cotticelli

''DAVO FASTIDIO ALLA MASSONERIA'' - IL FLUSSO DI COSCIENZA DEL GENERALE COTTICELLI NON È FINITO: ''VOLEVANO ELIMINARMI, NON POTENDO UCCIDERMI MI HANNO SCREDITATO. DOPO L'INTERVISTA A 'TITOLO QUINTO' HO VOMITATO TUTTA LA NOTTE - HO DATO FASTIDIO AL POTERE REALE, ALLA MASSONERIA, CHE È IL MONDO DI MEZZO CALABRESE: HO CANCELLATO APPALTI OSCURI PER 500 MILIONI, PER QUESTO VOLEVANO…''

Luca Telese per www.tpi.it

 

Non ero io. Non ero io quello che ha parlato nell’intervista a “Titolo Quinto”!

Cosa significa, scusi, Generale Cotticelli?

Che non mi riconosco in quell’uomo. Non ero io.

Era lei.

Sì, ma stavo male. Era come se fossi un altro.

Ma lei pensa davvero quello che ha detto ieri da Giletti?

cotticelli

Sì, sto indagando su me stesso. Su cosa mi è accaduto.

 

Perché non si riconosce nel se stesso che ha visto nella sua intervista?

Esatto. Nemmeno la mia famiglia mi ha riconosciuto. Sono ancora sconvolto.

Questo lo ha detto ieri sera all’Arena. Ma cosa significa esattamente?

Sto valutandolo con il mio medico, sto ricostruendo quello che è accaduto il giorno dell’intervista. È tutto molto strano. Gli orari, la modalità… non torna nulla.

Cosa è strano?

La mia sostituzione era già decisa. Da sei mesi.

 

Come come?

Sì, diciamo come stanno davvero le cose. Il ministro Speranza aveva già deciso di nominare Zuccatelli. Ormai è chiaro, carte scoperte.

Quindi lei?

Io dovevo essere rimosso. È semplice.

Sta scherzando?

Affatto. La mia intervista è solo stato un pretesto.

Tuttavia l’ha fatta.

Certo, glielo ho già detto, non lo nego.

 

GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

 

E quindi? Sospetta davvero di essere stato drogato? Vittima di un complotto?

Questo non lo so. Ripeto, sto indagando: io so che dopo quell’intervista ho vomitato tutta la notte. Sono stato malissimo.

Generale, ma si rende conto di quello che sta ipotizzando?

Certo.

Lei sta sostenendo che qualcuno avrebbe operato per farle del male, per spingerla alle dimissioni.

Ah, c’è di peggio.

Ma perché, scusi?

Senta, la Calabria ha una terra di mezzo. Da un lato la povera gente, dall’altro il potere, in mezzo ci sono loro.

 

Loro chi?

cotticelli

La massoneria. Con i suoi riferimenti a Roma.

E cosa significa questo? Lei non ricordava chi dovesse fare il piano Covid e il numero delle terapie intensive attivate.

Ma come potevo non ricordarlo, scusi? Quel piano esiste davvero, e l’ho predisposto io.

Capisce che questa domanda non può farla a me. Dovrei farla io a lei.

Ha capito cosa le ho detto? In Calabria tutto è deciso da questo mondo di mezzo: e io a questa massoneria non ho dato tregua.

 

E quindi…

Se vuole glielo spiego.

 

È notte. Il generale Saverio Cotticelli ha appena finito di rilasciare una clamorosa intervista a Massimo Giletti, durante la puntata di Non è l’Arena. Ha detto tante cose, ha ricostruito la giornata che ha prodotto le sue dimissioni, ha lanciato accuse pesanti ma il tempo non gli è bastato. E così – dietro le quinte – mi spiega, prima di andarsene, il suo sospetto. E la sua risoluzione: “Andrò in procura”.

Scusi generale, ci pensi per un attimo: come si può credere ad un uomo che dice “Non riconosco me stesso”.

