DEPARDIEUSKY - DALL’ABBRACCIO CON PUTIN ALL’ESIBIZIONE VICINO AL GULAG DELLE PUSSY RIOT, IL DIVO DICHIARA GUERRA A PARIGI (CACCIATI GIORNALISTI FRANCESI DALLA CONFERENZA STAMPA) E FA IL TESTIMONIAL DELLA GRANDE “MERDOCRAZIA” RUSSA - FESTA SUL VOLGA E LA PROPOSTA DEL MINISTERO DELLA CULTURA - DI MOSCA, NUOVO EDEN FISCALE CHE FA SOGNARE I BULLONAIRE DI TUTTA EUROPA, AMA SOPRATTUTTO LA BOTTIGLIA…

Lucia Sgueglia per "la Stampa"

Ormai Putin e «Zhora» si danno del tu. Si abbracciano, sorridono e in maniche di camicia sulle rive del Mar Nero chiacchierano di cinema, di quel film su Rasputin che è valso all'attore in fuga dal fisco di Parigi un passaporto russo, consegnatogli ufficialmente sabato, e che ora, anche questo per decreto ufficiale del capo del Cremlino, dovrà essere trasmesso dalla tv di Stato.

Non si chiamano «compagni», il tono è più informale e le motivazioni più triviali, ma il copione di Gerard accolto nel seno della Madre Russia ricorda gli Anni Trenta sovietici, quando gli intellettuali francesi abbagliati dal sol dell'avvenire accorrevano a Mosca entusiasti su invito del Partito Comunista dell'Unione Sovietica: da André Gide a Romain Rolland che fu ricevuto da Stalin al Cremlino, a Sartre. Sfruttati per ritorno d'immagine in funzione antioccidentale.

Chissà se Gerard, volando poi domenica mattina a Saransk, capitale della sperduta repubblica di Mordovia sul Volga, 640 chilometri a Est di Mosca, un nome da Città Invisibili o da Absurdistan, ha capito di essere divenuto protagonista involontario di un nuovo film, la parodia di se stesso.

Tra donne in costumi tradizionali che gli offrono canzoni folkloristiche e bliny, il governatore locale lo accoglie proponendogli a suo gusto un posto di ministro della Cultura - rifiutato gentilmente - o un appartamento in città. Non un vecchio prefabbricato dei tempi di Krusciov, beninteso, ma una nuova dimora ai limiti del bosco di betulle. Chissà se Gerard sa che oltre quel bosco, in un carcere a regime duro, è rinchiusa una ragazza di nome Nadia Tolokonnikova, una delle Pussy Riot condannate a due anni per blasfemia per una performance anti-putiniana nella cattedrale di Mosca, e che i verdi francesi hanno proposto di «adottare» in cambio dell'attore in fuga dal fisco.

A ricordarglielo senza tregua è il web russo, che continua a canzonarlo per le sue gaffe. Eccolo in costume da contadino dei tempi degli zar col suo pancione accanto al monumento all'eroe delle rivolte dei servi della gleba del Settecento Pugaciov, nella bisaccia un'icona e due gattini, doni dei suoi fan. «Pare nato coi valenki», commentano su Facebook, e l'accenno agli una volta tradizionali stivali di feltro dei contadini, ormai portati quasi solo dai vecchi nelle campagne più remote, non suona come un complimento.

I più spiritosi hanno già pronto il logo del nuovo «Partito dei Francesi di Russia», capilista «Zhora» e Brigitte Bardot, che per difendere gli elefanti in patria minaccia di seguirlo a Mosca. Se la diva chiederà la cittadinanza, fa sapere il Cremlino, «esamineremo attentamente la richiesta».

Intanto Gerard Depardieu, che si ripromette di studiare il russo, nella sua prima lettera ai media locali, elogiando la «grande democrazia russa» - commento che ha mandato su tutte le furie gli oppositori di Putin ha concluso con uno strafalcione in cirillico: «Parola alla Russia!» invece di «Gloria!» («slovo» invece di «slava»). Chissà se sa che il nome della banca locale per cui lui, straricco, è testimonial da qualche mese (dopo aver prestato il suo volto alla campagna promozionale di una marca di ketchup), «Sovietsky», rimanda al collettivismo di Baffone.

