DE MAGISTRIS NON VA A VOTARE MA DAL MEDIORIENTE PIAZZA UN SUO STAFFISTA NEL CDA DI UNA PARTECIPATA DEL COMUNE DI NAPOLI - MASTELLA CHIEDE LA TESTA DEL COCCO DELLA PASCALE, DOMENICO DE SIANO

Dagoreport

1. GIGGINO L'ASTENSIONISTA
Qualche settimana fa lo aveva pure anticipato scatenando un vespaio di polemiche: "Non voterò alle Europee perché sarò in missione all'estero". E così è stato, nonostante un goffo tentativo di dietrofront ("Voterò in un'ambasciata", aveva corretto il tiro). Il sindaco di Napoli (per mancanza di prove) Luigi de Magistris ha invece puntualmente disertato le urne, ma non ha dimenticato, in quelle stesse ore, di piazzare un suo staffista nel consiglio di amministrazione della solita partecipata comunale.

De Magistris ormai viaggia più del ministro degli Esteri, saltellando da un paese all'altro per promuovere forum e incontri diplomatici. La scorsa settimana, ad esempio, è stato in Medioriente. Ma, invece di dare il buon esempio da primo cittadino (lui che è stato pure europarlamentare di Italia dei Valori) da perfetto cattocomunista domenica scorsa se n'è andato alla messa celebrata dal Papa a Betlemme. Non prima, però, di aver dato l'ok alla nomina del suo collaboratore Carmine Giordano nel CdA del Centro agroalimentare di Volla, di cui il Comune di Napoli è azionista.

2. DOPPIETTA ANTICAMORRA
Può essere davvero "nu juorno buono" per la lotta alla camorra, quello di oggi. Come racconta Leandro Del Gaudio su "Il Mattino", infatti, dopo il pentimento del superboss Antonio Iovine, un altro "big" della camorra casalese starebbe per cedere sotto il pesto degli ergastoli che a mano a mano si accumulano sul groppone: stiamo parlando del killer Giuseppe Setola, autore di decine di omicidi e della strategia del terrore che, tra il 2007 e il 2008, insanguinò la provincia di Caserta con attentati e agguati. Setola, ideatore secondo i pentiti anche di alcuni piani per uccidere magistrati e forze dell'ordine, incontrerà nelle prossime ore i pm antimafia Cesare Sirignano e Giovanni Conzo per un colloquio top-secret.

3. MASTELLA: IO, TRADITO DAI VERTICI CAMPANI DI FORZA ITALIA
Lorenzo Calò per "Il Mattino"

«No, guardi: ho fatto per due volte il ministro, ho fatto il sottosegretario, ho avuto una lunga militanza parlamentare e al Parlamento europeo ci sono già stato. Dunque, non è una questione di ambizioni personali o poltrone ma di coerenza politica. E di lealtà: quella che avversari esterni ma soprattutto cinici avversari interni a Forza Italia non hanno avuto nei miei confronti». Clemente Mastella ha visto sfumare la possibilità di ritornare a Strasburgo per un pugno di voti, circa 800. E' scivolato al sesto posto nella graduatoria di Forza Italia nella Circoscrizione Meridionale.

«Ma senza le mie preferenze, e sottolineo, le mie personali, Forza Italia non avrebbe ottenuto le percentuali che ha raggiunto in Campania e nel Mezzogiorno».

Onorevole, ma perché parla di cinici awersari interni?
«Perché i sedicenti duri e puri del partito mi hanno accuratamente tenuto fuori ostacolandomi in ogni modo».

Ci spieghi meglio.
«Allora senta: quei 40mila voti che ha preso la Matera, chi glieli ha dati? Caldoro? De Siano? Sono tutti voti anche miei personali, di Clemente Mastella, che non gestisce alcun potere, non controlla né sindaci né assessori comunali o provinciali, ma ottiene preferenze perché ci mette la faccia. E alle prossime regionali quei voti serviranno».

E ora, che farà? Lascerà Forza Italia?
«No. Continuerò la mia battaglia per la democrazia e per il confronto dall'interno. Ho dimostrato di avere un patrimonio di consenso personale che ha fatto fare bella figura a Forza Italia. Lo dicono i numeri».

Vediamo.
«Oltre 60mila preferenze nella circoscrizione, 43.465 in Campania, sono primo a Benevento e Avellino, quasi 20mfla voti tra Napoli e Salemo. Allora sa che cosa dico? Questo partito in Campania deve cambiare radicalmente. De Siano deve dimettersi».

E perché?
«Semplice. È il coordinatore regionale della Campania e soltanto un campano è stato eletto al Parlamento europeo mentre Mastella e Rivellini che sono preziose risorse per Forza Italia, un bacino di 100mila voti, sono rimasti fuori. Mastella perché tra l'altro è stato ostacolato. Dunque De Siano come coordinatore regionale del partito ha fallito».

L'unico campano eletto è Martusciello.
«Deve dimettersi anche lui».

Devono dimettersi tutti?
«Deve dimettersi perché da parlamentare europeo non può continuare a fare l'assessore regionale. A Caldoro l'ho già detto. Ci sono almeno due caselle in giunta che vanno riviste: Martusciello non può più fare l'assessore. E non può farlo neppure Nappi perché è di un altro partito ed è venuto a fare campagna elettorale contro di noi. Almeno un assessorato deve essere assegnato alle aree interne: non è possibile che Benevento e Avellino non siano rappresentate in giunta regionale».

Sta chiedendo un rimpasto?
«No, ma certamente nuove regole di democrazia e di equilibrio interno a Forza Italia».

E come?
«Con le primarie. Facciamole e vediamo chi realmente rappresenta il consenso dei nostri elettori».

De Siano ha parlato esplicitamente di Campania come baluardo di Forza Italia invitando Caldoro a prepararsi per la rielezione alla presidenza della Regione.
«Caldoro deve prepararsi sì ma a fare le primarie. Avrà anche il mio voto ma dovranno essere le primarie a stabilire chi è legittimato ad assumere ruoli di leadership. E non scelte calate dall'alto».

Si è pentito di aver corso per le Europee?
«Se lo avessi saputo prima, non mi sarei candidato. Sono stato costretto a fare una corsa solitaria mentre la classe dirigente regionale del partito ha fatto di tutto, ha usato il suo potere per emarginarmi».

Temevano forse la sua consistenza elettorale?
«Hanno organizzato una manifestazione a Télese: c'erano tutti, anche Fitto. L'unico candidato, campano, a non essere invitato ero io. Non hanno scritto il mio nome neppure sul manifesto».

Quale sarà la sua prossima mossa?
«Sarò intransigente. Questo gruppo dirigente deve lasciare. Facciamo le primarie e ripartiamo».

vesuviosegreto@gmail.com

 

demagistrisde laurentiis de magistris jpegClemente Mastella DOMENICO DE SIANOFRANCESCA PASCALE E MARIA ROSARIA ROSSI

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