DEI DELITTI E DEI PENATI - NELLE OTTO ORE DI INTERROGATORIO PENATI NEGA TUTTO, MA I PM APRONO IL CAPITOLO DELLE GENEROSE CONSULENZE PER LA SERRAVALLE, AUMENTATE DEL 50% QUANDO ERA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA - SULLA TANGENTE FALCK ARRIVA LA ROGATORIA SUI CONTI SVIZZERI USATI (SECONDO L’ACCUSA) DAL COSTRUTTORE PASINI PER PAGARE I 4 MLD AL “DIRETTORIO FINANZIARIO DEMOCRATICO” (LEGGI PD)…

Davide Carlucci e Sandro De Riccardis per "la Repubblica"

L'impennata delle consulenze della Milano-Serravalle, cresciute a dismisura nell'era Penati. E i miliardi di presunte mazzette trasferiti all'estero per la riqualificazione dell'area Falck. Sono i fronti su cui domenica, nell'interrogatorio fiume di otto ore, ha dovuto rispondere Filippo Penati, l'ex presidente della provincia di Milano ed ex sindaco di Sesto San Giovanni, indagato per corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti.

Penati ha negato su tutta la linea, affermando che «Di Caterina finanziò con qualche contributo il partito per le necessità locali», ma niente di più. Falck e Serravalle sono i filoni sui cui i pm di Monza Walter Mapelli e Franca Macchia hanno spinto l'acceleratore con nuovi accertamenti e richieste di atti.

Dalla Svizzera è arrivata la risposta alla rogatoria chiesta dalla procura per ricostruire il percorso dei 4 miliardi di lire pagati - secondo i costruttori Giuseppe e Luca Pasini - a quello che i pm chiamano "direttorio finanziario democratico": la prima tranche dei 20 miliardi che Penati avrebbe, secondo l'accusa, chiesto ai Pasini per l'acquisto e la riqualificazione delle Falck.

Pasini parla del suo conto lussemburghese "Pinocchio", su cui si versa i 4 miliardi. «Ne ho ritirato in contanti due in una valigetta» e poi consegnati a Di Caterina. Il resto del denaro viene invece trasferito in Svizzera. «Ricordo - dice il padre - un viaggio con mio figlio Luca a Chiasso o Lugano».

Soldi che, per gli ex proprietari dell'area Falck, finirono ancora a finanziare il sistema politico sestese. Ora la rogatoria in Svizzera ha portato a individuare due conti a Lugano da cui i Pasini avrebbero prelevato in quegli anni circa 400mila euro, il resto della maxi-tangente. Gli investigatori intendono capire se quei soldi sono arrivati a politici sotto forma di mazzetta.

Ma il filone più interessante riguarda la Milano-Serravalle, la società controllata dalla Provincia che gestisce parte del tratto autostradale tra il capoluogo lombardo e Genova. Oltre ai dubbi sulla congruità dell'acquisto dal gruppo Gavio - che nel 2005 incassò 179 milioni di plusvalenza vendendo le azioni a un prezzo tre volte superiore a quello d'acquisto - un altro capitolo riguarda le consulenze elargite dalla Spa. Il 5 ottobre ne parla, durante un interrogatorio con il pm Mapelli, una funzionaria del controllo interno della società, che fornisce al magistrato tutti i dettagli sui professionisti pagati dalla Serravalle.

A cominciare da Renato Sarno, l'architetto vicino a Penati chiamato in causa più volte da Di Caterina come l'uomo che avrebbe portato all'estero i soldi dell'ex presidente della Provincia. Sarno, che figura tra i finanziatori dell'associazione di Penati "Fare Metropoli", ha a sua volta percepito ricche parcelle dalla Serravalle, che proprio negli anni in cui il politico era presidente ha visto crescere a dismisura il capitolo "consulenze".

Dai 2 milioni e 33mila euro del 2005, si è passati ai 3 milioni e 162mila euro del 2009: un balzo di oltre il 50 per cento, con un incremento significativo tra il 2006 e il 2007. Una "generosità" sulla quale pm e Fiamme gialle vogliono far luce.

 

PENATI PIERO DI CATERINA Giuseppe Pasini Autostrada Serravallearch. Renato Sarno

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