì ad abbracciare un cagnolino in tv. Oggi però tutto è Dudù. Ha trasfigurato il cortile di Palazzo Grazioli nella parte migliore dell'aristotelismo. Una volta prevaleva il lato peripatetico con l'arrivo delle passeggiatrici stile D'Addario.

In questi giorni il carisma di Dudù dimostra che il cane è un animale politico. Tra un po' Napolitano dovrebbe tornare a Castel Porziano per un periodo di ferie. Forse c'è già stato, non importa. Vorremmo che Dudù, i falchi, le colombe, i pitoni entrassero nella tenuta come nell'arca di Noè. E con loro l'upupa, il cinghialotto, il merlo. In genere è difficile vedere l'upupa, volatile simbolo della Lipu, la Lega italiana per la protezione degli uccelli.
Il buon Scalfari fu testimone fortunato di un evento raro. Oggi in riva al mare per il pranzo, non troverebbe solo Clio, la moglie del capo dello Stato. Altro omaggio in corsivo: "Telefona a Clio che ci aspetta in riva al mare per il pranzo. Le dice che abbiamo ancora una mezz'ora di lavoro.
Poi passa la cornetta a Silvio. Francesca chiede se ha visto Dudù. Intervengo. Dico che era accanto al-l'olmo, mentre l'upupa s'impettiva. Poi riprendiamo, ma parliamo di Sraffa e delle lettere di Gramsci. Silvio si commuove: ‘Anche io vi scriverò dal carcere'".

 

MASSIMO DALEMA dalema beve BERLUSCONI CON DUDU' - FOTO DI CARLO TARALLO PER DAGOSPIADaniela Santanche PIERLUIGI BERSANI

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO