DECADUTO E DISARCIONATO - 49 SENATORI: “L’EX PREMIER È INDEGNO DI ESSERE CAVALIERE” - MA LUI SI AUTOCELEBRA ALL’AUDITORIUM: “HO SUBÌTO 4 COLPI DI STATO, DA SCALFARO A OGGI”

1 - "L'EX PREMIER È INDEGNO DEL CAVALIERATO" CHIEDONO LA REVOCA 49 SENATORI BIPARTISAN
Da "la Repubblica"


Non soltanto decaduto, ma anche «indegno » dell'onorificenza di cavaliere. È quanto sostengono 49 senatori di uno schieramento trasversale che hanno presentato una mozione per chiedere che a Silvio Berlusconi venga tolto il titolo di cui si fregia dal 1977. Era stato il presidente Giovanni Leone a nominarlo cavaliere del lavoro in virtù dei meriti da imprenditore, una nomina che ha come presupposto «l'aver adempiuto agli obblighi tributari».

I senatori chiedono ora l'applicazione della legge 194 del 1986, che all'articolo 13 stabilisce: «incorre nella perdita dell'onorificienza l'insignito che se ne renda indegno». Per la mozione, i quattro anni di condanna definitiva per frode fiscale impongono, in modo quasi automatico, che a Berlusconi accada quanto, finora, è capitato prima soltanto a Calisto Tanzi.


2 - SILVIO, SILVIO E ANCORA SILVIO. ALL'AUDITORIUM VA IN SCENA L'AUTOCELEBRAZIONE DEL LEADER
Mattia Feltri per "la Stampa"

E di che altro vorreste parlare? Di quale altro argomento, in una domenica di Immacolata concezione, di crisi economica e di campionato di calcio? Noi qui, all'Auditorium della Conciliazione, a duecento metri da San Pietro, abbiamo fatto un pomeriggio immersivo nel più spettacolare delirio egotista degli ultimi decenni. Non che all'uomo sia mai mancata una buona considerazione di sé. Silvio Berlusconi si è sempre stimato moltissimo, ma ora ha affinato il giudizio.

Non c'era scampo: è arrivato col ritardo di un regionale delle Fs, sessantacinque minuti, durante i quali i maxischermi hanno proiettato il più recente documentario di Silvio su Silvio prodotto da Silvio. Per sessantacinque minuti abbiamo visto Silvio a Natale con gli amici estasiati, Silvio clownesco fra i bambini raggianti, Silvio in lacrime sulle tragedie, Silvio coi grandi della terra, muti ad ascoltare la lezione Silvio.

È il medesimo documentario di Silvio su Silvio diffuso prima del discorso di Silvio il giorno della decadenza, e il medesimo documentario di Silvio su Silvio da cui siamo stati intrattenuti all'Eur prima che Silvio parlasse il giorno della scissione. Ecco Silvio in cravatta, Silvio sul palco, Silvio fra la gente, Silvio giovane, quando ancora non aveva i capelli.

Uscendo si distribuiva non il kit di Forza Italia, come venti anni fa, ma di Forza Silvio, perché era l'occasione celebrativa dei mille e mille club risorti a ricondurre Silvio in gloria. E non è mica colpa sua, lui farebbe pure esercizio d'umiltà, ma i sondaggi hanno indicato che «Forza Silvio è molto più gradito di Forza Italia». E quindi nel kit la bandiera è di Forza Silvio, le spillette di Forza Silvio. Vi sono contenuti i testi sacri della formazione silviesca, l'Agendiario 2014, un vademecum dei «primi vent'anni con Silvio».

C'è l'autografo di Silvio, le foto di Silvio, i giornali che parlano di Silvio con evidenziati in rosso i titoli su Silvio; poi i poster elettorali di Silvio, le foto delle manifestazioni di Silvio, le frasi celebri di Silvio e su Silvio, i momenti storici di Silvio immortalato con la mamma di Silvio, la squadra di Silvio, gli amici potenti di Silvio. Dell'Agendiario c'è pure il bignami, una trentina di pagine tascabili con tutti i successi, le riforme, le leggi di Silvio.

