francesco greco e piercamillo davigo

“DAVIGO CONTRO GRECO È LA GIUSTA FINE DI MANI PULITE CON 28 ANNI DI RITARDO” - FRANK CIMINI SUI DUE MAGISTRATI CHE SI SCANNANO: "NEL 1993 I GIUDICI AVEVANO IL CONSENSO DI MILIONI DI ITALIANI CHE SI ERANO FATTI ABBINDOLARE. ANCHE BERLUSCONI CI CREDEVA, POI L’HA PAGATA IN PRIMA PERSONA. GRECO NELLA SUA INTERVISTA HA DETTO UN SACCO DI SCIOCCHEZZE, È LA FINE DI UNA BRUTTISSIMA PAGINA DELLA GIUSTIZIA, MA IN REALTÀ CON UNA POLITICA INCAPACE DI PRENDERE DECISIONI NON NE VENIAMO FUORI…"

Da www.ilsussidiario.net

frank cimini

 

Secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, Piercamillo Davigo avrebbe denunciato il procuratore di Milano Francesco Greco, in seguito all’intervista rilasciata da quest’ultimo al Corriere della sera nella quale ha sganciato una serie di “bombe” e pesanti accuse nei confronti dell’ex collega del pool di Mani pulite.

 

“In realtà la notizia della denuncia l’ha data solo Il Fatto Quotidiano” ci ha detto in questa intervista Frank Cimini, giornalista già al Manifesto, Mattino, Agcom, Tmnews e attualmente autore del blog giustiziami.it, “ma Il Fatto Quotidiano e Davigo sono una cosa unica, per cui sarà senz’altro vero”.

 

francesco greco e piercamillo davigo

Siamo all’ultimo scontro, quello finale, alla resa dei conti all’interno di una Procura, quella di Milano, sconvolta ormai da mesi da lotte intestine e indagini penali e disciplinari.

 

Una frana che si porta dietro anche Mani pulite, considerata per anni il volto buono della giustizia italiana: “Mani pulite avrebbe dovuto scomparire già nel 1993 – sottolinea Cimini – ma allora i magistrati avevano il consenso di milioni di italiani che si erano fatti abbindolare. Anche Berlusconi ci credeva, poi l’ha pagata in prima persona. Greco nella sua intervista ha detto un sacco di sciocchezze, è la fine di una bruttissima pagina della giustizia, ma in realtà con una politica incapace di prendere decisioni non ne veniamo fuori”.

 

Greco Izio Gherardo Colombo Boccassini e Davigo

A che livello siamo arrivati in questo scontro tra magistrati?

Siamo arrivati alla fine che queste persone dovevano già fare nel 1993.

 

Perché non successe allora?

Non successe perché avevano il consenso di 50 milioni di persone, che non capivano nulla e che si sono fatte abbindolare. Avevano un consenso popolare assolutamente immotivato e ingiustificato, che però fu lo strumento con cui sono andati avanti, udienza dopo udienza, per trent’anni.

 

ANTONIO DI PIETRO PIERCAMILLO DAVIGO FRANCESCO GRECO GHERARDO COLOMBO - POOL MANI PULITE

I magistrati di Mani pulite non erano sinceramente convinti di essere super partes, di fare un’opera di pulizia?

No, loro volevano il potere. E la politica, con le decisioni assunte negli anni del terrorismo, li aveva aiutati. Per cui i magistrati volevano riscuotere quel credito e volevano il potere. Ci fu la famosa intervista di Borrelli in cui disse al Corriere: “se dovessimo essere chiamati per una missione di complemento noi saremmo pronti”.

 

Una roba stile dittatura sudamericana?

In nessun paese del mondo civile può succedere una cosa del genere. I magistrati sono dei vincitori di un concorso che devono indagare le prove e portare le persone davanti a un tribunale.

 

Invece?

il pool di mani pulite: di pietro, greco, davigo

Questi pensavano a tutt’altro.

 

Davanti a tutto quello che stiamo vedendo, si può dire oggi che Berlusconi è stato perseguitato?