Capisco la sua ironia. Ma io mi sono dimesso. Ho abbandonato il mio incarico. Questo è sempre un gesto nobile.

 

cotticelli

Ma non necessariamente prova quello che lei sta dicendo.

Ma ha capito che potrei scrivere un libro? Ha idea di quello che ho trovato nella sanità calabrese?

No, me lo dica lei.

C’erano fatture ai privati, nella sanità calabrese, che venivano pagate tre volte. C’erano posto di lavoro, appalti oscuri, il potere reale mercanteggiava su tutto.

Che tipo di mercato?

Il più classico. Io ti do i fondi, tu mi dai il lavoro.

 

Ma questo cosa c’entra con il Covid, scusi?

Io potrò avete tanti difetti, ma a questi signori ho tolto il concime dal vaso. Gli ho cancellato 500 milioni di euro di appalti. Gli ho revocato gli affidamenti impropri.

Sì, ma questo cosa c’entra con l’intervista in cui non riconosce se stesso?

Guardi che questi, se potevano mettermi sotto una macchina, l’avrebbero già fatto.

Si rende conto della gravità di quello che sta dicendo?

Non si dimentichi che sono un carabiniere. Un incidente avrebbe risolto: però io sapevo come proteggermi, mi creda.

zuccatelli

Ma cosa c’entra il mondo di mezzo calabrese con chi doveva fare il piano anti-Covid?

Se non potevano mettermi sotto una macchina, allora restava solo la possibilità di screditarmi. Noto che questo alla fine è accaduto.

 

Ma chi sono questi nemici così spietati e potenti?

Nell’intervista a Giletti le ho definite “menti raffinatissime”. È la citazione di una celebre frase Giovanni Falcone. Insomma le sto parlando di una forza che in Calabria ha un potere enorme: la masso-mafia.

Ma scusi, chi sapeva nel suo Entourage che lei avrebbe fatto quell’intervista?

Quel pomeriggio? Solo io e la mia vice commissaria, che era lì con me.

Non starà mica sostenendo che i giornalisti di “Titolo quinto” hanno partecipato ad un piano. È senza senso!

E chi lo ha detto? I poteri di cui parlo non hanno difficoltà di intelligence. E poi…

 

Cosa?

Quel giorno è stato tutto strano: prima dovevano venire alle 15.00, poi sono venuti alle 18.00, avevano un tono inquisitivo che nemmeno delle Iene.

Iene?

Iene, iene. Quelle del programma di Mediaset.

Generale lei non può prendersela con altri per quello che è accaduto a lei.

Avevano quel documento, che mi è stato spedito il 27 ottobre, e che io ho ricevuto quel giorno. Proprio quel giorno!

 

Insomma, un complotto per sostituirla con Zuccatelli.

zuccatelli

Ma ha sentito quello che ho detto a Giletti? Io ho lavorato due anni senza nessun supporto: senza una segreteria, senza nemmeno una dattilografa. Da so-lo!

E adesso?

Adesso a Zuccatelli danno una struttura con 27 persone! Che costa tre milioni di euro.

Se lei non si fosse dovuto dimettere a capo di quella struttura ci sarebbe lei, non Zuccatelli.

(Sorriso). Ma davvero può crederlo? Le ho detto che Zuccatelli lo volevano mettere da prima! È di LeU, lo stesso partito di Speranza, è amico di Bersani, se ne andava in giro per la Calabria a dire che sarebbe stato nominato commissario da mesi, e come vede lo anche è diventato.

 

Ed è bravo?

SAVERIO COTTICELLI A TITOLO QUINTO

Non scherzi: ha litigato con tutti, è in guerra con il mondo, è positivo al Covid, e dice quelle cose sul contagio. Perfetto.

Quindi?

(Sorriso). Quindi nulla.

Nulla?

(Altro sorriso). Glielo ho detto: su questa storia dovrei scrivere un libro.

 

Ultimi Dagoreport

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...