
SONO DAZI AMARI PER GIORGETTI IN VISTA DELLA MANOVRA – OPS, IL MINISTRO DEL TESORO SI È ACCORTO CHE LA BATOSTA COMMERCIALE RIFILATA DALL’AMICO TRUMP INFLUIRÀ SUI CONTI PUBBLICI: “IL PROBLEMA DEI DAZI È ANZITUTTO NELLE CONSEGUENZE CHE HA SULLE ASPETTATIVE DELLE IMPRESE”. TRADOTTO: AL MOMENTO LE STIME DI CRESCITA DELL’ITALIA SONO UN’INCOGNITA. ED ENTRO UN MESE GIORGETTI DEVE METTERE A PUNTO LA LEGGE DI BILANCIO PER IL 2026, NEL PIENO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE REGIONALI – LA NUOVA RICHIESTA DI SALVINI AL “SUO” MINISTRO DELL’ECONOMIA: “LA PRIMA CASA FUORI DALL’ISEE...”
Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”
giorgia meloni e giancarlo giorgetti - question time alla camera
Giancarlo Giorgetti appare al pubblico di Rimini da una webcam nella sua casa di Varese. All'ultimo momento il ministro del Tesoro rinuncia a partecipare in presenza al dibattito del Meeting di Comunione e Liberazione […]
Entro un mese deve mettere a punto la legge di Bilancio per il 2026, quella che dovrà preparare alla maggioranza il terreno della difficile prova elettorale delle Regionali in Veneto, Campania, Puglia, Marche e Calabria.
Da poche ore è chiuso l'accordo fra l'Unione europea e la Casa Bianca sui dazi al quindici per cento, e nonostante le pressioni italiane riguarderà anche l'esportazione di vino verso gli Stati Uniti. Giorgetti accenna al problema in un breve passaggio del suo intervento.
GIANCARLO GIORGETTI AL MEETING DI RIMINI
«Il problema dei dazi è anzitutto nelle conseguenze che ha sulle aspettative delle imprese». Un modo per ammettere che nelle previsioni macroeconomiche il governo dovrà tenere conto dell'impatto sulla crescita complessiva del Paese.
L'ultimo aggiornamento è già prudente: +0,6 per cento, non però abbastanza recente per tenere conto con precisione delle tariffe imposte da Washington. Una delle ipotesi - ancora in discussione nella maggioranza - è utilizzare parte delle risorse non spese del Piano nazionale di ripresa e resilienza per compensare le aziende che pagheranno pegno a Donald Trump.
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La Lega chiede una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, Forza Italia è tornata alla carica con la riduzione dell'Irpef sul ceto medio. Matteo Salvini ieri ha aggiunto una terza e costosa voce alla lista: «Molti bonus non arrivano alle famiglie del ceto medio perché c'è il metodo di calcolo dell'Isee. E quindi se non hai un Isee abbastanza basso non hai bonus per l'asilo, l'affitto, la bolletta della luce.
Solo che l'Isee risulta alto se hai una casa di proprietà, sei considerato ricco e sei eliminato.
Una follia. La prima casa bisogna toglierla dal calcolo, altrimenti i bonus vanno sempre ai soliti».
matteo salvini giancarlo giorgetti voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse
Per Giorgetti al momento è meglio limitarsi a rivendicare ciò che di buono ha ottenuto in questi mesi con una gestione prudente dei conti: «I primi risultati di questi tre anni di governo si iniziano a vedere: lo dimostrano il calo del differenziale di rendimento dei titoli pubblici con gli altri Paesi e il miglioramento del rating dell'Italia, i cui effetti positivi sono arrivati fino alle banche».
Ora quelle stesse banche «sono chiamate a tradurre questi vantaggi in benefici concreti» per le famiglie. Il ministro leghista lo chiama «il piccolo pizzicotto» che ogni tanto riserva al mondo del credito, i cui risultati in questi anni hanno beneficiato anzitutto dell'aumento dei tassi di interesse.
GIANCARLO GIORGETTI AL MEETING DI RIMINI
Non è chiaro se questo si tradurrà in misure ad hoc, e d'altra parte l'esperienza del passato recente non promette niente di buono: quando a inizio legislatura si cercò di ottenere un contributo straordinario dalle banche in nome dei cosiddetti extraprofitti, il governo fu costretto alla marcia indietro sotto la pressione della lobby. […]