C'è il libro illustrato su Come Berlusconi ha cambiato le campagne elettorali in Italia (c'è scritto Berlusconi perché è di un anno e mezzo fa, se no sarebbe stato "Silvio"). C'è il libro sui «più importanti interventi di Silvio Berlusconi», ossia i Discorsi per la libertà da non confondere con I discorsi della libertà, tomo nel quale Silvio si fa timidamente da parte e, eccetto qualche pagina dedicata al suo intervento nel decennale della caduta del Muro di Berlino, lascia spazio alle parole di altri leader di qualche fama: Abraham Lincoln, Gandhi, Winston Churchill, John Fitzgerald Kennedy, Martin Luther King, Nelson Mandela, Alcide De Gasperi, più un altro paio di presidenti degli Stati Uniti.

Fra il documentario di Silvio su Silvio e il kit di Silvio c'è stato, da non trascurare, l'atteso intervento di Silvio. Il quale, non considerandolo sufficientemente eviscerato, ha proposto un argomento che gli sta a cuore: Silvio. Ha elencato i quattro colpi di Stato organizzati dalla sinistra allo scopo di fare fuori Silvio. Primo colpo di Stato: l'invito a comparire inviatogli a Napoli con annesso ricatto di Oscar Luigi Scalfaro a Umberto Bossi. Secondo colpo di Stato: i brogli delle elezioni del 2006. Terzo colpo di Stato: la congiura europea che portò al governo dei tecnici.

Quarto colpo di Stato: la condanna in Cassazione e la decadenza. Ecco - dice - vedete che la democrazia e la libertà sono a rischio? Tutto coincide in Silvio, la libertà di ognuno di noi non è tale senza la libertà di Silvio, la democrazia dipende dalla salvezza di Silvio, e Silvio è pertanto l'unica fonte di libertà e democrazia. La gente si alza, sventola le bandiere di Forza Silvio, tambureggia il coro Silvio-Silvio.

Vuole solamente Silvio, lì attorno a lui c'è giusto qualche rimasuglio, Deborah Bergamini che è la portavoce, Annagrazia Calabria che è la capa dei giovani, la senatrice Manuela Repetti, le sentinelle storiche e cioè Sestino Giacomoni e Valentino Valentini. Ci si arrampica sulle vette della mania, niente è impossibile, la minaccia comunista che preme ancora alle nostre frontiere, l'epopea criminale e antisilviesca di Magistratura democratica, le istituzioni contro Silvio, l'Europa contro Silvio, quanti traditori contro Silvio, un mostro planetario che perde bava bramando di divorarsi Silvio.

Chi altro se non Silvio può opporsi al drago? Daniela Santanchè non c'è e nemmeno Denis Verdini, non Raffaele Fitto, nessuno dei pretoriani che gli fanno vanamente scudo con il loro corpo. È Silvio che riscatta la storia dai suoi errori, e lui che allarga le braccia, e accoglie in salvezza tutti quanti. E lui, che tramite sé, trova la catarsi di Silvio.

 

 

IL KIT FORNITO DAI CIRCOLI FORZA SILVIO BERLUSCONI INAUGURA I CLUB FORZA SILVIO FOTO LAPRESSE BERLUSCONI INAUGURA I CLUB FORZA SILVIO FOTO LAPRESSE BERLUSCONI INAUGURA I CLUB FORZA SILVIO FOTO LAPRESSE BERLUSCONI INAUGURA I CLUB FORZA SILVIO FOTO LAPRESSE BERLUSCONI INAUGURA I CLUB FORZA SILVIO FOTO LAPRESSE BERLUSCONI INAUGURA I CLUB FORZA SILVIO FOTO LAPRESSE BERLUSCONI AL LANCIO DEI CIRCOLI FORZA SILVIO

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO