maria alberti casellati deborah bergamini mario occhiuto

GLI AZZURRI SONO AL VERDE - QUASI UN TERZO DEI PARLAMENTARI DI FORZA ITALIA NON È IN REGOLA CON IL PAGAMENTO DELLE QUOTE MENSILI AL PARTITO. TRA LORO CI SONO LA MINISTRA CASELLATI, LA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA DEBORAH BERGAMINI E IL SENATORE MARIO OCCHIUTO (FRATELLO DEL PRESIDENTE DELLA CALABRIA, ROBERTO) - LE CASSE DEL PARTITO SONO IN ROSSO: FORZA ITALIA HA UN DEBITO DI 92 MILIONI E LA FAMIGLIA BERLUSCONI DIFFICILMENTE POTRÀ SOSTENERE IL PARTITO PER LA CAMPAGNA ELETTORALE DELLE EUROPEE...

Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “Il Fatto Quotidiano

 

maria elisabetta alberti casellati foto di bacco

Quasi un terzo dei parlamentari di Forza Italia non è in regola con il pagamento delle quote mensili al partito. Sono 16 eletti su 61, 11 deputati e 5 senatori, secondo una lista che circola nel partito e che Il Fatto ha letto.

 

Tra questi anche nomi noti che hanno una visibilità pubblica e con incarichi rilevanti nel partito: c’è la vice capogruppo alla Camera, Deborah Bergamini, la deputata campana Annarita Patriarca, ma anche il senatore Mario Occhiuto, fino alla ministra per le Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

 

mario occhiuto

Quello dei cosiddetti “morosi” è diventato un tema di stretta attualità in Forza Italia. Dopo la morte di Silvio Berlusconi (che in tutti questi anni ha sostenuto generosamente il partito), la famiglia in questi giorni ha fatto sapere che sarà sanato il debito pregresso di Forza Italia ma, come ha detto sabato il fratello di Silvio, Paolo, per il futuro dovranno essere parlamentari, dirigenti e consiglieri regionali a sostenere il partito autonomamente. In occasione del ricordo di Silvio Berlusconi a Paestum, il presidente del partito, Antonio Tajani, ha fatto approvare una modifica allo Statuto che prevede che gli eletti che non pagano la quota mensile al partito decadranno da tutte le cariche. Quella che è stata ribattezzata la “stretta sui morosi” di Forza Italia.

maria elisabetta alberti casellati foto di bacco (2)

 

Secondo le regole interne, i candidati in Parlamento devono al partito 10 mila euro per un seggio nel maggioritario e 30 nel proporzionale. A questi si aggiungono i 900 euro mensili una volta eletti alla Camera o al Senato per contribuire alle finanze del partito. In un anno –- da settembre 2022 a settembre 2023 – i 62 parlamentari eletti di Forza Italia avrebbero dovuto sborsare 11.700 euro a testa. Peccato che quasi un terzo (16, il 26%) non lo abbia fatto.

 

I deputati che non sono in regola con i pagamenti – secondo una lista che circola nel partito incrociata con le banche dati del Parlamento – sono 12. Tra i più conosciuti c’è la vice capogruppo Deborah Bergamini che ha pagato tutte le quote fino a fine 2022 (compresi i 10 mila euro per il seggio, più 8.200 a settembre) ma non nei primi nove mesi del 2023: secondo due dirigenti azzurri, Bergamini per mesi ha polemizzato con il gruppo dirigente del partito fino a che non ha ottenuto un posto da vice capogruppo a Montecitorio.

mario occhiuto

 

Poi Annarita Patriarca, componente della commissione Salute, il cui ultimo bonifico da 2 mila euro risale al giugno 2022. Anche Francesco Maria Rubano, vicecoordinatore in Campania e sindaco di Puglianello (Benevento), non avrebbe pagato nemmeno una quota. Tra chi non ha mai pagato c’è anche Andrea Orsini, molto vicino a Marta Fascina. [...]

 

Infine c’è la ministra delle Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati: quest’ultima ad agosto scorso aveva saldato i debiti pregressi con il partito versando 27 mila euro tutti in una soluzione, ma da allora ha pagato solo la quota di 900 euro a settembre 2022 e altri 8.100 ad aprile. In questo modo Casellati avrebbe quasi ripagato la candidatura nel maggioritario in Veneto.

DEBORAH BERGAMINI

 

[…] Le casse sono in rosso. Il partito ha un debito monstre di 92 milioni e, per quanto la famiglia Berlusconi possa continuare a garantire per il partito, difficilmente potrà sostenerlo per la campagna elettorale delle Europee: la legge Spazzacorrotti di Alfonso Bonafede impone un finanziamento massimo a persona di 100 mila euro.[…]

silvio berlusconi Annarita Patriarca

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?