salvini giorgetti

LA LEGA E’ DAVVERO CONVINTA DELLA MANOVRA? IL DEF PERDE 8 VOTI AL SENATO: SALVINI E GIORGETTI “DISERTANO”, FORZA ITALIA SULL' ASSENZA DEI BIG LEGHISTI: SI VERGOGNANO DELLA STANGATA?” - “IL FATTO CHE PER IL GOVERNO REPLICHI SAVONA VUOL DIRE CHE TRIA È STATO COMMISSARIATO?” – E ALLA CAMERA…

Fabrizio De Feo per il Giornale

 

salvini giorgetti

La manovra del popolo inizia a prendere forma. Nello stesso giorno arriva il via libera del Senato e della Camera alla risoluzione della maggioranza alla Nota di aggiornamento al Def che impegna, tra l' altro, il governo a introdurre la quota 100 per anticipare l' uscita pensionistica, ad avviare il reddito e la pensione di cittadinanza e a varare la flat tax per le partite Iva fino a 65mila euro.

 

In Senato i voti a favore sono 161, i contrari 109. In precedenza il rinvio del pareggio di bilancio aveva incassato 165 voti favorevoli. A Palazzo Madama, dunque, rispetto ai 169 voti preventivati si perde qualcosa per strada. La Camera approva invece la risoluzione di maggioranza alla Nota di aggiornamento con 331 voti favorevoli e 191 contrari.

 

L' impegno chiesto dal Parlamento all' esecutivo si basa su una formulazione generica: «Il Senato (e la Camera) impegna il governo, nella prossima legge di Bilancio e con ulteriori provvedimenti di carattere economico finanziario a», segue la lista degli impegni. Per quanto riguarda lo scostamento del percorso di rientro sul deficit strutturale, la giustificazione offerta per la deviazione dai binari del rigore è rintracciabile nella crisi del 2008 e nelle politiche inadeguate adottate dai governi precedenti nel tentativo di gestirla.

PAOLO SAVONA GIANCARLO GIORGETTI GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

 

Tutti da definire anche i tempi della messa a regime dei provvedimenti, fermo restando che la scadenza politica delle elezioni europee finirà per fare da catalizzatore. Una indicazione arriva dal capogruppo Cinquestelle Stefano Patuanelli che conferma che i principali interventi previsti dalla manovra non entreranno in vigore a gennaio ma nei mesi successivi. «Credo che in primavera possano partire sia la riforma della Fornero che il reddito di cittadinanza, perché pensiamo ci vorranno 3 mesi per la questione dei centri per l' impiego, forse un mese in più». In ogni caso il governo intende portare lunedì in Consiglio dei ministri sia il decreto fiscale che la manovra.

 

Alcune anomalie vengono fatte notare dall' opposizione.

salvini giorgetti

«Il fatto che per il governo replichi Savona vuol dire che Tria è stato commissariato?» si chiede l' azzurro Sestino Giacomoni. «E l' assenza sui banchi del governo sia di Salvini che di Giorgetti (Salvini aveva comunque partecipato al voto a Palazzo Madama ndr) vuol dire che la Lega in realtà si vergogna di questa manovra fatta di spese, deficit e tasse? Savona ha concluso il suo intervento dicendo di dormire sereno. Non molto rassicurante se si pensa che l' ultimo a cui hanno detto di stare sereno ha fatto una brutta fine...».

 

Il ministro delle politiche Ue nel suo intervento evoca un paragone tra la manovra e il New deal di Roosvelt che «mise insieme la parte Nord industrializzata e la parte Sud agricola del Paese. Il mio convincimento è che si stia tentando un poderoso sforzo per una Italia unitaria».

centinaio salvini giorgetti

 

Sempre alla Camera un piccolo corto circuito si verifica dentro la maggioranza. Maria Edera Spadoni, vicepresidente della Camera (M5S) spegne - dopo un paio di richiami - il microfono di Riccardo Molinari, capogruppo della Lega, mentre stava per concludere il suo intervento sul Def. «Mi dispiace, il suo tempo è scaduto». In soccorso dell' esponente di maggioranza giungono a sorpresa gli interventi di Emanuele Fiano (Pd) e Simone Baldelli (Fi) che chiedono di far concludere il collega. Una richiesta analoga arriva dal pentastellato Cosimo Adelizzi. A quel punto Spadoni si arrende e concede un altro minuto a Molinari.

salvini al quirinale con giorgetti

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...