GLI IMPRESENTABILI DELLO "SCERIFFO" - MA IL DE LUCA CHE IMBARCA FASCISTI, INDAGATI, EX BERLUSCONIANI E’ LO STESSO CHE NON VOLEVA NELLE LISTE PEZZI DEL VECCHIO CETO POLITICO? - IL CASO DEL CONSIGLIERE MALAFRONTE: IN CASA SUA FUCILI E CARTUCCE

Conchita Sannino per “la Repubblica”

 

DE LUCA DE MITADE LUCA DE MITA

Il “nuovo”, a volte, fa strani giri. E tende agguati alla rivoluzione renziana. Un impasto di contraddizioni e vecchia politica rischia di gravare sulle liste del candidato governatore Pd, Vincenzo De Luca.

 

Duri battibecchi e aspre polemiche, soprattutto sui social network, infiammano la fase più calda della campagna elettorale per le regionali, dopo alcune storie ricostruite da Repubblica, alla chiusura delle dieci liste a sostegno dell’ex sindaco di Salerno, che tra l’altro rischia la sospensione dopo la condanna di primo grado, se eletto a Palazzo Santa Lucia.

 

CARLO AVETA - VINCENZO DE LUCACARLO AVETA - VINCENZO DE LUCA

Le sue promesse di estrema discontinuità con il governo di Stefano Caldoro - «Rivoluziono tutto, daremo il via al processo di modernizzazione e sburocratizzazione della Campania» - convivono per ora con scelte che a molti appaiono discutibili: dal patto del primo Maggio, siglato in extremis, di notte, con il leader ormai 87enne di Nusco, Ciriaco De Mita, ai profili di candidati che poco somigliano all’innovazione chiesta dal “giglio” magico” del Nazareno.

 

Nomi di destra, di indagati o di loro congiunti, o di avversari di esponenti simbolo delle battaglie democrat: tutti in pista per l’ex viceministro del governo Letta. Così, dopo i sindaci democrat candidati “col trucco” - che si erano fatti multare dai propri vigili urbani pur di decadere, per gabbare una norma regionale, poi costretti a dimettersi per entrare in lista - ecco i consiglieri- migranti. Da un lato all’altro, pur di stare con chi vince, o si pensa possa farcela.

 

CARLO AVETA CANDIDATO A SOSTEGNO DI DE LUCACARLO AVETA CANDIDATO A SOSTEGNO DI DE LUCA

Alla voce Pdl o Fi, ecco l’ex senatore Pdl ed ex candidato sindaco di Napoli di Berlusconi, il prefetto Franco Malvano. Poi una sfilza di dirigenti di Fi o amministratori in carica fino a pochi giorni fa, sotto l’insegna azzurra: è l’offerta “Campania in rete” il vero scrigno. Nella lista di Caserta, vi figurano: l’ex vice coordinatrice Pdl di Caserta ed ex assessore di quel comune, Teresa Ucciero; è in buona compagnia con il sindaco Alfonso Piscitelli, del comune di Santa Maria a Vico, anch’egli eletto sotto il simbolo degli azzurri; e con Angelina Cuccaro, assessore per Fi nell’altro comune di Santa Maria Capua Vetere.

 

È lo stesso elenco in cui brilla per attivismo anche Rosalba Santoro, moglie di quel Nicola Turco, tuttora inquisito per concorso esterno in associazione mafiosa, e referente di Cosentino, che al nostro giornale ha rivendicato la sua convinta adesione al progetto di De Luca: «Ma perché c’è qualcosa di sinistra nella coalizione di De Luca? Non direi - argomenta la dottoressa, laureata in Lettere - Però questo candidato del Pd è uno che combatte, una persona chiara. E Cosentino era un leader carismatico».

 

Alla voce Destra, ala estrema, ecco un sostenitore di De Luca che continua a replicare alle polemiche. È Carlo Aveta, il mussoliniano doc, fedelissimo degli omaggi al Duce sulla tomba di Predappio, che non rinnega la sua stima per la storia fascista ma contesta e precisa, invece, il contesto in cui sarebbe stata pronunciata una frase «non contro gli omosessuali, ma a favore della decenza».

 

«Non ho mai detto che mi fanno schifo i gay, c’è stata confusione e strumentalizzazione su un mio post Facebook del luglio 2014 in cui, legittimamente, dedico un giudizio personale a un’immagine che tuttora mi crea sconcerto: tre uomini che sfilano, in una pubblica piazza, davanti a bambini e bambine, in baby-doll. È una scena decente, quella? Secondo me: no».

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

 

Alla voce indagati, ecco sempre nella lista “Campania in rete”, ma a Napoli, la candidatura di Attilio Malafronte, consigliere comunale d’opposizione a Pompei che, solo qualche mese fa, è finito agli arresti domiciliari in un blitz sulla presunta compravendita di sepolture al cimitero comunale.

 

Nell’armadio della sua casa, la polizia trovò e sequestrò un fucile calibro 12, una canna per fucile marca e oltre 30 cartucce per uso di caccia, dopo alcune settimane il consigliere è stato scarcerato, ma Malafronte aveva già «fatto un percorso nuovo», quindi di corsa verso De Luca.

 

Analogo capitombolo capita alla candidata Rosa Criscuolo, che corre come consigliere regionale per “Centro democratico”: è la bionda avvocatessa che non disdegna pose ammiccanti e neanche il confine tra la cronaca rosa e quella giudiziaria; e non solo per il suo lavoro.

 

ATTILIO MALAFRONTEATTILIO MALAFRONTE

La Criscuolo, oltre ad essersi mobilitata oltre un anno e mezzo fa, per una colorata manifestazione pro-Cosentino a Caserta con tanto di slogan contro la carcerazione preventiva (fu bloccata in tempo da Fi, che la indusse a recedere) è stata poi l’ultima signora con cui ha cenato l’ex ministro Claudio Scajola, poche ore prima che venisse arrestato su ordine della distrettuale antimafia di Reggio Calabria.

 

L’avvocatessa ha sempre detto d’aver cominciato la sua militanza politica nel centrosinistra, nel vesuviano, e di aver poi sempre scelto liberamente. Oggi confessa, candidamente, che va verso il Pd «per esclusione. Non mi voglio candidare con Caldoro e nella coalizione in cui ci sono i Cesaro».

 

E alle Voce Donne, o Mogli di, non poteva mancare Annalisa Vessella Pisacane: è candidata nello stesso “Centro”, non solo è consigliere regionale uscente di Caldoro, ma moglie di quel Michele Pisacane che in Parlamento corse a sostenere Berlusconi con “i Responsabili” nel 2011. «Nelle liste non accetto spezzoni del vecchio ceto politico», aveva detto Vincenzo De Luca in un’intervista. Era meno di cinquanta giorni fa.

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCAVINCENZO DE LUCADE LUCA AMENDOLA REALACCIDE LUCA AMENDOLA REALACCI

 

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...