Della Russia ama tutto, ha scritto, «qui non ci si sente mai soli». Soprattutto ama la bottiglia, commentano su Twitter: «Gli hanno dato la cittadinanza russa ad honorem dopo avergli fatto il palloncino». «Cosa non si fa per mettere in salvo i soldi», fa eco su Facebook il noto blogger-fotografo Rustem Adagamov. Ricordando il caso della ex campionessa olimpica di ginnastica Maria Filatova, ex cittadina sovietica, che da anni chiede il passaporto russo senza riuscire a ottenerlo.

Al divo di Cyrano che flirta coi dittatori a Est di Paris, la blogosfera russa assegna simbolicamente, invece della Green Card Usa, la medaglia di «eroe del popolo» sovietica e una tessera del partito putiniano Russia Unita. Altri lo presentano come un orfano francese adottato da Putin, in barba alla legge che vieta da qualche giorno agli americani di adottare bambini russi.

E qualcuno a Mosca si candida a nuovo paradiso della rive gauche, oltre che a eden fiscale con la sua aliquota fissa al 13% che fa sognare i ricconi europei: anche Silvio Berlusconi ha detto di «capire» Gerard. Quel 75% voluto dall'Eliseo, in effetti, fa alzare la pressione. Ma chissà se il volto di Obelix al cinema ha mai sentito parlare di Mikhail Khodorkovsky, che l'oligarca che non aveva mai dato del tu a Putin, anzi, e che è condannato a restare nella cella di una prigione per 13 anni anche per evasione fiscale. Di sicuro, per ora Zhora non si trasferirà in Siberia: il 29 lo aspetta un'udienza per guida in stato d'ebbrezza a Parigi.

2. LA STAR ANTI-TASSE DEPARDIEU RICEVE PASSAPORTO RUSSO. FESTA SUL VOLGA E LA PROPOSTA DI UN MINISTERO
Sole 24 Ore.com

Dopo aver ricevuto il passaporto russo, Gerard Depardieu è stato accolto con entusiasmo a Saransk, capitale della repubblica russa di Mordovia. L'attore francese, che indossava una tradizionale camicia russa ricamata, è stato salutato da gruppi folkloristici al suo arrivo nell'aeroporto di questa città sul Volga e ha mostrato ai giornalisti il nuovo passaporto ricevuto ieri sera a Soci, sul Mar Nero.

Più tardi, durante una cerimonia al teatro dell'opera di Saransk, il governatore della Mordovia, Vladimir Volkov, gli ha offerto di scegliere un appartamento o un terreno dove costruirsi una casa. Secondo la televisione russa, Depardieu avrebbe chiesto ai giornalisti francesi di lasciare la sala.

Depardieu è al centro delle polemiche da quando ha dichiarato in dicembre di voler diventare belga per sfuggire al fisco francese. Nella vicenda si è inserito il leader del Cremlino che giovedì gli ha concesso la cittadinanza russa. L'attore ha suscitato nuove critiche ringraziando Vladimir Putin con lodi alla democrazia russa.

E oggi Le Monde sottolinea che la Mordovia «più nota per i suoi campi di prigionia che per le sue attrattive turistiche». Proprio in Mordovia è detenuta una delle due attiviste del gruppo punk Pussy Riot, condannate per una performance musicale anti Putin nella cattedrale di Mosca. Non è chiaro quanto tempo Depardieu rimarrà in Russia, ma Le Monde ricorda che «l'attore franco-russo» è atteso martedì al tribunale di Parigi per un caso di guida in stato di ebbrezza, risalente al 29 novembre.

Il governatore della Mordovia, in Russia, Vladimir Volkov, ha proposto a Gerard Depardieu, arrivato oggi a Saransk (capitale della regione) di diventare ministro della Cultura. «Se Depardieu lo desidera, possiamo proporgli questo incarico», ha detto Volkov secondo l'agenzia Ria Novosti. Secondo l'Itar-Tass, inoltre, il governatore ha offerto all'attore francese di scegliere un appartamento o uno spazio dove farsi costruire una casa. Nel corso della visita in Mordovia, alla presenza di numerosi giornalisti russi, Depardieu - afferma la tv russa - ha chiesto ai rappresentanti dei media francesi di lasciare la sala.

 

 

PUTIN CONSEGNA IL PASSAPORTO A DEPARDIEUdepardieuPUTIN CONSEGNA IL PASSAPORTO A DEPARDIEUPUTIN CONSEGNA IL PASSAPORTO A DEPARDIEUBerlusconi e PutinBerlusconi e PutinLE PUSSY RIOT LE PUSSY RIOT IN TRIBUNALE

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