Sono vere le due cose. Berlusconi ha avuto delle colpe precise, sto parlando di evasione fiscale. Però è vero che ce l’avevano con lui ed è anche vero che se l’80% dei processi erano fondati, l’altro 20%, ad esempio quello su Ruby, ha dimostrato che c’era accanimento nei suoi confronti.

 

cascini greco davigo

Berlusconi non aveva capito niente, all’inizio Mani pulite andava bene anche a lui, quando le sue televisioni con Brosio dietro al tram facevano da megafono al pool. In realtà tutto divenne chiaro dall’estate del ’93 quando arrestarono il manager Fininvest Aldo Brancher, un ex sacerdote braccio destro di Fedele Confalonieri.

 

Berlusconi invece aveva detto che c’era bisogno di Mani pulite perché c’era bisogno di pulizia, ma la pulizia non si fa così, indagando dove si vuole e chi si vuole, con sponde politiche, lasciando fuori dalle indagini Pci e Pds, e i poteri forti come Mediobanca e Fiat.

 

I GIUDICI DI MANI PULITE

Adesso si scannano tra loro, è così?

Quello che sta succedendo adesso è la giusta fine di questa storia. Litigano fra loro, l’uso delle carte giudiziarie contro gli avversari lo praticano anche loro e lo praticano tra loro.

 

Greco con l’intervista al Corriere ha sparato diverse “bombe”, però fra due mesi va in pensione e sparisce dalla scena…

Greco considera quell’intervista il suo testamento morale e dice un sacco di cose che non stanno in piedi.

 

craxi le monetine all hotel raphael

Ad esempio, sostiene di aver recuperato un sacco di soldi per l’erario, ma in realtà ha abdicato alla sua funzione sostituendosi all’Agenzie delle entrate nelle vicende dei colossi del web e questi hanno pagato un decimo di quello che avrebbero pagato se fossero andati a processo.

 

E comunque il compito di un procuratore non è quello di recuperare soldi per il fisco, ma di portare le persone in tribunale per appurare se sono colpevoli o innocenti.

 

Se ne va auto-incensandosi?

Straparla di questo pool dei reati transnazionali, che in realtà ha incassato in tribunale un sacco di sconfitte. La cosa brutta non è tanto questa, quanto il fatto che per cercare di rivoltare la frittata hanno mandato a Brescia delle fandonie di Amara che mettevano in cattiva luce il presidente del tribunale nella speranza che si astenesse dal processo, in modo che fosse svolto da un altro. E sperando così di vincerlo. Hanno fatto manovre da magliari.

 

antonio di pietro magistrato

Ci sarebbe da ridere se in mezzo non ci fossero i cittadini italiani e la giustizia.

Mi ricordo le parole di D’Ambrosio quando una volta gli dissi: ma Greco che cavolo combina?

 

Cosa rispose?

Disse: sulle cose che fa Greco nessuno di noi ha il coraggio di dire qualcosa. Un’altra volta Greco, per la storia di toghe sporche, fu avvicinato a Roma dal magistrato Francesco Misiani che voleva sapere di chi era la microspia trovata nel bar Tombini di Roma (intercettazioni telefoniche tra l’allora capo della Procura di Roma, Michele Coiro, e il capo dei gip, Renato Squillante, ndr).

 

tribunale di milano mani pulite

Greco non rispose, giustamente mantenendo il segreto, però tornato a Milano denunciò Misiani a Borrelli. Gli dissi: ma non ti vergogni a denunciare il magistrato di cui sei stato uditore giudiziario? Lui rispose: se non l’avessi fatto, la Boccassini mi avrebbe arrestato.

 

Però, proprio un bell’ambientino…

Sto parlando del 1996, erano già pronti ad arrestarsi fra loro.

 

tangenti pio ospizio trivulzio arrestato mario chiesa

Di tutto questo, a noi cittadini cosa resta?

Bella domanda. Intanto l’Italia ci ha messo trent’anni a capire che razza di gente erano davvero, e poi non è proprio così. L’intervista a Greco è stata liquidata in poche righe dall’Ansa, nessun politico ha fatto un commento. Purtroppo siamo in una fase storica in cui la politica non esiste, esiste solo Draghi.

 

(Paolo Vites)

 

craxi mani pulitefrank cimini -foto di Giovanni Tagliavinifrank cimini a milanomani pulite

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…